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Lucca dietro le mura: segreti, fantasmi e colpi di scena
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Una rubrica sulle tradizioni non poteva scegliere un giorno migliore per fare il suo esordio. Pasqua ha sempre costituito un giorno atteso, gioioso, sia perché segna la fine dell’inverno, sia perché segue ad un lungo periodo di astinenze e privazioni com’è quello della Quaresima.
Questa festività è considerata tra le più importanti del cristianesimo e celebra la risurrezione di Gesù, avvenuta nel terzo giorno dalla sua morte in croce, come narrano i Vangeli.
I precetti della Chiesa imponevano di confessarsi e comunicarsi ‘almeno a Pasqua’. Più che un consiglio, però, questo suonava come un ordine. Chi vi trasgrediva, rischiava addirittura la scomunica, con il conseguente isolamento dalla comunità ecclesiale. Tutti ne erano informati, perché il nome del trasgressore, veniva esposto per giorni, su un cartellone, all’ingresso del tempio.
E di peccati da confessare ce n’erano, eccome! In ogni caso, si riteneva che alcune categorie di persone, fossero più inclini al peccato, come i frantoiani e mugnai, perché lucravano sulla resa delle olive e del grano. Tanto era diffusa questa credenza che, in una novella risalente alla fine del XIX secolo, si raccontava di un prete che, per le confessioni della settimana precedente la Pasqua, aveva fissato il seguente calendario: il lunedì, i bambini e le bambine, il martedì i vecchi, il mercoledì le vecchie, il giovedì le donne, il venerdì gli uomini ed il sabato, il mugnaio.
Proprio per la facilità di far soldi e quindi di vivere bene, da parte di alcuni soggetti, il consiglio che veniva dato ai giovani era quello di ‘appoggiarsi’ ad un campanile (farsi prete) o ad un sasso tondo (frantoiano o mugnaio).
Dopo tanti digiuni, finalmente, a Pasqua si mangiava, e sulla tavola imbandita non potevano mancare le uova sode e la pasimata (pane in spicchi, profumato con anici), benedetti dal prete, di solito, alla conclusione della Messa solenne.
Una volta a tavola, ancora prima di consumare le uova benedette che tradizionalmente aprivano il pranzo (mentre la pasimata lo accompagnava), i componenti della famiglia usavano chiedersi perdono vicendevolmente: il padre alla moglie ed ai figli, i figli ai fratelli, ai genitori ed ai nonni. Dopo una breve preghiera, il padre spezzava con le mani la pasimata e la distribuiva ai familiari i quali, prima di mettersela alla bocca, si facevano il segno di croce.
Lunedì dell’Angelo, o del “pellegrino” in ricordo delle Crociate
Quello dopo Pasqua, conosciuto quasi in tutta Italia come ‘Pasquetta’, per i Lucchesi della Piana è il giorno del ‘pellegrino’. Si chiama così perché ai tempi delle Crociate, in quel giorno, i pellegrini in partenza per la Terra Santa, si riunivano sotto la loggia del duomo di San Martino a Lucca. Anche oggi usa ‘fare il pellegrino’, in ricordo i quell’antico rito, andando fuori per una gitarella che culmina in una merenda con amici e parenti.
I ragazzi «giocavano ‘a ruzzolino’ con le uova sode … vinceva chi riusciva a portare al traguardo senza rompere le uova su un tracciato fatto per terra, o su di un cucchiaio in bocca correndo». In quel giorno, a Viareggio si celebra la festa della ‘pisalanca’, ovvero l’altalena. Le pinete si riempivano di bambini accompagnati dai loro genitori, i quali muniti di solide corde le passavano sui rami più robusti e vicino a terra, le collegavano ad una asticella-sedile dove il bambino prendeva posto per farsi dondolare. Anche i genitori approfittavano di quella opportunità per riprovare l’ebbrezza del volo e rivivere i momenti più spensierati della fanciullezza.
Giampiero Della Nina
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Riceviamo e pubblichiamo questo intervento critico di Francesco Colucci, Riformisti per Italia Viva, in merito all'opera che la giunta uscente sta costruendo nel quartiere San Concordio:
"E' sotto gli occhi di tutti l'enorme Eco-mostro che la Giunta Tambellini sta costruendo, deturpando il quartiere di San Concordio, dilapidando oltre 6 milioni di euro.
Uno dei misteri su tale scellerata opera era a cosa dovrà servire quella mostruosa enorme costruzione chiamata da Tambellini e Raspini, Piazza coperta e da alcuni abitanti di San Concordio, il "Tambellone".
Il primo mistero è stato diradato: Raspini con le qualità di un grande prestigiatore, ad opera quasi ultimata, ci illumina con una domanda retorica "...E se la nuova piazza coperta di San Concordio diventasse un luogo dedicato anche alle attività sportive?" "...L'idea mi è venuta parlando con i referenti di alcune realtà sportive del territorio, a partire dal pattinaggio a rotelle..."
Siamo alle comiche, speriamo finali, un'opera che costerà ai cittadini oltre 6 milioni di euro, forse, potrebbe diventare, una pista di pattinaggio.
Se il nostro non avesse avuto questa intuizione notturna a che sarebbe servita??
E' forse chiedere troppo a questa giunta Tambellini di dire alla città perché ha costruito un enorme mostro, altissimo, su più piani, dal costo di oltre 12 miliardi vecchio conio?
Costruire un Eco-mostro senza sapere la sua utilizzazione crediamo sia un record fra le opere inutili e dannose di tutto il mondo.
Meno male che un assessore candidato ha avuto in corso d'opera, una illuminazione: pista di pattinaggio. Una pista in discesa dall'altissimo tetto alla parte interrata?
Noi suggeriamo anche un "acquapark" con un taboga che dall'alto si srotoli per più piani verso il sottosuolo, dove erano previsti parcheggi, ora sembra, allagati dall'acqua, dell'antico Porto della Formica
Abbiamo conosciuto Raspini come un assessore muto e senza iniziative, ora, da mesi, come un candidato che straparla e promette tutto a tutti, quello che da assessore non ha fatto in dieci anni.
Forse era meglio quando taceva"