Lucca 2032, intervenendo sulle scritte sulla casermetta San Donato richiede formalmente al consigliera Vietina di rassegnare le proprie dimissioni e al consigliere Raspini di dissociarsi. Al centro della polemica la scritta "La casa della pace e della memoria resiste!", riferita all'ultima funzione ricoperta dalla casermetta sulle Mura e lasciata da un partecipante della manifestazione organizzata da Vietina su uno dei muri della casermetta.
"Ci corre l'obbligo di chiederle perché quanto accaduto è di estrema gravità, e rivolgendoci direttamente alla consigliera, possiamo solo invitarla a rispondere con onorabilità, responsabilità e dignità istituzionale a quanto ha posto in essere, lo chiediamo a lei, ed anche ai suoi colleghi di minoranza e, soprattutto al capo dell’opposizione Francesco Raspini che ha anche una responsabilità deontologica in quanto vice questore, perché questa situazione sta certamente mettendo in imbarazzo anche tutti loro, ci domandiamo a questo punto se fosse stato sindaco cosa avrebbe fatto" affermano dal gruppo Lucca 2032.
"Il rispetto della cosa pubblica, che va al di là di ogni schieramento politico, di ogni colore, di ogni ideologia, dovrebbe essere un valore da insegnare ed è così triste ricordarlo a chi ha il dovere di educare i nostri ragazzi a diventare uomini e cittadini per bene - continuano -. Forse non le era bastato assistere impassibile all'imbrattamento di un monumento storico e addirittura esaltarne il gesto (un atto d’istigazione senza precedenti che può anche indurre ad atti analoghi di emulazione), infatti quest'oggi è andata anche oltre lo scempio, banalizzando le proteste della maggioranza in modo a dir poco provocatorio".
"Sarebbe bastato fare una cosa semplice: chiedere scusa. La sola cosa da fare dopo questo prepotente atto vandalico era stigmatizzarlo, dissociarsene, e dire di aver commesso un errore grave nei confronti di tutta la città pubblicando sui social. Invece, plaudendo a questo gesto compiuto da un suo attivista la consigliera Vietina ha sottolineato che il suo strumento non è il dialogo ma la protesta a oltranza, portata finanche su edifici pubblici di rilevanza culturale - accusa Lucca 2032 -. La cosa grottesca di tutto ciò, di un atteggiamento così astioso e spezzante, è il fatto che sia sbandierato a pro di una associazione che professa la pace".
"Lucca 2032 non contesterà mai il diritto di ciascuno a raccogliere firme per una petizione, ma qui si parla d'altro - tuonano -. Non possiamo assolutamente passare sotto silenzio che il muro di un monumento come la casermetta S. Donato sia stato deturpato con scritte che ricordano i graffiti di turisti sciocchi che lasciano i loro messaggi sui monumenti storici o, peggio ancora, le gesta di quei vandali che in nome di un malinteso ambientalismo si sentono legittimanti a deturpare opere d'arte e luoghi che sono patrimonio di tutti".
"Lucca attende le sue scuse consigliera Vietina - concludono - Lucca 2032 unitamente alle forze di maggioranza, attendono le sue dimissioni ed una risposta dal vice questore Francesco Raspini in merito".