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Un incontenibile Green Lucca si impone a Prato
Inizio travolgente delle Spring alla palestra Toscanini di Prato che mettono subito in ghiaccio la gara con un parziale di 3-25 nel primo quarto. Gara in discesa con lo scarto che si dilata fino al 39-70 finale
Continua la scia positiva per la serie A2 del Tennis Tavolo Lucca
Nella terza giornata di campionati a squadre dove per il Tennis Tavolo Lucca si sono registrate più sconfitte che vittorie (rispettivamente sei e tre su un totale di…
Pieno di adrenalina per il Motoclub Stabbiano Timme che trionfa nel Trofeo delle Regioni enduro Uisp
I grandi appuntamenti motoristici Enduro sorridono ancora una volta al Motoclub Stabbiano Timme che nell'ultimo week-end si aggiudica con prove performanti il Trofeo delle Regioni Enduro Uisp nei due giorni di gara di Mulazzo, comune montuoso della Lunigiana nella provincia di Massa Carrara
Coppa Toscana, premiazioni e novità il 23 novembre
Sabato 23 novembre, presso il Circolo Ricreativo Coiano a Prato, ormai sede abituale per l’atto conclusivo, si svolgeranno le premiazioni dell’edizione 2024 della Coppa Toscana Mtb
Serie D, la Nottolini stravince il derby del Palacavanis contro il Porcari! Cade la Pantera a Calenzano
Un derby a forti tinte bianconere, il più sentito degli ultimi anni, che si è disputato al Palacavanis con la Nottolini che si impone 3-1 contro un arrendevole Giannini Giusto Porcari che è stato in partita soltanto tre set, troppo poco per contrastare la grande voglia di riscatto della squadra di coach Roni dopo il deludente avvio stagionale
Ancora una trasferta negativa per il Basket Club Lucca
Undici sono i punti che la Virtus Siena ha messo ha messo tra se e il Bcl un gap ormai non più recuperabile che vede i padroni di casa tornare al successo dopo tre sconfitte consecutive e per il Bcl un nuovo stop, da dove ripartire
Serie C, vittoria schiacciante del Porcari Volley a Bottegone
Una grande Mc Donald's Porcari liquida con facilità la pratica Bottegone vincendo 3-0 in trasferta ( 14-25/ 17-25/ 15-25 ). Una prestazione superba delle rossonere
Terza trasferta per il Basket Club Lucca, questa volta a Siena contro la Virtus
Le giornate del campionato si susseguono, una dietro l'altra, con la precisa cadenza dettata dal calendario che è tutt'altro che lenta. Quella di domenica prossima è già la…
Ricordando Michela Fanini a 30 anni dalla scomparsa
Fine agosto 1994, Capo d'Orlando (Sicilia), Michela Fanini è in un gruppetto ristretto di fuggitive e si sta avviando a giocarsi il titolo iridato; quelle che sono con lei le ha già battute più volte in volata al Tour De France poche settimane prima
Grande successo per la Kin Sori Taekwondo Asd al Tuscany Open 2024 di Arezzo: la società conquista 14 medaglie
Dopo la pausa estiva, la Kin Sori Taekwondo Asd è tornata a collezionare successi al Tuscany Open 2024, la competizione che si è tenuta ad Arezzo, al Palasport Estra. Il…
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Anche per la Pugilistica Lucchese è fase due. Dopo il lungo stop imposto per il Covid 19 dalle federazioni sportive, riparte la boxe lucchese, con il decreto del presidente del consiglio del 26 aprile che concede il via libera agli allenamenti di atleti professionisti e di interesse nazionale. Così per la quasi centenaria società di Lucca (nata nel 1921) riprendono gli allenamenti e con essa il suo uomo di punta Marvin Demollari, pugile professionista nostrano della categoria superpiuma, recentemente promosso alla seconda serie grazie ai risultati ottenuti nello scorso anno. Risultati che lo hanno condotto sino alla finale del prestigioso Torneo delle Cinture WBC, in cui si confrontano i migliori pugili professionisti emergenti sul territorio nazionale. È proprio il match con il pugile di Castelfidardo, Charlemagne Metonyekpon, che si sarebbe dovuto tenere lo scorso 1 marzo, l’obbiettivo a cui mira l’atleta lucchese riprendendo la propria preparazione, nonostante l'appuntamento non abbia ancora una data precisa. Rimane infatti ancora ignoto il momento in cui sarà dato il via libera alla ripresa delle manifestazioni sportive, ma in attesa del nulla osta del governo la macchina organizzativa della pugilistica lucchese ha già ripreso le proprie attività.
