In questi giorni a visitare Lucca c'è Juan Carlos Malvido. Ai più questo nome è nuovo, ma lui ha da raccontare tanti aneddoti e gli anni di gioventù del suo nobile connazionale Diego Armando Maradona, essendogli stato molto vicino quando il più grande fuoriclasse di tutti i tempi iniziò a tirare i primi calci al pallone all'età di 9 anni nell'Argentinos Junior fino al suo trasferimento al Boca Juniors nel 1981 e soprattutto al Barcellona nel 1982, quando iniziò a stupire il mondo appena ventunenne per poi fare la differenza con i blaugrana prima di arrivare a Napoli per l'evento del secolo diventando ben presto il più grande di tutti i fuoriclasse a livello di club e della nazionale argentina. Scomparso quasi quattro anni fa dopo aver compiuto i 60 anni, Diego ha lasciato un segno fra gli appassionati di calcio perchè difficilmente si ritroverà un calciatore di quel livello, capace di incantare le platee di tutto il mondo con quei tocchi di palla vellutati ed impreziositi dal controllo telecomandato della palla a grande velocità.
Juan Carlos Malvido, a Lucca con sua moglie Claudia Ferroni per fare visita ai parenti di lei (suo nonno Luigi Ferroni nacque a Paganico prima che da ragazzo si trasferisse nello stato dell'America Meridionale a vivere formando una famiglia ndr) rivisitando le le zone di suo nonno, è stato a cavallo degli anni 70-80 dirigente dell'Argentinos Junior, una delle squadre tutt'ora più blasonate dell'Argentina.
Un pranzo alla Trattoria da Giorgina di S. Pietro a Vico e poi fra una portata e l'altra tanti ricordi venivano in mente all'ex dirigente: "Ho trascorso tanti anni con Diego. Lui si confidava spesso con me. Ho frequentato la sua famiglia, gli anni d'oro che ha trascorso con la prima moglie Claudia. Nella sua crescita adolescenziale ha sempre avuto un animo gentile. Era amante di pizza e Coca Cola".
MARADONA CHIEDEVA DI MANGIARE LA PIZZA ANCHE ALLE 2 DI MATTINA
Come viveva Diego la vigilia della partita?
"La notte prima, quando tutti i giocatori dormivano, lui non riusciva a prendere sonno senza chiedere di mangiare la pizza con tanta mozzarella bevendoci sopra la Coca Cola, ma attenzione! Soltanto Coca Cola. Succedeva verso le 2 tutte le mattine e noi dirigenti dovevamo accontentarlo andandogli a comprare ciò che voleva. Sto parlando di un Diego ancora molto giovane, aveva dai 15 ai 19 anni (dal 1975 al 1979)."
Per diversi anni Malvido, oggi pensionato di 79 anni, tutt'ora tifoso dell'Argentinos Junior, ha esercitato il compito di segretario ed è stato una figura speciale all'interno della società il cui stadio è chiamato con il nome di Diego Armando Maradona così come lo stadio di Napoli. Lui si occupava anche degli aspetti logistici e organizzativi della squadra e a volte era chiamato a rappresentare la società, rispettoso nell'osservare e far rispettare le regole dettate dal club.
Altri particolari su Diego?
"La sua squadra preferita era l'Independiente perché ammirava il suo n. 10 Ricardo Enrico Bochini, che poi divenne assieme a lui campione del mondo con la nazionale argentina nel 1986. Ma parlava bene dicendo che la squadra più forte era il Boca Junior per accontentare suo padre Don Diego che ne era molto tifoso. La sua musica preferita era il Rock'n Roll e gli piaceva molto ballare".
Tutte sensazioni che, poi, ha messo in pratica nel futuro della carriera accettando il trasferimento a Napoli dove la pizza è il piatto principale della città esportato in tutto il mondo. Poi Diego essendo stato sempre di carattere socievole ed allegro si trovava in sintonia con gli sportivi napoletani istintivamente dediti alla comunicazione. Lui era orgoglioso di essere ricambiato con tanto amore per quel fenomeno che dimostrava di essere in campo e poi era partecipe mentalmente al clima folcloristico contagioso che è nel DNA di un po' tutti i napoletani.
Il "Pibe de Oro" ha segnato un' epoca del calcio italiano e internazionale. Un fuoriclasse in campo ed un personaggio anche fuori dal campo di grande generosità. Tante volte ordinava a sue spese tante maglie con il numero 10 che indossava da regalare ad amici e tifosi. Con grande umiltà accoglieva festosamente gli amici come se fosse uno di loro. Ringraziamo Juan Carlos Malvido di averci raccontato qualche particolare sul più grande calciatore di tutti i tempi , la cui allegria e generosità ha lasciato con la sua scomparsa un vuoto a tutti gli sportivi che lo hanno conosciuto. Un incontro casuale, sorprendente e decisamente apprezzato dagli sportivi e dal gestore della trattoria Giorgina Giampiero Bandettini, grande appassionato di calcio ed ex presidente della gloriosa Acquacalda S. Pietro a Vico. L'ex dirigente assieme a sua moglie Claudia Ferroni si concederanno un altro lungo periodo di ferie da trascorrere in Toscana andando a visitare le città d'arte rientrando non prima della fine di luglio a San Isidro, dove ad una ventina di chilometri da Buenos Aires dove risiedono e dove Claudia Ferroni gestisce uno studio legale fra i più importanti del paese.