Otto riprese di fuoco non bastano a Marvin Demollari per espugnare lo stadio di Castelfidardo, e la finale del Trofeo delle Cinture WBC si conclude per lui con una discussa sconfitta, resa particolarmente amara dalla sua ottima prestazione che non è stata sufficiente per battere il beniamino di casa Charlemagne Metonyekpon.
Una tribuna riempita al massimo consentito dalle misure di sicurezza ha atteso con ansia il match clou della manifestazione, accogliendo entrambi gli sfidanti con un tifo assordante.
La prima ripresa parte senza alcun tipo di timore reverenziale, con i due pugili che si lanciano subito nel vivo dell'azione, saltando la fase di studio che solitamente segue il suono della prima campana. Dopo pochi secondi Marvin accorcia le distanze con l'avversario, che in questo modo non riesce a far valere la maggiore lunghezza delle leve, costringendolo in un combattimento ravvicinato in cui è l'atleta della Pugilistica Lucchese a condurre la gara, andando spesso a segno senza esporsi.
Anche nelle tre riprese successive è Demollari a condurre il match su un mai domo Metonyekpon, che pur non riuscendo a scrollarsi di dosso la pressione del pugile albanese, ma lucchese di adozione, riesce con astuzia ed espedienti a non esserne travolto, ostruendone gli attacchi, come continuerà a fare per tutta la durata dell'incontro. L'arbitro però preferisce optare per una conduzione di gara improntata sull'interrompere l'azione il meno possibile.
Dalla quinta ripresa il pugile di casa si rende più propositivo, alzando il ritmo e il numero, fino a quel momento esiguo, di colpi al bersaglio. Inizia così uno scontro infuocato in cui nessuno dei due contendenti vuole concedere niente all'avversario. Entrambi i pugili trovano più aperture nelle rispettive guardie, anche a causa della stanchezza dovuta ad un incontro molto fisico che richiede un grande dispendio di energie.
Le riprese che seguono sono estremamente combattute, con Demollari che continua ad incalzare, ma non sempre riesce a mantenere il combattimento sulla corta distanza che gli è più congeniale, e Metonyekpon che controbatte negli scambi ravvicinati, ma cerca di sfruttare ogni minima distrazione per uscire dal suo raggio d'azione e contrattaccarlo.
Al termine dell'ottava ripresa l'esito è incerto, e pugili, tecnici e pubblico attendono il verdetto con il fiato sospeso. Alla fine a portare a casa, con verdetto non unanime, la cintura del Trofeo è il pugile di casa, premiato per il proprio crescendo nel corso dell'incontro, a dispetto dell'inizio scoppiettante e la continuità di Demollari.
Grande il disappunto dei suoi tifosi, accorsi in gran numero nonostante la distanza per supportare il loro beniamino, che si sono trovati in forte disaccordo con la decisione dei giudici.
Deluso anche il maestro Giulio Monselesan, come sempre all'angolo di Demollari, dalla decisione dell'arbitro di sorvolare sulla condotta di gara "sporca" dell'avversario, che avrebbe influenzato pesantemente lo svolgimento dell'incontro.