"La Pugilistica Lucchese – spiega il team manager Maurizio Barsotti - sta sondando il terreno assiema alla società marchigiana per discutere di alcune date papabili. Non rimane che attendere con il fiato sospeso l’annuncio del giorno in cui si terrà la finale, che potrebbe incoronare Demollari campione della manifestazione. Per Marvin è anche l’occasione che oltre a completare i risultati ottenuti fino ad oggi gli permetterebbe di scalare ulteriormente i vertici della classifica italiana pound for pound della categoria superpiuma, calcolata in base all’esito dei match combattuti e alla caratura degli avversari affrontati, in cui ad ora occupa il 4° posto. Infatti nonostante l’esiguo numero di match disputati da professionista (sette), in nostro atleta vanta ben sei vittorie contro avversari di livello ed una discussa sconfitta ai punti subita proprio in occasione della semifinale del Trofeo delle Cinture WBC dello scorso anno. Quell’esito amaro costituisce per Demollari uno stimolo in più per cercare di riscattarsi quest’anno, vincendo stavolta senza lasciare spazio a dubbi".
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I campioni olimpici sono glorificati come nell'Antica Grecia, quando si dava una tregua alle numerose guerre, ogni quattro anni che si presentavano allora come nei tempi moderni dal periodo decubertiano ad oggi. I Giochi erano anche l'alibi per commemorare persone care: Achille nei canti dell'Iliade li faceva svolgere per commemorare l'amico Patroclo.
De Coubertin nel 1896 li ripropose per far rivivere quelli antichi. L'apice della carriera Ivano Brugnetti la raggiunse ad Atene 2004 vincendo l'oro nella marcia dei 20 km., entrando di diritto fra gli indimenticabili e fra i più grandi di sempre in una specialità fra le più massacranti dell'atletica.
"Vincere i mondiali è un grande traguardo - dice alla Gazzetta di Lucca - ed io ci sono riuscito nel 99 con la 50 km. a Siviglia, ma l'Olimpiade non è confrontabile con niente: è una emozione unica, intrisa di orgoglio e passione".
Un oro che brilla oggi della stessa lucentezza di quando fu conquistato 16 anni fa, il secondo e più ripetuto nella specialità da nessun altro italiano, 24 anni dopo Maurizio Damilano che lo conquistò a Mosca nell'anno del boicottaggio americano per l'invasione sovietica, ma anche nell'anno che incoronò Pietro Mennea uno fra i più grandi riferimenti di sempre nell'atletica italiana.
La grande tradizione olimpica per i colori azzurri era iniziata con altri due specialisti leggendari come Giuseppe Dordoni e Abdon Pamich, vincitori nella 50 km olimpica, la più lunga dell'Olimpiade ed una fra le più antiche che affonda le sue radici ai tempi egizi per svilupparsi ulteriormente con gli antichi greci e romani.
"Quando tagliai il traguardo - ricorda Brugnetti - non capii più niente. Fui invaso di adrenalina in un contesto goliardico. Le urla della gente accompagnavano ogni mio passo nel circuito dei 2 km intorno allo stadio ed all'imbocco del rettilineo finale appena misi il viso dentro lo stadio olimpico, la folla impazzì ed io assaggiai il momento magico del trionfo che mai fu per me di queste devastanti sensazioni. Alla premiazione quando mi fecero salire sul gradino più alto, al suono dell'inno di Mameli, l'emozione raggiunse vertici acuti. I clamori della gente si mescolavano fra gli applausi alla gara dei 10 mila metri piani appena conclusi e la mia premiazione."
La marcia è una disciplina che necessita di una grande tecnica dove non è concesso ai suoi praticanti un attimo di rilassamento dovendo per tanti chilometri tenere un piede radente il terreno e necessita di un alto livello di coordinazione. Come si riesce a stare concentrati così a lungo e reggere anche mentalmente?
"Dobbiamo sviluppare delle fantasie e delle sane creatività. Io sono in quei momenti anche masochista, ricercando il piacere attraverso il dolore".
DAI 50 KM PASSO' AI 20 KM OTTENENDO I RISULTATI MIGLIORI
L'ex marciatore si ritirò dall'attività agonistica nove anni fa disputando l'ultima gara a 34 anni nel Grand Prix Fidal il 15 ottobre 2011. I migliori risultati ed i suoi migliori tempi li ha ottenuti nella marcia dei 20 km. nonostante fosse l'unico a crederci, vero Ivano?
"Si, iniziai i primi anni di carriera dedicandomi ai 50 km dove pure ottenni dei grandi risultati come l'oro ai mondiali di Siviglia, dopo di che ebbi diversi infortuni e cresceva in me la consapevolezza di essere maggiormente tagliato per la distanza meno lunga, nonostante intorno avvertissi lo scetticismo generale, compreso quello del mio allenatore Antonio La Torre. Credo di aver avuto ragione. Ad Atene feci il mio personale di 1h19'40" e superai il mio limite nel 2007 a Royal Leamington nel Regno Unito conquistando la medaglia di argento in Coppa Europa alle spalle del francese Yohann Diniz e portando il mio personale a 1h19'36", quattro secondi in meno di Atene. Un argento che replicai a Metz nel 2009 anche se con un tempo superiore".
