Elvio Cecchini ha rimesso le deleghe nelle mani del sindaco, ma, a quanto pare, semplicemente perché il suo lavoro è finito e non c'è necessità di andare oltre. Per quanto riguarda il piano operativo, appare ormai evidente che Mario Pardini conserverà per sé l'assessorato all'Urbanistica senza nominare alcun nuovo assessore come, da qualche tempo, si vociferava, soprattutto, sulla stampa. Forse, è il caso di dire, non si esclude, in futuro e in corso d'opera, un incarico a qualche consulente di prestigio per affiancare le decisioni e l'operato del primo cittadino.
Del resto, sarebbe il caso di aggiungere e sostengono a palazzo dei Bradipi, chi meglio del sindaco può conoscere e gestire una operazione che ha bisogno, inequivocabilmente, di una visione coordinata e globale?
Si smorzano, così o, almeno, si pensa, le polemiche degli ultimi giorni quando da più parti, dall'opposizione in primis, si è sparato contro l'amministrazione comunale che non sembrerebbe avere le idee chiare su come muoversi con conseguenti rischi di ritardi e incertezze su una problematica così delicata come quella dello sviluppo futuro della città.
Nessuna polemica in merito all'addio di Cecchini che, secondo alcune indiscrezioni interne alla maggioranza, avrebbe restituito le deleghe ricevute a inizio mandato non perché in disaccordo bensì perché giunto alla conclusione del proprio operato. Vero?, falso?, bisognerebbe a questo punto che lo stesso Cecchini intervenisse in maniera definitiva anche se non pare ci siano ostacoli di sorta.
Mario Pardini, del resto, non può permettersi passi falsi in un ambito così scomodo e delicato come quello dell'urbanistica cittadina anche se è indubbio che una figura di spessore e di prestigio potrebbe essere utile per non restare impantanati.