Riceviamo e volentieri pubblichiamo la risposta dell'architetto alle considerazioni del direttore (ir)responsabile della Gazzetta di Lucca a proposito del manto erboso all'ex Campo Balilla:
Direttore Grandi, non so se lei è un parente più o meno diretto di "Dino Antonio Giuseppe Grandi, Conte di Mordano passato alla storia per la presentazione dell'omonimo ordine del giorno al Gran consiglio del fascismo del 25 luglio 1943 che portò alla destituzione di Benito Mussolini."
Ma né di me, né di lei, credo che ai cittadini lucchesi interessino le genealogie e la storia dei propri avi.
Forse interessano invece le riflessioni ed opinioni su quello che accade nella nostra Città e nel nostro territorio.
In questo senso io ho proposto, anche al suo giornale online, le mie riflessioni, ringraziandola in anticipo per una eventuale pubblicazione.
Direttore Grandi io non credo di avere gli occhi foderati di prosciutto e neppure di formaggio.
Per quanto riguarda lo Spalto ex Balilla ho registrato i fatti.
I fatti sono che da giugno a febbraio lo Spalto in questione viene privato del suo tappeto erboso, cioé della sua caratteristica "monumentale" connessa agli altri Spalti e alle Mura, dichiarati Beni di interesse culturale dal 2017 e come tali soggetti a tutela.
Nel mese di giugno, se non prima, inizia l'occupazione di tale spazio, il prato erboso viene coperto e soffocato da uno strato di stabilizzato e si dà inizio al collocamento delle strutture e attrezzature, con una movimentazione di mezzi e materiali e mega strutture che trasformano l'area in un vero e proprio cantiere a cielo aperto, finalizzato all'evento del Summer festival.
Dopodiché l'area rimane ricoperta di stabilizzato per tutta l'estate e in autunno. In ottobre, si riapre un ulteriore cantiere e il gioco ricomincia, questa volta con l'allestimento di un megagalattico capannone che ospita i Comix. Finiti i Comics lo stabilizzato viene tolto e comincia a manifestarsi un acquitrino che si trasforma in pantano perdurante tutti mesi invernali, dopodichè il terreno viene fresato e seminato e a marzo si vede spuntare l'erba e a manifestarsi l'effetto verde, che ancora non ha niente a che vedere con il tappeto erboso del resto degli spalti, l'erba, rada, deve consolidarsi per formare un vero tappeto erboso; quando ciò sta per succedere ecco che di nuovo siamo a giugno, fervono i preparativi per i nuovi eventi e il manto erboso, quasi ripristinato viene di nuovo cancellato.
Non sono io quindi ad avere gli occhi foderati di prosciutto o di formaggio.
Quando parlo di irreversibilità del danno arrecato, faccio riferimento ai miei trascorsi come funzionario della Soprintendenza quando ricordo bene che la reversibilità era condizione indispensabile , assieme ad altre, per l'autorizzazione degli interventi/eventi, in spazi monumentali tutelati dalla Legge.
Io penso che quando gli interventi/eventi sono sovradimensionati, dal punto di vista temporale e spaziale, creano un danno irreversibile al monumento, in quanto lo nascondono, ne annullano il rapporto con il contesto, ne falsano l'immagine.
A mio parere è esattamente quello che succede nello spazio ex campo Balilla.