Politica
L'oppiosuzione fa male
Nell’introdurre il neologismo “oppiosuzione”, non era mio obbiettivo distillare solo ilarità nel lettore. Era estremamente serio, sia chiaro. Intendevo mettere in guardia dai perniciosi effetti collaterali che causa…

“Laboratorio politico per l’Italia”: al Bagno Biondetti gli esponenti di Libertà è democrazia
Un “laboratorio politico per l’Italia” quello che si terrà nella giornata di domani (sabato 17 maggio) a Marina di Pietrasanta presso il Bagno Biondetti, in Viale Roma 111:…

Giannini (Pd): "Una questione di stile mai rispettata dal sindaco Pardini"
Una delle formule classiche di dichiarazione, al momento della verifica della elezione di un sindaco, è: "Ringrazio per la fiducia accordatami, mi farò garante di essere il sindaco di tutti"

Farmacie Comunali, bilancio col segno più: cresce il fatturato
Il Presidente delle Farmacie Comunali di Lucca, Andrea Casali comunica l'ottimo andamento dei dati di bilancio 2024 con un valore della produzione 11 milioni e 200mila euro (un fatturato ricavi farmacie…

Rendiconto 2024: gestione solida, 10,5 milioni di euro di avanzo libero
Aumentati gli investimenti per sicurezza (+500mila euro), frane (+1,3 milioni), asfaltature (+600mila euro), contributo affitti (+400mila euro) e 3 milioni a disposizione per sociale, sport e patrimonio. Indebitamento dell'Ente 2,31% rispetto al limite del 10%

"Nuovo sottopasso alla stazione, opera fondamentale: e ora pensiamo all'ex scalo merci"
“Un’opera attesa, importantissima e che abbiamo sempre sostenuto in una ottica di riqualificazione dell’area della stazione”. Arriva da Confesercenti Lucca, con il suo dirigente Gino Cervelli, l’apprezzamento per…

Conclusi i lavori di pulizia dai graffiti nei sottopassi. L'assessore Granucci: "Un impegno concreto e costante per migliorare il decoro urbano e la qualità della vita"
Contestualmente all'inaugurazione del nuovo sottopasso di piazzale Ricasoli, si è concluso l'intervento di pulizia dai graffiti nei sottopassi di via Ingrillini, San Concordio e Sant'Anna, nell'ambito del progetto…

Gruppo consiliare Pd: "Taglio del nastro con sorpresa: i progetti dell'amministrazione Tambellini continuano a piacere a Pardi
"Sindaco per tutti ma non di tutti: dispiace che anche durante l'inaugurazione del sottopasso ciclopedonale alla stazione sia mancato il garbo istituzionale da parte dell'attuale amministrazione, che…

Referendum, votare o non votare
In Svizzera la democrazia diretta, il referendum, è mezzo frequentemente utilizzato, in quanto si attribuisce enorme importanza alla volontà popolare.

Ecco il nuovo sottopasso fra stazione e spalti delle Mura. Pardini "Un'infrastruttura vitale per il futuro di tutta l'area"
Questa mattina è stato inaugurato il nuovo sottopasso ciclopedonale che collega i percorsi intorno alle Mura di Lucca connessi con il centro storico e la stazione ferroviaria in piazzale Ricasoli.

