Ve lo immaginate voi un Fabio Barsanti che, a tutti gli effetti, può essere considerato un ex nipotino di Mussolini e che è stato anche a capo di CasaPound a Lucca, inaugurare personalmente una via o una piazza al partigiano combattente e antifascista della prima ora Sandro Pertini? E, alla rovescia, ce li vedete il Daniele Bianucci o anche il Francesco Raspini a are la medesima cosa per Giorgio Almirante? No, noi, almeno, non ce li vediamo né riusciamo ad immaginarceli. Non tanto per ignoranza storica, la loro, bensì per assenza totale di volontà politica. Del resto, una riappacificazione tra antifascisti e fascisti - che la guerra civile, è bene dirlo, non l'hanno mai combattuta - da sempre è una sorta di miraggio molto, ma molto lontano e simile sia pure senza, fortunatamente, gli stessi spargimenti di sangue almeno ai giorni nostri, tra palestinesi ed israeliani. Del resto, a chi farebbe comodo deporre le armi dell'ideologia a favore di quelle del confronto e della onestà intellettuale?
Daniele Bianucci in particolare, ma tutto il partito democratico versione Elly Schlein, sembrano vivere negli anni compresi tra il 1943 e il 1945, ancora alle prese con i nazifascisti e la minaccia di essere trucidati. Baggianate che riescono solamente a chi è in malafede e consapevole di non avere alcunché da dire.
Sul fronte opposto la destra lucchese combatte a colpi di ripicca e di vendetta: se tu non mi hai fatto quello io non ti faccio questo e via dicendo. Il tutto all'insegna dell'inconciliabilità delle posizioni e dell'assurdo logorio della politica moderna.
Qualcuno potrebbe obiettare che mettere sullo stesso piano Pertini e Almirante non è giusto e, storicamente, può anche avere ragione. Ciònonostante, ad esempio, Giorgio Almirante è stato per decenni uomo delle istituzioni e a quelle istituzioni ha giurato e mantenuto fedeltà in omenti in cui avrebbe potuto far scoppiare, realmente, una guerra civile e non di quelle a basse intensità. La sinistra vuole cancellare il passato e far finta che la storia non sia mai esistita. Alcuni parlamentari tra i quali la solita Laura Boldrini, vorrebbero istituire una giornata dedicata alle vittime del colonialismo italiano, quel colonialismo straccione di mussoliniana e non solo memoria che ci ha reso, per certi versi, ridicoli nel mondo. Dovremmo, quindi, secondo loro, batterci il petto e strapparci i capelli per tutto quello che è stato o è stato fatto dai soldati italiani a partire dall'unità d'Italia in poi in Africa. All'assurdo, veramente, non c'è mai fine.
Il verdetto della storia è già stato dato e non è possibile cambiarlo. La parte del giusto sappiamo tutti dove stava ed è inutile che ci vengano a raccontare il contrario. Se il comunismo non è stato il bene, assolutamente, a quel tempo, il fascismo e il nazismo sono stati, invece, il male. Assoluto viste le conseguenze e le sofferenze che hanno causato. Anche soltanto sentirsi nostalgici è una offesa al buonsenso e alla intelligenza.