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Spaghetti o noodle? La pasta originata da due popoli: Italia e Cina.
Tre semplici ingredienti: farina, acqua e sale (talvolta anche uova). Simbolo di unità e abbondanza, tanto da ottenere una giornata e una data a livello mondiale: il 25 ottobre, World pasta day, ovvero la giornata mondiale della pasta che celebra il piatto preferito dagli italiani.
La pasta non manca mai nelle case e, anche senza fronzoli, salva il pasto quotidiano. Oggi, la varietà di pasta è enorme: può essere lunga o corta, fatta a mano o in fabbrica, farcita o meno, liscia o rigata. Ma quando è "nata" la pasta? Quali sono le sue origini?
La storia di questo alimento inizia con i nostri primitivi antenati, che raccoglievano il grano selvatico, imparando a mondare e cuocere correttamente i chicchi, per poi unirlo all'acqua ed ottenere così un prodotto commestibile.
Secondo alcuni studi, sarebbero stati addirittura gli arabi ad introdurre la pasta nella cucina italiana intorno all'anno mille: infatti, il geografo Aldrin, in un documento, parla di un "cibo di farina in forma di fili", chiamato triyah, che si confezionava a Palermo. Itriya deriva da una parola araba che significa "spago" (e "spaghetti", in italiano, significa proprio piccoli fili).
Lo sapevate che anticamente si impastava con i piedi? Ebbene sì! Un tempo, la pasta veniva lavorata anche coi piedi nella convinzione di ottenere un impasto di qualità sopraffina. Ciò accadeva nella Napoli del settecento e dei primi anni dell'ottocento. La pratica, però, venne sospesa per motivi igienici nel 1833 dal re Ferdinando II di Borbone, che incaricò un ingegnere di trovare un metodo alternativo; così venne ideato il sistema dell'uomo di bronzo, una macchina in grado di sostituire il movimento degli operai.
A questo punto vi starete chiedendo: cosa c'entra la popolazione cinese?
In Cina, la prima prova dell'esistenza di un piatto di noodles risale a 3 mila 800 anni fa, e, grazie a viaggi, migrazioni e commercio, si sono poi diffusi in altre nazioni come Corea, Thailandia, Filippine e Giappone. La differenza tra la pasta e i noodles è che la prima è fatta di farina di grano duro e viene trafilata, mentre nei secondi non viene impiegata la farina di grano duro e vengono tagliati direttamente dalla sfoglia di pasta con poca umidità.
Esistono varie tipologie di noodles e tantissime preparazioni a base di carne e verdure. Si trovano noodles: di riso, di fagiolo mungo, di soia, all'uovo, integrali, udon, thailandesi e infine quelli istantanei (usato per il ramen). A differenza della pasta, i noodles sono veloci da cucinare, in tre/quattro minuti sono pronti, sono un vero fast food.
C'è però da dire - ed è importante sottolinearlo - che nessuno (italiano o straniero che sia) può resistere ad un piatto fumante di spaghetti al pomodoro.
La pasta rappresenta - da sempre - un simbolo di convivialità, gioia, amicizia. Scriveva, a tal proposito, Gennaro Quaranta in risposta al malinconico Giacomo Leopardi: "Ma se tu avessi amato i maccheroni più dei libri, che fanno l'umore nero, non avresti patito aspri malanni".
Il nostro viaggio di oggi finisce con una bella ricetta... Allora, forchetta in mano!
Ricetta Noodle thai al pesto di noccioline
Ingredienti: 380 gr di noodle thailandesi (o pasta di riso thai), 40 gr di noccioline americane non salate ( cioè arachidi), 20 gr di foglie di basilico, 10 gr di erba limoncina, 2 cipollotti, 250 gr di code di gambero sgusciate, 1 peperoncino fresco, olio evo, sale.
Procedimento
Pulite i cipollotti e tagliateli a tocchetti. In una padella ponete 3 cucchiai d'olio, la metà delle noccioline tritate grossolanamente, 3 foglie di basilico spezzettate con le mani, 3 foglie di erba limoncina e il peperoncino; fate insaporire, poi unite le code di gambero, precedentemente lavate e asciugate e tagliate a tocchetti; regolate di sale e cuocete per cinque minuti.
Ora procedete con il pesto: mettete nel mixer il resto delle noccioline, delle foglie di basilico e dell'erba limoncina, aggiungete 3 cucchiai d'olio,tritate il tutto e regolate di sale.
