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Scritto da Redazione
Sport
22 Agosto 2020

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"Insegui i tuoi sogni e vedrai che spiccherai il volo". A chi non è capitato di sentirselo dire? Ma non molti sono quelli che, alla fine, il volo lo spiccano davvero. "Restare con i piedi per terra", dopotutto, non era l'aspirazione di Maria Chiara Cremoni che nella sua vita ha voluto fare molto di più facendo del volo la propria passione fino a conquistare il suo grande sogno: diventare la prima donna italiana pilota di mongolfiere con il prestigioso brevetto francese conseguito alla scuola più stimata in Italia, la Charbonnier Mongolfiere di Aosta.

Una passione ereditata dal padre pilota di deltaplano: "fin da piccola - racconta - sono stata attratta dal volo e dalla sua capacità liberatoria. Da quel senso di libertà e leggerezza che mi trasmetteva vedere mio padre alle prese con il suo deltaplano". Fin da bambina, infatti, Maria Chiara, insieme con la madre e i fratelli, ha seguito il padre nelle sue avventure sportive guardandolo a "naso all'insù" e sognando di fare lo stesso da grande. Ma questa non è la storia di una bambina che ha seguito le orme del padre. È una storia molto più grande: è quella di una donna che, con la passione per il volo nel sangue, ha trovato la sua strada e il suo modo di librarsi in cielo affermandosi con tenacia in una disciplina a prevalenza maschile: l'aerostatica.

"Ho sempre pensato - racconta - che prima o poi avrei praticato uno sport 'volante', ma l'illuminazione è arrivata nel 2006-2007 quando, per l'incarico assunto nel comune di Capannori, insieme con il mio ufficio, mi sono ritrovata ad organizzare la festa dell'aria che ogni anno si svolge nel comune. Inutile dire che in poco tempo è scoccata la scintilla e mi sono innamorata delle mongolfiere".

Ma questo sogno è rimasto a lungo chiuso in un cassetto. Nel frattempo Cremoni ha maturato esperienza come equipaggio in Italia e all'estero: "quello delle mongolfiere è un mondo prettamente maschile - racconta - e questo, all'inizio, mi ha frenato molto perchè non capivo quali fossero i motivi reali per i quali in Italia la componente femminile in questa disciplina fosse così debole. Per anni ho combattuto tra il desiderio di conseguire il brevetto e la paura di non essere accettata, poi mi sono fatta forza e la passione ha prevalso". Nel 2018, infatti, la lucchese ha conseguito alla scuola certificata Charbonnier Mongolfiere di Aosta il brevetto francese più famoso e riconosciuto a livello internazionale: da quel momento ha preso parte a numerose competizioni nazionali ed europee e quest'anno, come membro del team Charbonnier, avrebbe dovuto partecipare ai mondiali che, a causa dell'emergenza sanitaria, sono stati rimandati.

È appassionata Maria Chiara e quando parla del volo in mongolfiera lo fa con un entusiasmo capace di appassionare anche chi la ascolta. Così, colti dalla vivacità e dalla spontaneità della conversazione, ci siamo lasciati andare a diverse domande. Prima tra tutte, la fondatezza del timore che la pilota ha vissuto nel prendere parte ad un mondo quasi esclusivamente maschile: "ma alla fine questa resistenza alla presenza femminile l'hai trovata davvero?" e la risposta, alla fine, è stata quella che ci aspettavamo e in cui – tra l'altro – confidavamo: "erano solo paure iniziali – ci spiega – perché, fin da subito, mi sono resa conto di quanto in questo sport le uniche cose che contano e che vengono apprezzate sono la preparazione, la tecnica, la professionalità e la serietà con cui ci si approccia al volo. Questa è una cosa che mi ha fatto apprezzare ancora di più questo mondo che è un mondo così specialistico e tecnico da eliminare le differenze tra uomini e donne. In questo settore si riconosce la professionalità delle persone a prescindere dal genere e le uniche cose per cui vieni giudicato sono la volontà e il sacrificio che investi nel coltivare una passione".

In questo sport il pilota deve essere affiancato da un equipaggio che, oltre ad aiutarlo con le attività di gonfiaggio, decollo e sgonfiaggio, da terra lo guida e lo supporta fornendo indicazioni riguardo i venti al suolo e altre condizioni. Nella scelta del proprio team, Maria Chiara ha selezionato uno staff tutto al femminile: ad Aosta ci sono Giulia e Federica ragazze toste, attente, conoscitrici dei venti, che sanno guidare abilmente pick up con rimorchio in tutte le condizioni e non fanno mai mancare sorrisi e buon umore. A Lucca, invece, le amiche di sempre pronte per creare un team locale e partire alla volta di nuove avventure.

Il mondiale saltato quest'anno è sicuramente un obiettivo che, con il team Charbonnier, vorrà raggiungere ma, nel frattempo, sono tanti i sogni messi in campo per il futuro. Primo tra tutti quello di volare sul suo territorio e, al tempo stesso, portare un po' di lucchesità anche altrove: Maria Chiara, infatti, è alla ricerca di uno o più sponsor che vogliano sostenere la sua attività sportiva acquistandole una mongolfiera personale e apportando il proprio logo: "pratico questo sport come hobby, non come un lavoro! Si tratta di uno sport molto costoso e, per il momento, non dispongo di una mia mongolfiera. Quindi ogni volta che voglio volare devo andare in Valle D'Aosta, al centro dove ho preso il brevetto, ed utilizzarne una in prestito. Il mio più grande sogno, invece, sarebbe averne una personale per poter sorvolare il territorio in cui vivo e sono nata e osservare dall'alto tutte la sua bellezza. Inoltre, questo mi permetterebbe di portare un po' di Lucca, e lo sponsor o gli sponsor che mi sosterrebbero, in diversi 'cieli' sia in Italia che all'estero".

Chi è interessato alla sponsorizzazione può scrivere una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. per avere maggiori informazioni.  

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