Incontriamo Rosaria Sommariva in una delle rare pause della sua campagna elettorale e veniamo inondati da un vortice di energia. Lei, abituata a gestire la relazione con i pazienti, si trova perfettamente a suo agio quando incontra le persone in piazza o ai mercati locali e dimostra di saper ascoltare e comprendere ciò che vogliono dalla politica.
Cosa ha spinto un medico come lei a smettere il camice bianco per correre per un seggio nel consiglio Regionale?
Le mie giornate passano aiutando gli altri, col mio lavoro incontro le persone e le accompagno nella risoluzione di problemi che spesso sono più seri di quanto si possa immaginare. È stato spontaneo accogliere l'idea di dare un aiuto anche attraverso la politica. In fin dei conti una buona organizzazione della macchina pubblica risolve i problemi reali delle persone, pensa ad esempio al sostegno per le piccole imprese rimaste chiuse a causa del lockdown, se tutto avesse funzionato a dovere, con i soldi sui conti correnti arrivati con puntualità la vita di tante persone sarebbe stata indubbiamente meno pesante. Mi ha spinta quindi la voglia di dare il mio contributo. Tengo però a dire che la politica per me non sarà una nuova professione, il camice bianco è la mia vocazione e la mia passione, la politica è il dovere civico che sento come cittadina.
A proposito di Covid, lei ha preso una posizione netta e forte nei confronti della politica e dei dirigenti sanitari…
Sì e ne sono sempre più convinta. È facile riempirsi la bocca con la retorica di medici e infermieri che sono eroi ma queste persone devono essere tutelate e messe nelle condizioni di poter fare al meglio il proprio lavoro. Ho detto e ripeto che il sistema sanitario ha bisogno di forti correttivi; lo dico avendo a che fare per lavoro con i colleghi che operano nelle strutture e sento e vivo la loro esperienza diretta.
Ha detto in più occasioni di stimare profondamente Eugenio Giani. Perché?
Perché ha tutto ciò che manca ai politici: rispetto per le persone, rispetto per la parola data e una dote più unica che rara, quella di indignarsi di fronte alle ingiustizie. La sua proposta, è stata per me una gioia e la vivo con un grande senso di responsabilità.
Quali sono i punti forti del vostro programma?
Lavoro, scuola, salute, economia, sguardo rivolto all'Europa, diritti dei più deboli e il recupero del vero patrimonio della Toscana: arte e cultura. Se dovessi riassumere il tutto in 10 punti direi:
1) realizzare un piano regionale immediato per scuola, lavoro e turismo
2) predisporre una task force per la gestione dei finanziamenti europei
3) investire in salute e diritti sociali, anche promuovendo stili di vita sani
4) dare impulso e sostegno sia alla formazione, sia alla cultura per riprenderci il futuro
5) unire il diritto alla sicurezza alla promozione di una cultura della legalità
6) avviare un piano straordinario di investimenti pubblici strategici
7) valorizzare i capisaldi della sostenibilità: economia circolare, acqua pubblica, difesa del suolo
8) semplificare le procedure e avvicinare la Regione alle persone
9) portare in ogni casa internet veloce per tutti, oggi più che mai un diritto e un bisogno (si pensi sia allo smart working, sia alla didattica a distanza)
10) riportare il nostro territorio al centro delle politiche regionali.
Lei è di Pietrasanta ma lavora nella Piana di Lucca, a Porcari. Che cosa nota guardando il mondo da questi due punti di osservazione?
Il bisogno di autenticità delle persone, che se messo a confronto con la distanza che i politici hanno con i cittadini, evidenzia una situazione tragica. Sia a Pietrasanta, che è la culla dell'arte, sia a Porcari, centro industriale di rilievo mondiale, incontro ragazze e ragazzi straordinari (a proposito: non credete allo stereotipo dei giovani che sanno solo passare il tempo appiccicati allo smartphone!), famiglie che si impegnano per essere presenti e animare il territorio, persone più in là con gli anni desiderose di far parte attiva della società (e che hanno ancora tantissimo da dare). Strutture forti, leggi chiare, burocrazia ai minimi termini, permetterebbero a tutte queste realtà di essere una risorsa ancora più grande, una risorsa di cui la collettività ha un disperato bisogno. Mi domando: è o non è responsabilità di chi governa creare le condizioni affinché tutto sia più semplice?
Ma… lei non si stanca mai? Dove trova tutta questa energia?
A questo punto Rosaria scoppia in una risata leggera e liberatoria, seguita da un sospiro. Fare questa domanda a un medico specializzato nel relax è un po' rischioso – sorride ancora – conosco bene i danni dello stress e posso affermare che sinora sto vivendo una fase di eustress, vale a dire la fase positiva della tensione, quella che porta determinazione e grinta. Nei prossimi giorni ti saprò dire ma grazie al fatto di mangiare in modo sano, rilassarsi e camminare tanto per incontrare le persone, credo che da qui alla fine sarà un grande flusso di energia positiva più che di vero e proprio stress!