In carriera fra i suoi successi più importanti anche una medaglia d'oro, sempre sui 20 km., ai Giochi del Mediterraneo di Pescara nel 2009, 4 titoli italiani nei 10 mila, 2 nella 20 km. e 4 titoli indoor nella marcia dei 5 mila metri. E' uno dei pochi atleti ad aver disputato 3 Olimpiadi: a Sydney nel 2000 si ritirò. Poi l'oro di Atene ed il quinto posto di Pechino nel 2008.
"A Pechino - prosegue l'olimpionico - giunsi quinto dopo essere sempre stato in testa per 15 km. Al km. successivo il russo Valerij Borcin impresse alla gara un ritmo infernale, anticipando la mia accelerazione nel finale, ma ormai era troppo tardi e chiusi in 1h19'51. Peccato perché quel giorno stavo bene ed avevo tutte le carte in regola per puntare ad un'altra medaglia".
L'ACCOGLIENZA DEI TIFOSI ALLA MALPENSA
Di ritorno dalla gara più importante della sua carriera, Atene 2004, fu accolto all'aeroporto della Malpensa da migliaia di spettatori. "Fu indimenticabile anche quel giorno, una accoglienza così non me l'aspettavo. Ero già stato gratificato dalla chiamata telefonica personale subito dopo aver conquistato l'oro da parte del comandante generale speciale nazionale della Guardia di Finanza che si complimentava con me per il risultato ottenuto e per avere ancora una volta rappresentato al meglio le Fiamme Gialle, mia società di appartenenza, che sono di nuovo stato invaso da una atmosfera idilliaca da parte dei tifosi. Scandivano il mio nome ed una volta sceso dall'aereo calpestai un tappeto rosso in segno del mio ritorno."
Ivano Brugnetti ha oggi 43 anni, vive a Milano, è sposato con Arianna e ha due figlie, Vittoria e Federica rispettivamente di 13 e 12 anni che praticano atletica senza però aver scelto la specialità più congeniale.
"Non le condiziono e nemmeno trasmetto le mie aspettative. E' una loro scelta e sono comunque soddisfatto della pratica sportiva che aiuta i giovani nello sviluppo fisico, mentale e sociale".
In questo periodo travagliato dal coronavirus non ha bisogno di rallentare il lockdown in quanto lui ha sempre lavorato per la sicurezza pubblica e lo scorso anno fu promosso maresciallo di Finanza in logistica amministrativa. Una vita in Fiamme Gialle, prima come atleta ed oggi nel rispettare le misure del contenimento per il coronavirus. Le nuove misure del Governo più elastiche nel praticare lo sport gli hanno ridato la gioia di poter tornare a correre nel parco nord di Milano per dar sfogo alle sue abitudinarie corsette settimanali di una sessantina di chilometri, soltanto per il benessere fisico che ne ritrae dandogli più energie nell'affrontare le giornate lavorative. Decine di chilometri di corsa, non certo di marcia. Per quelle si allenava nel corso della sua carriera agonistica alla pista Dordoni di Sesto San Giovanni.
A LUCCA NEL 2017 RICEVETTE LA SFINGE D'ORO DEL PREMIO FEDELTA' ALLO SPORT
Il suo nome, come quello di tutti i campioni olimpici, non si spegne mai. Anche gli sportivi lucchesi lo hanno voluto premiare per le emozioni ricevute, tramite il Premio Fedeltà allo Sport. A maggio del 2017 ricevette la sfinge d'oro coniata dall'artista lucchese Giampaolo Bianchi.
Un premio che per l'atletica leggera era stato assegnato anche a Pietro Mennea, Sara Simeoni, Abdon Pamich, Maurizio Damilano, Alberto Cova, Stefano Mei, Alberto Juantorena, Fabrizio Donato (ancora in attività), Alessandro Lambruschini e tanti altri e successivamente alla campionessa olimpica di Los Angeles 84 Gabriella Dorio.
Ma sono tanti i premi che Brugnetti è andato a ritirare dal Nord al Sud dell'Italia.
"Il premio di Lucca che ricevetti all'Hotel Country Club fu una cosa molto simpatica - conclude l'indimenticato campione - perché è stata una occasione di ritrovarsi con tanti personaggi dello sport di diverse discipline. Anche l'accoglienza mi fece piacere perché vuol dire che ho lasciato qualcosa nel cuore degli sportivi".
Un premio che anche la Gazzetta di Lucca ha sempre seguito e sostenuto, perché vedere sfilare in una serata tanti campioni è una festa all'insegna di chi ama e pratica lo sport ed una promozione a tutte le discipline coinvolte.