Riceviamo e pubblichiamo questa lettera-riflessione inviataci da un lettore che, evidentemente, frequenta abitualmente la struttura di piazza del Giglio da anni e replica all'intervento di qualche giorno fa dell'ex assessore della giunta Tambellini Serena Mammini:
Scorrendo il giornale online “La Gazzetta di Lucca”, mi sono imbattuto in un articolo scritto da un ex assessore, che parlava, forse rispondendo ad alcune dichiarazioni dell’amministratore unico in carica al Teatro del Giglio, dei lavori eseguiti all’interno del Teatro dalla precedente amministrazione, sostenendo che l’attuale amministrazione se ne prenda merito.
Provi l’ex assessore Mammini a chiedere al pubblico che frequenta il teatro che ne pensa delle poltrone nuove della platea, dove non è possibile stare seduti se siamo più alti di mt 1,50. Già che siamo nell’argomento provo a formulare qualche considerazione: a mio giudizio il teatro del Giglio era sentito come una palla al piede da precedenti amministratori che hanno evitato di affrontare i problemi, per cui il teatro del Giglio ha arrancato per anni, mancando al suo ruolo di organismo culturale della città. Gli attuali amministratori hanno ricevuto questa eredità che li condiziona pesantemente. Per loro fortuna possono contare sull’impegno e la professionalità di tanti operatori che quotidianamente consentono al teatro di fare la sua parte.
Sarebbe bene che questo loro impegno non venisse dimenticato o sottovalutato. Non è certo dunque il caso di sbandierare successi che si stentano a riconoscere. È invece il caso di avviare una seria programmazione che faccia riportare il teatro del Giglio al livello che aveva raggiunto negli anni '80.