Politica
Lettera alle istituzioni toscane da un cittadino lucchese: i fatti devono seguire le parole di democrazia
Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta del cittadino Giuliano Fanucci, di Lucca, indirizzata al presidente della regione Eugenio Gianiiani, alla giunta regionale toscana, a tutti i sindaci e…

Claudio Gemignani e Laura Lucchesi alla guida di Forza Italia Bagni di Lucca
Claudio Gemignani e Laura Lucchesi saranno alla guida di Forza Italia a Bagni di Lucca, rispettivamente nel ruolo di commissario e vice commissario. Lo ha annunciato il segretario…

Assi Viari, incontro pubblico del gruppo consiliare di sinistra: “Sul progetto silenzio preoccupante"
“È calato un silenzio preoccupante sull’iter del progetto degli assi viari, che rischia di essere una delle opere più impattanti dell’ultimo secolo sul nostro territorio. Mentre le procedure…

Il caso delle “casalinghe frustrate”: lettera aperta di Giannini a Nicodemo e Fantozzi
La concentrazione di attenzione sulla mia figura e su quanto espresso in un mio articolo seguito l’accoltellamento di un cittadino lucchese, mi porta a dare una risposta alle…

Forza Italia Lucca: ‘Bene il consiglio intercomunale sul tema dell’acqua. Ma Geal deve essere salvata"
"Creare l'opportunità di un confronto fra tutti i rappresentanti del territorio su un tema cruciale, per il presente e per il futuro, come è quello dell'acqua è…

Lucca, Michele Giannini contro il consigliere del Pd: "Frasi sessiste inammissibili"
Bufera in consiglio a Lucca, dove il consigliere del partito democratico Gianni Giannini si è lasciato andare a commenti inaccettabili sotto il profilo della discriminazione di genere. Superando…

Il Conclave
E' risaputo. Mentre si piange il Papa, in Vaticano la curia cardinalizia già lavora per individuare l'identikit del nuovo Pontefice. Tutto procede sotto traccia, in silenzio, come si…

Arieccolo!
Come il sugo di pecora, la pecora bollita e la zuppa gallurese, buona … ma sostanzialmente indigesta, sta per essere servita in tavola la solita pietanza che, come la pastiera napoletana, ha mille ricette. Tutte ottime e migliori delle altre

Consiglio comunale di Lucca, Giannini contro le accuse di misoginia: “Frase presa fuori dal contesto”
Consiglio comunale soporifero, con la sola eccezione dell’attacco indiretto di Mara Nicodemo a Gianni Giannini, da lei accusato di misoginia. Opposizioni contro la mozione della maggiorazione a favore delle FF.PP. per la sua impostazione

Il Papa gesuita che ci ha lasciato
Jorge Mario Bergoglio, il Papa gesuita assurto al soglio di Pietro con il nome di "Francesco", ci ha lasciati. Tutta la cristianità lo piange, come è giusto e…