A questo punto, cuocete i noodle per 2-3 minuti in acqua bollente e salata; scolateli al dente e trasferiteli nella padella. Fateli saltare nel condimento, levate dal fuoco e condite infine con il pesto di noccioline.
N.B: consiglio di immergere i noodle di riso nell'acqua caldissima per 2/ 3 minuti, poi scolateli e immergeteli in acqua fredda con qualche cubetto di ghiaccio... per altri 3 minuti, dopodiché scolateli definitivamente. Così li potete utilizzare subito o conservarlo in un contenitore ermetico.
Questa pratica aiuterà i noodle ad avere una giusta consistenza.
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Lucca ha sempre avuto istituzioni dove è cantato e suonato: si ricordano almeno la Cappella di Palazzo, varata nel 1543 dalla Repubblica e soppressa poi dai Baciocchi nel 1805, e la Cappella di Musica Vocale e Strumentale voluta da Carlo Ludovico di Borbone nel 1818.
Nello spirito, la Cappella Musicale Santa Cecilia della Cattedrale di Lucca prosegue questa tradizione, non prevedendo più cantori professionisti e stipendiati come le precedenti, ma volonterosi amanti della bella musica che sa elevare lo spirito anche in questi terribili momenti.
Rifondata nel 1930 per iniziativa di virtuosi musicisti lucchesi, la Cappella Santa Cecilia è divenuta Coro della Cattedrale nel 1966, con il beneplacito dell'allora Arcivescovo di Lucca Mons. Enrico Bartoletti.
Oltre al servizio liturgico nella Cattedrale e all'esecuzione, ogni anno, del celebre Mottettone per la festa di Santa Croce. Si ricorda il particolare apprezzamento manifestato dall'allora Pontefice Giovanni Paolo II, durante la visita pastorale a Lucca del 23 Settembre 1989, a seguito dell'esecuzione del Mottettone Acclamate al Signore voi tutti della terra del Mons. Emilio Maggini, artefice dei fasti vissuti dalla Cappella e sua anima.
Il coro è impegnato, da molti anni, in una significativa attività concertistica in collaborazione con le molteplici attività della città e della provincia di Lucca, tra le quali la Sagra Musicale Lucchese, il Festival Pucciniano di Torre del Lago, Opera Barga e l'Associazione Musicale Lucchese.
La Cappella Santa Cecilia ha ottenuto calorosi successi nelle maggiori città italiane, con concerti ed esecuzioni a Roma, Milano (nel Duomo), Venezia (in San Marco), Bologna (in San Petronio), Firenze (in Santa Croce), Napoli, Verona, Padova e numerose altre.
Durante le varie tournee all'estero il coro si è esibito a Caen, Montecarlo di Monaco, in Notre Dame a Parigi, Vienna, Monaco di Baviera, Strasburgo, Colmar, Schongau, Saint Niklaas e nel Duomo di Bruxelles in occasione del 70° anniversario della morte di Puccini nel 1994, oltre al grande concerto Pucciniano tenuto al Palau de la Musica di Valencia davanti a un pubblico di più di 3000 spettatori nel 1999.
Durante le due tournee negli Stati Uniti d'America il coro ha avuto il privilegio di cantare a Washington e nelle Cattedrali Cattoliche di New York (San Patrizio), Los Angeles, San Francisco e Sacramento.
Diverse sono state inoltre le esecuzioni del coro trasmesse dalla televisione di Stato (RAI) in occasione di concerti dedicati a musiche di Catalani e ai musicisti della famiglia Puccini, oltre a varie esibizioni riprese da emittenti locali.
La Cappella Santa Cecilia ha ricevuto più volte lusinghieri elogi dalla critica internazionale a seguito dell'incisione di oltre venti dischi dedicati a musiche inedite di compositori lucchesi, quali Boccherini, Bottini, Pacini, Magi, Angeloni, Catalani, Luporini, Landi e tutti i musicisti della famiglia Puccini, compreso la prima ripresa italiana del Mottetto per la festa di San Paolino Plaudite Populi e la prima esecuzione assoluta della cantata Cessato il suon dell'armi di Giacomo Puccini.
Negli ultimi anni sono inoltre state incise preziose composizioni sacre inedite di Pergolesi, Porpora, Piccinni, Sammartini e Bellini. Si ricorda il recentissimo CD con musiche di Pietro Alessandro Guglielmi concertate e dirette dal M° Luca Bacci, erede spirituale del grande don Emilio Maggini.