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È di pochi giorni fa una notizia che, al di là di aggettivi eclatanti e forse di parte, è sintomatica di una situazione che sta pervadendo l’Italia, sintetizzabile con il concetto che oramai ciascuno possa ritenere di poter fare ciò che vuole, in autonomia, senza rispettare le competenze altrui e, soprattutto, violando serenamente i propri ambiti decisionali.
Un professore di Treviso, fra i cui studenti son presenti due elementi di religione musulmana, decide – su loro istanza – di esentarli dallo studio della Divina Commedia di Dante, opera che, fra l’altro, tratta anche argomenti a carattere religioso.
Lasciamo da parte il discorso, sufficientemente abusato, legato al fatto che sia inconcepibile che uno studente di religione diversa da quella maggioritaria possa pretendere che la scuola in cui vuole studiare debba modificare i programmi a suo uso e consumo. Evitiamo di far ricorso alla locuzione sbrigativa “Se certi programmi non li gradiva, poteva starsene a casa propria”. Su queste posizioni non si costruisce nulla.
Il problema non è che uno studente pretenda di non seguire una materia o una parte del programma. Anni orsono fu concesso a tutti gli studenti italiani di non partecipare alle lezioni di religione, in luogo delle quali era possibile frequentare altre discipline.
Il musulmano ha quindi il diritto di chiedere di essere esentato dallo studiare il Sommo Poeta, non pretende di porre in essere un’attività criminosa, quindi la sua istanza è assolutamente legittima e ricevibile.
Non è invece lecito che su tale questione decida il professore titolare della materia, o il dirigente scolastico. Non è il loro compito, semplicemente. Come non lo era stabilire di interrompere le lezioni per una festività musulmana non prevista dalle autorità centrali della pubblica istruzione.
In un paese che ritiene di essere fondato sulle leggi, guai se non si rispettano livelli decisionali e competenze. Nulla vieta che il desiderio di non studiare Dante, in quanto ritenuto fervente cattolico che tratta anche argomenti religiosi, possa essere esaudito. Esistono tuttavia le sedi opportune per decidere se ciò sia possibile. Presso di esse vi son professionalità in grado di vagliare i diversi aspetti della problematica e, soprattutto, ricercare soluzioni a valenza generale. Quello che è accaduto è la premessa affinché a situazione analoga siano applicate discipline difformi, in virtù del diverso sentire di singoli professori.
Che accadrà se il credente dell’Islam si opporrà all’uso del segno “+” in matematica e chiederà di essere esentato dalle lezioni, in quanto non disponibile a vergare un segno che rappresenta la croce cristiana?
Un preside modificherà il programma eliminando le addizioni, un altro potrebbe essere più drastico cancellando tutta la matematica, un terzo adotterà la soluzione di utilizzare il simbolo arabo dell’addizione, un quarto andrà oltre il desiderato eliminando anche l’algebra e le moltiplicazioni in quanto il segno “X” può richiamare la croce di S. Andrea martire e un quinto indicherà allo studente e al suo genitore – più o meno garbatamente – l’itinerario per andare “a quel paese”. Dopodiché partiranno una serie di ricorsi al Tribunale Amministrativo Regionale, attesa la disparità di trattamento nei confronti dei diversi futuri geni che ritengono di dover studiare secondo curricula personalizzati.
Peraltro, perché lo studente italiano appartenente a famiglia integralista cattolica non dovrebbe poter chiedere che sia espunto ogni riferimento all’Islam dal programma di Storia? E perché uno strenuo fan del rapper del momento non potrebbe pretendere che siano eliminati Ungaretti, Petrarca, Verga, Manzoni etc., fidando nei gusti analoghi del proprio docente?
Difficile non realizzare che ciò che sta accadendo sia prodromico ad una sorta di anarchia, in cui coloro che rappresentano lo Stato, e per primi dovrebbero obbedire alle leggi che esso si è dato, si ergono ad altrettanti Marchesi del Grillo, animati dall’assertiva esternazione “Io so’ io e tu nun sei un c…o!” abrogando, modificando, introducendo ciò che passerà loro per la testa.
Purtroppo il malvezzo viene dall’alto, ad esempio dal magistrato che ritiene di poter disapplicare una legge in quanto pensa d’aver rinvenuto profili di anticostituzionalità. Bene, esiste una procedura formale, che prevede sia attivata la Corte Costituzionale, ma lui guadagna tempo a fare come gli aggrada, e allora perché non semplificare tutto e violare ciò che si considera scorretto? Poco fa che diceva Papà-Salis? Alla figlia a norma di legge non spetta votare in Ungheria. Ma lui ha deciso che non è giusto e quindi, nelle more che eventualmente la legge venga modificata consentendo alla non residente all’estero di votare, lo Stato deve farla votare.
Finiremo alla legislazione fai-da-te.
Non esiste, penso, nulla di peggio nella gestione di contenziosi e istanze, che violare le regole connesse alla competenza.
In questo caso, inoltre, l’intervento assertivo del novello Marchese del Grillo stimola le due parti in cui si è divisa la platea degli spettatori ad assumere posizioni frutto di ideologia. Se sei di sinistra bene ha fatto il professore a concedere l’esenzione, in quanto è stata favorita la richiesta di componente di una minoranza, che va “inclusa”, tutelata, compresa. Chi è di opposto avviso politico si arrocca su posizioni altrettanto intransigenti, e auspica che lo studente se ne torni a casa sua, o non sia accettato a scuola.
Non credo possa essere questa la strada da percorrere. Non ci si può arrogare il diritto di compiere scelte che son riservate a diverso livello ordinativo. Il rispetto di tale criterio tutela tutti dalle prevaricazioni di chi non avrebbe il potere di costringere la nostra libertà.
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