Anno XI 
Sabato 17 Maggio 2025
- GIORNALE NON VACCINATO

Scritto da Redazione
Politica
30 Gennaio 2023

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Durante il consiglio comunale dedicato alla giornata del ricordo condiviso ossia l'aver accomunato in una unica celebrazione sia i martiti delle foibe sia quelli dei campi di sterminio nazi-fascisti, l'opposizione ha letto questo intervento oltre ad attendere il sindaco fuori palazzo Santini per ricordargli che 'con la Storia non si scherza':

Siamo cittadine e cittadini di Lucca, 

siamo qui, fuori dal Palazzo dell’istituzione cittadina, perché fortemente contrariati dalla decisione della maggioranza, avvallata dal “Sindaco di tutti”, di indire in un qualsiasi giorno dell’anno un Consiglio comunale per celebrare in un momento unico il Giorno della Memoria e il Giorno del Ricordo. 
 
Non c’è motivo storico per accumunare due celebrazioni così importanti, ma così diverse. Non c’è motivo istituzionale per stravolgere ciò che la legislazione della Repubblica italiana oggi indica. In tutta Italia, e nel mondo, le istituzioni hanno celebrato il 27 gennaio il Giorno della Memoria mentre a Lucca il Consiglio Comunale, massimo organo rappresentativo della comunità locale, è risultato essere assente e silente. Assenza e silenzio, atteggiamento inqualificabile che sarà nuovamente ripetuto il 10 febbraio quando in tutta Italia le istituzioni celebreranno il Giorno del Ricordo in memoria delle vittime delle foibe. 
 
Riteniamo questa scelta il segno di un’azione istituzionale e politica prepotente. Un’azione camuffata dalla retorica della “riappacificazione nazionale” da parte di chi ancora oggi è incapace di riconoscere e rispettare la storia e le responsabilità storiche. 
 
Il Giorno della Memoria è una celebrazione che gli italiani e le italiane sentono profondamente. Lo descrive il grande numero di iniziative e la grande partecipazione che coinvolge non solo il territorio lucchese ma l’intero Paese. Una celebrazione che accomuna gli italiani che vivono con grande sentimento. Sia chiaro, le celebrazioni di questi giorni uniscono e fortificano la comunità civile. Non sono celebrazioni divisive, forse lo sono per quei pochi che, fuori dalla ragionevolezza, non accettano la storia e tentano di deformarla o di farla dimenticare. E’ divisivo chi è disposto a negare, a togliere, ad escludere o a fare confusione piuttosto che pretendere che quei pochi imparino ad accettare la storia che tutti siamo chiamati a ricordare.
 
Di fronte al tentativo di distorcere la storia non staremo in silenzio e manterremo massima l’attenzione. E’ chiaro l’obiettivo di affievolire e sminuire celebrazioni, eventi, momenti pubblici pur di andare incontro agli odierni desideri di chi è ancora incapace di prendere coscienza della storia, di riconoscere le indelebili responsabilità e accettare gli esiti civili e giuridici di ciò che è stato: nazismo e fascismo sono il male che hanno colpito l’Europa e la nostra Italia, minacciato l’estinzione di un popolo intero e di alcune minoranze attraverso lager e forni crematori, ricercato la supremazia della razza attraverso le leggi razziali, colpito con la violenza gli oppositori politici. Una storia che oggi possiamo raccontare e dobbiamo ricordare grazie al coraggio di tutte le forze antinaziste e antifasciste che seppero ribellarsi e porre resistenza a regimi dittatoriali.
 
Sono ben visibili le solite assenze in occasione delle celebrazioni cittadine, leggiamo gli interventi del Sindaco scritti in modo accurato affinchè non vengano mai citate - colpevoli omissioni - le parole su cui è fondata la nostra Costituzione ma che risultano indigeste ad alcuni consiglieri e assessori, abbiamo ascoltato a fine anno gli interventi in Consiglio comunale. E’ chiaro il disegno di colpire politicamente la storia e la cultura di questa città, da sempre salda su valori comuni indiscutibili: Costituzione, Anti-nazifascismo, Resistenza, solidarietà, pacifismo, rispetto e libertà e che ha sempre riconosciuto pietà umana per tutti i caduti indipendentemente dagli schieramenti. 

Equiparare eventi diversi, contrapporre tragedie, unificare le celebrazioni con il solo obiettivo di provare a mettere nell’ombra i responsabili, o di affiancarli ad altri sperando siano meno riconoscibili, è un modo grottesco, e provocatorio, che solo la politica nostrana può tentare. Pretendere di snaturare il Giorno della Memoria discutendo degli errori del comunismo e dei totalitarismo è una farsa inaccettabile a cui non vogliamo assistere e, lo diciamo fin da ora, non vorremo assistere in futuro. C’è un momento per ogni cosa e la saggezza della nostra Repubblica lo ricorda a tutte e tutti, compreso al consiglio comunale di questa città che dimostra di avventurarsi in decisioni imbarazzanti.
 
Ecco perché ci siamo e perché continueremo ad esser vigili e attenti. Non saremo indifferenti all’uso distorto della storia. Ci saremo ogni qual volta tenterete, con l’arroganza del potere, di offuscare i valori che tengono unita la comunità lucchese. La Memoria non si celebra, si esercita e tenerla viva significa non dimenticare, significa tramandare alle giovani generazioni, mantenere in piedi le basi della civiltà democratica e rifiutare ogni forma di rivalutazione, giustificazione o apologia. Fare memoria serve a dotare, adulti e giovani, di antidoti contro la sirena autoritaria. Fare memoria significa riconoscere e respingere. A questo impegno, da cittadine e cittadini, ci sentiamo chiamati.
 
Nonostante i vostri maldestri tentativi non permetteremo che ciò che è accaduto resti “solo una riga sui libri di storia”.

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