Politica
Forza Italia Lucca plaude al sindaco Pardini e garantisce: “Da parte nostra pieno e incondizionato sostegno nella battaglia a tutela di Geal e dell’acqua lucchese”
"Forza Italia Lucca è orgogliosa della decisione del sindaco Pardini di proseguire nella battaglia per l'ottenimento del diritto per Lucca di continuare a organizzare e gestire in autonomia…

Garfagnana in lutto per la scomparsa del sindaco di Pieve Fosciana Francesco Angelini
Ha suscitato profondo cordoglio in tutta la provincia di Lucca – in modo particolare, ovviamente, in Garfagnana – la notizia dell’improvvisa scomparsa di Francesco Angelini, sindaco di Pieve…

"Questo oltraggio andrà punito disse, dall'ordine costituito"
Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo intervento del consigliere comunale del Pd pur non condividendone non solo una riga, ma nemmeno una consonante o una vocale. Lo facciamo augurandoci che, a parti invertite e vista la loro scarsa propensione alla democrazia e alla libertà di stampa, avrebbero fatto e farebbero altrettanto

Contributo affitto, la giunta comunica in commissione il ripristino. Bianucci: “Un passo avanti raggiunto grazie alla nostra lotta, ma i 400mila euro annunciati non sono minimamente sufficienti”
“L’amministrazione comunale che annuncia in commissione bilancio che investirà una piccola parte dell’avanzo di bilancio di gestione per ripristinare il contributo affitto è una nostra vittoria: perché per…

Lucca vince il bando "Bici in Comune": il finanziamento sarà utilizzato per l'installazione della segnaletica cicloturistica lungo gli itinerari di Strade di Lucca Bike Hub
Il Comune di Lucca, grazie al lavoro degli uffici sport, turismo e mobilità, è risultato vincitore del bando nazionale "Bici in Comune", promosso dal Ministro per lo Sport…

Giustizia imperfetta
La Campania è una bellissima regione, con luoghi e persone splendide, ma in tema di criminalità ritengo sia una palude, infida e a volte letale. I suoi “pentiti”,…

Finanza pubblica, approvato il rendiconto di gestione 2024 della Provincia
Ottime performance su investimenti e tempi di pagamento. Oltre 49 milioni di soldi cash immessi sul territorio. Pierucci: "Ma il 58% del totale delle entrate correnti è 'prelevata' da Roma. Continuiamo ad essere un bancomat del Governo. E ora anche il taglio del 70% delle manutenzioni stradali da parte del Mit"

Rovesciate le due fioriere di fronte alla scultura con le scritte proPal. Gettata e nascosta la bandiera italiana: noi l'abbiamo ritrovata e nuovamente appesa
Ci sono cose che non si riescono a tollerare. Non siamo mai stati militaristi o anche nazionalisti sia pure sostenitori di una Italia sovrana e indipendente. Oggi pomeriggio…

Diego Carnini (FdI): "Anche il vilipendio alla bandiera, quel monumento va rimosso. Giovani Comunisti vergognosi"
Abbiamo letto con indignazione le dichiarazioni social dei Giovani Comunisti di Lucca, che arrivano al punto di definire "infame" la bandiera italiana. Un'offesa gravissima al simbolo della nostra Repubblica,…

“Oltre le Radici, oltre il limite: perché l'opera va rimossa”
“Negli ultimi anni, il monumento Oltre le Radici, collocato alla rotonda di porta Sant'Anna, è stato più volte oggetto di interventi che lo hanno trasformato, a fasi alterne,…

