Il partito democratico corre ai ripari. Anzi, a dirla tutta se la sta facendo sotto o quasi, in particolare è l'ex capogruppo del Pd Andrea Marcucci a temere di non riuscire a gestire ancora una volta, come da decenni ormai, quel che accade nella sua provincia e, in particolare, nel suo, ormai, ex feudo lucchese.
Ad oggi, infatti, le probabilità che Giorgio Del Ghingaro, attuale ex sindaco di Viareggio e di Capannori, si candidi a sindaco di Lucca sono aumentate dal 50 al 60 per cento e, credete, si tratta di un grosso balzo in avanti. L'emissario di Re Giorgio ha già incontrato e sta incontrando rappresentanti delle categorie, imprenditori, commercianti e l'accoglienza è assolutamente positiva. Certo, difficile che qualcuno manifesti contrarietà ufficialmente, ma è certo che ci sono diversi personaggi pronti a stringersi attorno al primo cittadino di Viareggio qualora scelga di abbandonare la Versilia e salire e discendere il monte Quiesa.
Per vincere a Viareggio il Pd toscano non ci ha pensato due volte, arrivando a commissariare la sezione di Viareggio che aveva puntato su un candidato diverso da Del Ghingaro il quale, notoriamente, non gode delle simpatie unanimi degli ex comunisti, ma, da sempre, darebbe anche un braccio per essere accolto come il figliol prodigo.
A Lucca, a sinistra, è sceso in campo ufficialmente Francesco Raspini. Ci saranno le primarie, così vuole anche il senatore del Ciocco e così sarà senza ombra di dubbio. A nostro avviso Giorgio Del Ghingaro, se vuole realmente vincere, deve rifiutare la logica delle primarie e candidarsi indipendentemente da quelle. Capace com'è di esercitare una funziona catalizzatrice, è quasi certo che attirerà simpatizzanti da destra e da manca. Cosa farà il Pd regionale qualora accadesse quello che è successo a Viareggio? Lucca, ovviamente, è capoluogo di provincia e la sinistra lucchese conta un po' di più di quella viareggina.
La situazione è, indubbiamente, complessa, ma Giorgio sa bene che... adesso o mai più. A Viareggio, ormai, ha ottenuto quel che voleva rimettendo, dice, in sesto la città, bilancio e finanze compresi. Ed è indubbio che un miglioramento, rispetto ai pessimi tempi andati, c'è stato. Alla scadenza del presente mandato Del Ghingaro non avrà altri stimoli se non quello di starsene un po' in santa pace, ma ne è capace uno come lui che vive in perenne movimento come un criceto sulla sua ruota?
Ecco che Lucca costituisce una sfida ghiotta e pressoché unica. Sarebbe, per lui, un record e la dimostrazione di quanto avrebbe potuto fare anche a livello regionale e nazionale se solo il Pd avesse creduto in lui. Andrea Marcucci lo accetterebbe anche se il primo a puntarci su è stato il suo nemico Marco Remaschi? Di sicuro piuttosto che perdere e consegnare la città al centrodestra, ogni patto è lecito e auspicabile.
Noi siamo sicuri che Giorgio Del Ghingaro è particolarmente attratto dall'idea di scendere in campo, ma sappiamo anche che prima di scegliere definitivamente, vuole essere certo di avere una possibilità di vincere e di mettere d'accordo anche i più recalcitranti. E' vero che a Viareggio ha vinto al primo mandato avendo tutti contro e al secondo pure o quasi. Ma Lucca è, forse, un po' diversa.
Noi accettiamo scommesse e pretendiamo di vederci riconosciuto, in futuro, l'aver azzeccato il pronostico. 60 per cento può anche non essere molto, ma per uno come Giorgione è anche troppo. Il problema, casomai, potrebbe essere la squadra, ma di gente pronta a indossare la sua casacca e a farsi allenare da lui ce ne sono a iosa.