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È stato presentato questa mattina, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta nella sala degli specchi di Palazzo Orsetti, il primo lotto per la realizzazione dei lavori relativi al cosiddetto “Asse suburbano”. Alla conferenza erano presenti il sindaco di Lucca Mario Pardini, l’assessore ai lavori pubblici Nicola Buchignani, il presidente della Commissione lavori pubblici Marco Santi Guerrieri e per la ditta Del Debbio S.p.a, che eseguirà i lavori, Giovanni Del Debbio. “Mettiamo una pietra definitiva - ha esordito il sindaco Pardini – su questo argomento che ha avuto, come sappiamo, dei contrattempi dovuti a problemi tecnici ma, adesso che è tutto risolto, i lavori inizieranno a brevissimo”. È stato poi il momento dell’assessore Buchignani che si è detto estremamente soddisfatto del lavoro svolto da parte di tutta l’amministrazione e degli uffici preposti. “Con l’inizio di questi lavori prende il via la fase di allontanamento di tutto il traffico pesante son solo dalla zona di Via Salicchi, ma anche da quella della circonvallazione di Lucca. Tutta la parte nord – est della città, di fatto, potrà essere raggiunta grazie a questa nuova arteria che collegherà via del Brennero alla rotonda di viale Castracani, con la riqualificazione anche di via Martiri delle Foibe”. L’importo dei lavori si aggira intorno ai 7 milioni di euro per un quadro economico di quasi 9 milioni. Questi proseguiranno con il secondo lotto (Lotto B) che andrà dalla via Vecchia Pesciatina fino all’innesto sulla rotatoria davanti all’Esselunga. Un progetto definitivo che è nella sua fase finale, che sarà approvato a breve e che inizierà già durate la realizzazione del primo, in modo da terminare, ragionevolmente, in modo contemporaneo. “Ci auguriamo – conclude Buchignani – di terminare l’intera opera entro massimo due anni”. L’asse prevede anche l’attraversamento della rete ferroviaria ma, nonostante i pareri favorevoli, in fase di conferenza dei servizi, di Ferrovie dello Stato, il progetto ha avuto un rallentamento di circa tre mesi. La gara per l’assegnazione dei lavori ha avuto 7 partecipanti ed a spuntarla è stata la ditta lucchese Del Debbio S.p.a. che ha presentato tutta una serie di accorgimenti che migliorano e qualificano ulteriormente l’opera. I lavori partiranno entro il mese di novembre e avranno la durata di circa 725 giorni come da cronoprogramma e, se non ci saranno contrattempi, l’opera dovrebbe essere conclusa in questi termini. “Siamo contenti di aver vinto questa gara – dice Giovanni Del Debbio - perché, tra le altre cose, la nostra sede dista solamente 500 metri dal cantiere. Uno dei miglioramenti importanti è stato quello di ricucire il tessuto di via della Canovetta con la nuova viabilità e, grazie ad una piccola complanare che correrà parallela alla strada, da noi offerta, ci saranno due corsie di decelerazione ed accelerazione, che andranno a raso, e permetteranno il collegamento di questa zona industriale che era rimasta tagliata dal progetto”. Il cantiere, in sostanza, non avrà impatto sulla viabilità ordinaria in fase di esecuzione ma avrà un grandissimo impatto sulla circolazione stradale sulla periferia della città, alla sua conclusione. Marco Santi Guerrieri, presidente della Commissione lavori pubblici si dice estremamente soddisfatto di questa opera che vedrà a breve il suo inizio. “Ringrazio il sindaco Pardini e l’assessore Buchignani – ha aggiunto Santi Guerrieri - più che come presidente della commissione lavori pubblici, come semplice cittadino. Erano trent’anni che Lucca aspettava questo intervento e adesso finalmente ci siamo”. “Gli assi viari – ha concluso Pardini – sono un’opera commissariata di interesse nazionale; abbiamo portato le nostre osservazioni al commissario che le ha accolte così come le migliorie che abbiamo proposto e quindi queste sono recepite automaticamente sia dal piano strutturale che da quello operativo”.
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Si è recentemente verificato in Viareggio un evento di sangue che determina controverse interpretazioni e valutazioni, intrecciandosi i problemi della “giustizia fai da te”, degli immigrati irregolari criminali, dell’inefficacia della risposta penale in Italia, della generale insicurezza percepita in particolar modo dai soggetti più deboli.
