Così il consigliere con delega alla sanità Cristina Petretti e il presidente della commisione sociale Pilade Ciardetti intevengono in merito al tema delle vaccinazioni.
"Stime non ufficiali - esordiscono - indicano che in Italia sono più di tre milioni i caregiver familiari ovvero le persone che, in maniera gratuita e continuativa, si prendono cura di familiari non autosufficienti o con patologia croniche invalidanti. In Italia, come nel resto del mondo il 65% dei caregiver familiari sono donne di età compresa tra i 45 e 55 anni che spesso svolgono anche un lavoro fuori casa o che sono costrette ad abbandonarlo (nel 60% dei casi) per potersi dedicare a tempo pieno alla cura dei familiari. Nel nostro paese la figura del caregiver purtroppo, a differenza di altri paesi europei, non è ancora stata riconosciuta a livello legislativo. Anche se è opportuno sottolineare che nel 2018 è stata presentata in parlamento una legge volta a valorizzare e tutelare proprio questo tipo di attività di cura".
"Le conseguenze dell'elevato carico assistenziale a cui sono sottoposti i caregiver - sottolineano - e dello stress che ne consegue, spesso si ripercuotono negativamente sulla salute e sul benessere di queste persone. Infatti non sono pochi coloro i quali presentano disturbi quali depressione ed ansia, disturbi del sonno e fisici. Proprio in riferimento a questo la popolazione dei caregiver risulta particolarmente vulnerabile durante la pandemia Covid19 sia perché maggiormente esposta al rischio di contagio, in quanto queste figure prestano le cure alle categorie più colpite dal virus, ossia gli anziani 65, sia perché le patologie presentate dai caregiver espongono maggiormente al rischio di sviluppo di l'infezioni".
"Inoltre aggiungono - alla già faticosa attività di cura del familiare non autosufficiente, durante la pandemia si sono aggiunte nuove situazioni stressanti come la presenza dei figli a casa per la chiusura delle scuole la convivenza forzata in casa con i familiari, magari usufruendo gli spazi ristretti e per più ore del solito. Ulteriore problematica e rappresentata dalla sospensione dei supporti socio sanitari a favore dell'assistito come assistenza domiciliare e centro diurno. Inoltre il caregiver ha la preoccupazione di poter contagiare il familiare convivente, ma anche di ammalarsi lui stesso di Covid-19 e quindi di non poter più assistere il proprio familiare che dovrà essere sostituito senza preavviso trovandosi a dover sostenere anche il carico economico".
"Alla luce di quanto detto - concludono - è necessario che fra le categorie prioritarie del piano vaccinale, oltre alle persone con disabilità e alle categorie fragili, vengano vaccinati con tempestività tutti coloro che se ne prendono cura, ossia i caregiver. In molte regioni queste istanze sono già state poste all'attenzione dei governi e noi come amministrazione sosteniamo questa iniziativa e inoltriamo formale richiesta al Governatore della Regione Toscana Eugenio Giani affinché si faccia promotore di questa proposta in sede ministeriale".