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"Prossimità, è la parola chiave.
Prossimità alle persone, nello spazio e nel tempo che ci è dato.
L'intitolazione a Maria Eletta Martini della rotonda che si trova davanti a Porta San Jacopo, realizzata dall'amministrazione Tambellini in viale Marti, è l'occasione per ricordare quanto Maria Eletta ritenesse importante capire, conoscere e reagire alle trasformazioni sociali, economiche civili e culturali che ogni epoca porta con sé, assumendo una posizione di vicinanza alla vita delle persone.
Ecco perché è stata preferita la rotonda più prossima alla casa dove è nata e cresciuta.
Da questo punto passava quando andava al Liceo Classico Machiavelli, di qui sfrecciava in macchina, quando era deputata, per raggiungere Roma con una valigia colma di atti e documenti, che studiava e redigeva per contribuire al nuovo diritto di famiglia, per ottenere il riconoscimento dell'obiezione di coscienza, per istituire il servizio sanitario nazionale, i consultori familiari, la legge quadro sul volontariato.
Grazie al suo impegno, in seno alle commissioni lavoro, giustizia, antimafia e sanità pubblica ha contribuito a riforme di importanza epocale come la riforma del diritto di famiglia.
Dal 1951 al 1963 e poi dal 1990 al 1993 è stata consigliera comunale, per non mancare all'impegno politico locale e occuparsi anche del governo della sua città natale.
È nella sua casa che Maria Eletta ha consolidato i valori ai quali si è sempre ispirata, grazie all'esempio dato da sua madre Livia Pardini e agli insegnamenti di suo padre Ferdinando Martini, al quale la città ha intitolato la scuola elementare di San Marco e una via a San Filippo.
Un padre che è stato anche il suo primo indiscusso maestro di politica. Con lui ha imparato a fare la staffetta partigiana, rifiutandosi sempre di portare armi, ma solo aiuti alimentari o messaggi volti a tutelare la vita delle persone perseguitate. Esperienza, la Resistenza, che le ha insegnato a cavarsela, con coraggio, per aiutare i più deboli, le persone in difficoltà, dove è potuta entrare in contatto con altre correnti politiche e fedi religiose diverse da quella cattolica, che le ha fatto conoscere i vantaggi del confronto e della mediazione con posizioni anche distanti dalle sue, cercando di essere laica, distaccata, ma sempre interessata.
Ed è da questo punto che, durante la guerra, passò il frastuono delle raffiche di mitra quando uccisero don Aldo Mei a Porta Elisa, lei e la sorella Renata erano in giardino a cercare un po' di fresco e nonno Nando disse "Non ce l'abbiamo fatta, l'hanno ucciso."
È qui che Maria Eletta ha temuto di essere vittima del terrorismo negli anni di piombo.
È qui che Maria Eletta riceveva le telefonate di Tina Anselmi, Scalfaro, Nilde Iotti e Aldo Moro, che insieme a Monsignor Bartoletti e Monsignor Franceschi sono stati gli altri suoi punti di riferimento con i quali condivideva il desiderio di riuscire ad affermare la democrazia sostanziale, che si realizza attraverso un rinnovamento dei partiti chiamati a interpretare i bisogni e le attese dei cittadini a capire quell'ansia di cambiamento alla quale il legislatore e quindi il Parlamento deve cercare di dare risposte celeri, senza rimandare nel tempo.
Dignità e libertà della persona, tutela dei diritti umani, compreso quello di essere felici, ricorrono nelle riflessioni che ci ha lasciato scritte.
Vedeva come campanelli d'allarme l'ingenuità, i falsi ottimismi, la superficialità che privilegia l'immagine, la demagogia di fronte a problemi non risolti spesso causa di ribellione, frustrazione, disprezzo per la politica e sfiducia nelle istituzioni.
"Fare politica non è essere soci di un circolo culturale. La politica è progettazione, richiede studio, competenze, conoscenza dei meccanismi del potere", che Maria Eletta sapeva padroneggiare con sobrietà, senso del limite e senza orpelli.
"Non bastano virtù e onestà dei singoli, premessa indispensabile ma non sufficiente, conta fare riforme necessarie per promuovere dignità e diritti."
Maria Eletta era radicata nel posto dove era nata e cresciuta, era rigorosa e metodica, godeva di lucidità intellettuale. Chi la conosceva e frequentava ricorderà come casa sua fosse sempre aperta, se non era a Roma era al telefono, in salotto o nel suo studio, regolarmente, soprattutto gli ultimi anni della sua vita, ritagliava articoli di giornale e li catalogava per anno e per tema.
Quando le chiedevi qualcosa tirava giù dagli scaffali anche più alti, che raggiungeva con una scala peraltro non proprio comoda, i suoi appunti: "Chiara vedi nella Costituzione abbiamo tutto il da farsi, la salute delle persone, la famiglia, la scuola, la parità fra uomini e donne, il progresso economico e sociale, la valorizzazione del patrimonio culturale, la tutela dell'ambiente e soprattutto la libertà che abbiamo con fatica conquistato".
Se potesse scendere fra noi per qualche ora ci direbbe "Oh che avete combinato? Vi avevo detto di rimboccarvi le maniche, ma mi pare un disastro, vedo una guerra in Ucraina, la crisi energetica, politiche per le donne e per i giovani che speravo avanzassero, pochi asili nido, il mondo del lavoro in crisi e il linguaggio dell'odio circolare in tutti quei canali di comunicazione che avete a disposizione!".
Maria Eletta era esigente con se stessa e con le persone sulle quali investiva, credo che una parte di tempo, se potesse, lo passerebbe con noi familiari e amici e poi vorrebbe "sfrecciare" a Roma per sedere accanto a Liliana Segre e con lei ribadire l'invito a chi oggi fa politica a "concedersi il piacere di lasciare fuori dal Parlamento, (aggiungo io dai Consigli comunali e dai media), la politica urlata che tanto ha contribuito a far crescere la disaffezione al voto. Cerchiamo di avvicinarci alla politica alta e nobile che, senza nulla togliere alla fermezza dei diversi convincimenti, dia prova di rispetto per gli avversari, si apra all'ascolto, si esprima con gentilezza e mitezza".
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Spegnere i monumenti e gli impianti illuminanti pubblicitari di tutto il territorio comunale in orario notturno: questo il contenuto della mozione presentata dalla consigliera del Partito democratico Silvia Del Greco e sottoscritta anche dai consiglieri Vincenzo Alfarano e Gianni Giannini.
«Siamo di fronte a una crisi evidente - si legge nella mozione -: il sistema italiano risulta fortemente in difficoltà a causa del persistere dell'enorme incremento dei costi di generazione delle energie con conseguenze economiche preoccupanti. Nel 2022 e nel 2023 ogni famiglia spenderà, in media, circa 1000 euro in più rispetto allo scorso anno per le bollette di luce e gas. Questi aumenti peseranno su tutti e le amministrazioni locali dovranno tenere conto delle conseguenze che avrà anche l'aumento del prezzo delle materie prime».
«Per questo invitiamo il sindaco e la giunta a valutare la possibilità di spegnere i monumenti e gli impianti illuminanti pubblicitari durante la notte. È un'iniziativa che già Parigi e Berlino hanno messo in atto, vietando l'accensione degli impianti pubblicitari dalle 23 alle 6 e, presto, anche 200 monumenti e attrazioni pubbliche e private resteranno al buio».
«Si tratta di una scelta di responsabilità - conclude -, un impegno che guarda nella direzione del rispetto, del risparmio, della sostenibilità sia economica che ambientale».