Passata, l’emergenza e passerà ne sono certo, nulla sarà come prima e solo allora potremo rimettere ordine in questo Paese sciagurato.
Il consigliere comunale della Lega Giovanni Minniti sferza con le sue parole l’ipocrisia a buon mercato dei buonisti pane, amore e accoglienza che tanti danni hanno fatto al Paese in questi anni.
Da un lato - esordisce il consigliere leghista - abbiamo eroi civili silenziosi come medici, infermieri, operatori di ogni genere delle strutture sanitarie sui quali è stato scaricato il peso insostenibile dell’emergenza dopo essere stati oggetto di vessazioni come accaduto al Dr Trivella vigliaccamente abbandonato a se stesso dall’amministrazione Tambellini che non lo ha mai difeso. Dall’altra parte abbiamo gli imboscati e non è necessario pensare a Gino Strada, trionfalmente accolto in San Francesco meno di un anno fa dai benpensanti di sinistra sindaco Tambellini in testa, che da medico non ha fatto nulla di nulla.
Mi riferisco - afferma Minniti - a Medici senza Frontiere, alle ONG dedite al traffico di immigrati, alle ONLUS del nostro territorio tanto brave a lucrare soldi pubblici destinati all’accoglienza quanto pronte a eclissarsi nell’assistenza a favore delle fasce deboli della popolazione italiana stremata dal virus.
E mi chiedo - conclude Minniti - anche riferendomi al Vescovo di Lucca: “dov’eri mai? Qual angolo ti raccogliea nascente quando il tuo Re, dai perfidi tratto a morir sul colle, imporporò le zolle del suo sublime altar?”. In queste gravi ore in cui si muore in solitudine senza il conforto dell’assistenza religiosa, che fine ha fatto il vescovo di Lucca che non molto tempo fa ha foderato le porte della Cattedrale con le coperte dorate degli immigrati? Vorremmo tanto un San Carlo Borromeo e non un Don Abbondio tanto per citare ancora il Sommo Alessandro Manzoni. Facciamo passare l’emergenza e poi avremo modo di sistemare le cose.