C'era all'arrivo, al Caffè Plaza di piazza Napoleone, di Matteo Salvini e c'era anche ieri sera, in piazza Anfiteatro, ad accogliere Susanna Ceccardi, candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Toscana. Azzarà, infatti, calabrese di nascita, lucchese di adozione, capannorotto di residenza, è, attualmente, consigliere comunale della Lega Salvini Premier a Pisa dove il sindaco Michele Conti, gli aveva chiesto una mano durante la campagna elettorale.
Quando lo abbiamo visto, gli siamo andati incontro per fargli qualche domanda e lui, almeno di primo acchitto, quasi sembrava paventarci, salvo, poi, salutarci e accettare un colloquio a quattr'occhi. Il suo esordio, del resto, alla nostra presentazione, è stato abbastanza significativo: "La Gazzetta di Lucca, quelli che mi vogliono bene".
E' vero, tra Antonino Azzarà e il sottoscritto non corre buon sangue sin dai primi anni di questa avventura giornalistica. Nel 2012, infatti, quando Azzarà era assessore con mauro Favilla, un giorno ci telefonò molto arrabbiato perché lo avevamo accusato di tradimento essendo passato, all'epoca e a nostro avviso, con Pietro Fazzi lasciando, così, solo Mauro Favilla. Gli attaccammo il telefono sul muso.
Sono passati tanti anni, ormai e altrettanta acqua sotto i ponti di questa straordinaria città che di ponti, invero, ne ha pochi anche se qualcuno, da qualche parte, gliene vorrebbe creare sempre uno in più.
Azzarà ci apre il suo cuore e si capisce, sin da subito, che di cose da dire e di cui lagnarsi ne ha parecchie. Ben conservate. A cominciare dal fatto che, per lui, uno dei motivi della sconfitta del centrodestra alle amministrative del 2017 è stato proprio l'atteggiamento nei suoi confronti dell'allora candidato Remo Santini il quale, sbagliando, evitò di cercare il suo appoggio finendo per perdere per soli 361 voti.
Ora, a Lucca Azzarà è un serbatoio di voti, capace di raccogliere intorno a sé i consensi di molta gente a cominciare, dicono i bene informati, dai componenti della robusta comunità calabrese esistente a Lucca. Vero?, falso?, fatto sta che lui non ci sta e ribatte: "Questa è una voce che non ha senso. Io sono orgogliosamente calabrese e come tutti tengo molto alle mie origini, ma da qui a influenzare il voto della gente ce ne corre".
Secondo lui il non essersi potuto candidare nella lista che appoggiava Santini ha fatto sì che cercasse di spostare i suoi voti a favore di Elena Borselli, altro consigliere comunale del centrodestra a Palazzo Santini. Probabile, Azzarà è una macchina perfettamente funzionante, uno che non molla mai, un caterpillar con motore diesel che riappare quando sembrava, ormai, scomparso all'orizzonte.
"Io un trasformista? - si inalbera - Il vero e unico trasformista è stato Pierferdinando Casini, che pur di mantenere i suoi incarichi, è passato armi e bagagli con il Pd. Io sono sempre stato e sono rimasto un uomo di centrodestra e quando l'Udc ci è sfaldato, io sono passato alla Lega visto che il sindaco di Pisa, mio amico, mi aveva chiesto una mano".
"Non sono assolutamente scomparso da Lucca - aggiunge - Ho una moglie lucchese con cui vivo da trent'anni, abito a Capannori, a Lucca ci sono e ci sarò sempre. Mi è solo dispiaciuto che ci si sia dimenticati di me nonostante il lavoro svolto per tutti e cinque gli anni ai tempi del sindaco Mauro Favilla. Un'altra persona che mi ha deluso, oltre a Santini, è stata la professoressa Donatella Buonriposi, la quale, proprio quando anche lei era in politica con Favilla, mi chiedeva e ci scambiavamo impressioni e informazioni. Poi, però, è sparita e mi sembra che non abbia parlato bene di me".
Azzarà ha la politica nel sangue e si sta impegnando seriamente come ha sempre fatto: "E' un peccato che il centrodestra governi a Pisa e sia all'opposizione a Lucca, ma le responsabilità vanno ricercate nel candidato Santini che avrebbe dovuto agire diversamente, almeno secondo me".