non nascondo che l'intuito di lanciare in consiglio comunale la provocazione su Ilaria Salis è stata geniale. Lo dimostra, del resto, l'eco mediatico che ne è seguito.
Ho letto con attenzione anche la tua lettera al direttore, alla quale mi permetto di aggiungere alcune considerazioni.
Ilaria Salis, innanzitutto. Su di lei, ognuno può dare il suo personale giudizio. Ha deciso di combattere per le sue idee partecipando ai centri sociali e per questo si è beccata 29 segnalazioni dalla Questura e 4 condanne minori (passate in giudicato). Attualmente è accusata di lesioni gravi (in realtà 5 giorni di prognosi) procurate ad un militante neonazista durante una raduno a Budapest.
E' in attesa di processo, dunque per adesso non ci sono condanne. Come ho detto, ognuno può trarre le sue conclusioni.
Voglio invece soffermarmi sul resto. Che mi convince assai meno, cara Laura, e ti spiego perché.
Ti conosco quanto basta per sapere che hai deciso di impegnarti in politica animata da entusiasmo, lealtà e spirito di sacrificio. Tu come tanti altri consiglieri comunale e amministratori pubblici.
Il fatto è che in genere le mele marcie non si annidano in questi consessi, né la questione riguarda, come tu affermi, solo il centrosinistra. Anzi.
Ti rammento che, poco prima delle Europee, la Commissione parlamentare antimafia (non io) ha pubblicato i nomi di sette "impresentabili" (su venti che erano stati segnalati dalle autorità giudiziarie), secondo una legge dello Stato. Gente che, in un paese normale, non sarebbero mai stati candidati. Per la cronaca, 3 erano di Forza Italia, 2 di Fratelli d'Italia, uno di Stati Uniti di Europa e uno del Partito Democratico, direi il modo peggiore di applicare la Par condicio.
Nessuno di loro, però, è stato squalificato dalla corsa elettorale, in quanto il Codice approvato dalla Commissione Parlamentare Antimafia ha una valenza di carattere etico e fornisce più che altro un'indicazione di "opportunità" della candidatura.Opportunità, appunto. Faccio notare che nel governo attuale (ma pure in quelli che lo hanno preceduto sia chiaro), vi sono ministri, viceministri, sottosegretari e gente nominata in vari enti sui quali pesa un rinvio giudizio o addirittura una condanna (talvolta in primo grado, altre definitive).
Pensa, io per esempio non lo sapevo che anche Matteo Salvini ne vanta una, non grave e pure passata in giudicato.
E allora cosa voglio dire? Che il tuo "inguaribile romanticismo" si scontra, aimé, con una classe politica che, da destra a sinistra, è convinta di essere al di sopra di tutto e tutti. Come se nulla fosse, si candidano alle elezioni individui impresentabili e si distribuiscono nomine lautamente pagate agli amici degli amici, meglio ancora se con giganteschi conflitti di interesse o problemi con la giustizia.
E, non di rado, succede di pescare il politico di turno che si scambia allegramente favori con gli imprenditori: tu da una cosa a me e io do una cosa a te. Magari non è reato, quello lo stabilirà la magistratura, ma sarebbe questa la maniera di adempiere le funzioni pubbliche con disciplina e onore?
Insomma, cara Laura, qui alzi la mano chi è senza peccato.
Io sono convinto che chiunque venga scelto dagli italiani alla guida del paese debba tenerne conto e magari prendere esempio proprio da chi siede sui banchi del consiglio comunale.
Donne e uomini che davvero operano quotidianamente, e per pochi spiccioli, al servizio della comunità che rappresenta.
Un caro saluto