Ovvio che si debba condannare la donna che, subita la rapina da irregolare straniero pluripregiudicato inosservante seriale ai decreti d’espulsione, imbattendosi nel reo, o forse inseguendolo in auto, lo travolga e lo schiacci più volte. Per esser sicura d’averlo spacciato e per dare a chi giudica la sicurezza che volesse uccidere… al netto d’imbranamenti con 1^ e retromarcia, e per una donna può starci. Ci sarebbero forse gli estremi per considerare il gesto premeditato, al netto dei tentativi che sicuramente condurrà la difesa per farle ottenere l’incapacità parziale – sia pure solo temporanea – d’intendere e di volere.
Ma da dove nasce questa furia?
Ricordo alla fine degli anni ’80 l’arrivo dei primi profughi d’Albania. Fino ad allora – a parte il rapinatore di banche e gioiellerie più o meno professionale – il ladro cercava di sottrarre i beni alle vittime e filar via. Coi primi criminali albanesi – al netto dei tantissimi loro connazionali perbene – ho visto nel mio lavoro che si poteva uccidere per 2-300 mila lire. Pian piano la situazione è deteriorata, con l’afflusso di criminali anche di altre etnie, che spiegavano tranquillamente di sentirsi a loro agio in Italia. Ove il sistema sanzionatorio consentiva loro mille escamotage per non essere espulsi, non andare in carcere per scontare pene lievi, non finirci neppure alla 2^, a volte al 29^ condanna per difetto di registrazione delle pene irrogate, che li faceva sempre considerare dal giudice di turno incensurati. Per non parlare delle associazioni “amiche” prodighe nel fornire legali azzeccagarbugli, maestri nel far perdere tempo con ricorsi, rinvii, appelli. Se poi si aprivano le porte delle patrie galere c’era sempre da attendersi depenalizzazioni e indulti, decreti “svuotacarceri”, e comunque sentenze lievi rispetto a quelle che avrebbero subito per analoghi reati nelle rispettive “madripatrie”. Per non parlare, in sede di procedure di espulsione o propedeutiche alle stesse, che ci sarebbe stato sempre un giudice che poteva autonomamente decidere l’incostituzionalità di una norma e, invece che rinviare gli atti alla corte Costituzionale, arrogarsi il diritto di disapplicarla. In questi oltre 30 anni si è verificato un peggioramento delle condizioni della sicurezza “spicciola”, quella che tocca solo le tasche dei cittadini, che in definitiva temono di più di essere rapinati, violentati, o di vedersi sottratta l’auto, dell’attentato di stampo terrorista o mafioso che uccide un servitore dello Stato. Beh, ciononostante nelle carceri la percentuale di stranieri irregolari arrestati e condannati per reati gravi, violenti, o attinenti agli stupefacenti, ci dice che son loro i più inclini alla commissione di tali reati.
La signora, che ha sbagliato, richiede un minimo di riflessione. Tanto siamo in un paese dove con il “Sì, ma” c’è chi assolve palestinesi che scannano la gente il 7 ottobre. Pertanto un “Sì, ma..” va dedicato pure alla nostra investitrice.
Pensiamo a quante volte abbia percorso una strada con la paura di fare una brutta fine, o di essere rapinata. Non è persona addestrata a sopportare stress, a esercitare violenza di reazione, va in “sovrapressione” senza accorgersene. Viene sfiorata per strada, per caso, dall’extracomunitario più pacifico di questo mondo e magari trema. Le vengono in mente, mentre legge di donne violentate e magari uccise durante il running pomeridiano, o mentre guardano le stelle con le cuffiette auricolari, di poter un giorno essere un’altra da aggiungere alla lista delle vittime. Quelle per cui nessuno avvierà una giornata della memoria.
E allora, violentata nelle sue cose, rapinata magari di qualcosa che per lei ha valore incommensurabile, sbrocca e si fa giustizia da sé. Ha sbagliato, ma la percentuale di responsabilità della società che non l’ha fatta vivere serena, esiste eccome.
A fronte delle migliaia e migliaia di persone d’altro colore perfettamente integrate, che vincono medaglie olimpiche, o che ti servono gentilmente al ristorante, quella donna sa che ve ne è una percentuale che potrebbe occuparle casa – oddio, quello sappiamo farlo anche noi italiani – rapinarla e violentarla. E si carica di paura, di adrenalina, di stress.
E esplode. Pagherà solo lei, e è giusto che sia così. Ma solo perché il Codice Penale non contempla la responsabilità di chi ha deteriorato, legge dopo legge, sentenza dopo sentenza, le condizioni di vita della società che l’ha terrorizzata.
Per quelle come lei, cui è andata male e nella violenza subita son state uccise, non ci sarà memoria, nessuno s’inginocchierà.
Dissi che le reazioni son da attendersi. Questa è una. Bisogna rifletterci.