“L’approvazione del piano operativo segna una svolta storica per Lucca: un solido punto di partenza con un perimetro ordinato di regole chiare, che si completeranno a breve con il regolamento edilizio, per fornire risposte univoche in tempi certi agli operatori e ai cittadini”: così esordisce il consigliere comunale di Lucca Serena Mammini.
“I fatti hanno voluto che fosse un’amministrazione diversa e di differente colore a chiudere il piano adottato il 26 ottobre di tre anni fa. Ciò lo rende ancora più resistente e forte, un monolite. Per questo possiamo dire che quello approvato è, a tutti gli effetti, il piano operativo del comune di Lucca- prosegue Mammini- D’ora in avanti chi pronuncerà la frase ‘manca la visione della città’, assai gettonata nelle occasioni elettorali, dimostrerà di essere poco informato o in mala fede. Lucca la visione ce l’ha eccome”.
Questo “monolite”, prosegue Mammini, è il risultato di un lavoro realistico che è partito dalla conoscenza, dall’ascolto e dall’analisi delle esigenze della città, cercando di armonizzarle. “Perché il piano non è un regolamento, ma un vero programma: è una visione a largo raggio validata da tutti i pareri necessari che finalmente, dopo la pubblicazione sul Burt, sarà efficace. Adesso che è stato approvato, perché non farne il punto di partenza affinché Lucca divenga un laboratorio che esprima cultura, crei esperienze e si apra al mondo, come ha saputo fare in passato quando lo ha voluto?”
“Non partivamo dall’anno zero: oggi sappiamo quali sono i punti di forza e le criticità del territorio, a partire dalle carenze infrastrutturali. Conosciamo l’esigenza di andare a lavorare di cesello in certi spazi lasciati scollegati e mal serviti dopo alcune lottizzazioni spinte e di poca qualità. L’epoca del consumo incondizionato di suolo, che ha colpito anche la nostra città, è finita, per quanto qualcuno ancora non lo abbia capito o faccia finta”, osserva ancora il consigliere.
“Il piano operativo è stato definito cementificatore e ingessante al tempo stesso, a seconda di come faceva comodo raccontarlo. Per un po’ di tempo è stato giudicato come tutto da buttare; poi, dopo una più approfondita analisi, il piano adottato è diventato l’occasione di una ripartenza. Su questo tema riconosco al sindaco Pardini il merito di aver finalmente creato un settore tutto dedicato all’urbanistica: questo ha consentito all’amministrazione, unita, di raggiungere l’obiettivo. Grazie all’ottimo lavoro degli uffici si è tirata la volata con tenacia e si è arrivati all’approvazione nei tempi stabiliti dalla legge”.
Un risultato notevole, si sottolinea, che qualsiasi amministratore attento ai reali bisogni della città non può che accogliere con favore: “Il lavoro portato all’attenzione del consiglio la scorsa primavera con le controdeduzioni in vista della conferenza paesaggistica regionale ha limato e migliorato ulteriormente il piano, così come è fisiologico che accada tra la versione adottata e quella approvata anche grazie alle osservazioni. Ma adesso guardiamo al futuro che è ora, perché di tempo da perdere non ce n’è- termina la nota del consigliere Mammini- Per questo invito l’amministrazione a non fossilizzarsi su progetti azzardati e non prioritari, ma a concentrarsi affinché l’idea di città espressa dal piano si concretizzi al più presto. Certo, non sarà con le continue polemiche, o giocando a chi è il più bravo, che le istituzioni acquisteranno credibilità. Perché oggi più che mai alcune sfide cittadine, come ad esempio la riqualificazione della manifattura tabacchi, ancora lì silente e immensa, richiedono strumenti certi, buona salute amministrativa e unità d’intenti per essere affrontate, vinte e mantenute nel tempo”.