Sport
Serie D, una grande Nottolini infligge la prima sconfitta a Punto Sport. Perdono tutte le altre squadre lucchesi
Copertina di questa settimana dedicata all' IMG Nottolini che con una grande prestazione ha inflitto la prima sconfitta stagionale a Punto Sport di Poggio a Caiano che aveva perso soltanto due set in questa stagione
Paolo Capasso e David Bonaventuri incoronati nuovamente Campioni d'Italia nel Calcio Amputati con lo Sporting Amo Football
I due lucchesi Paolo Capasso e David Bonaventuri più il lucchese adottato Daniel Priami, hanno conquistano nuovamente il titolo di campioni d'Italia nel Calcio Amputati, portando un'altra vittoria allo Sporting Amo Football
Basket Club Lucca non ce n'è per nessuno: travolto anche Arezzo
Ad aprire il match è Trentin con un tiro dall'arco per i primi tre punti, poi sono i padroni di casa che rispondono con due canestri dall'area e una tripla per il 7/3. Il BCL replica con Del Debbio, poi Trentin gli fa da eco, Lippi e Simonetti per il 12/13 a tre minuti dalla prima sirena
Sconfitta per la Green Lucca contro la capolista Perugia
Altra sconfitta rocambolesca per le Spring che tornano a mani vuote da Perugia dopo una gara iniziata male, ma ricostruita mattone dopo mattone fino a due minuti dalla fine, quando una serie di episodi assegnano la vittoria alle padrone di casa
Pareggio in trasferta del Futsal Lucchese
Il Futsal Lucchese torna con un punto dalla trasferta di Fucecchio. Termina 4-4 la sfida tra la Vigor e il rossoneri
Bcl e Arezzo si contendono il titolo di 'campione d'inverno'
Ultima del girone di andata del campionato di serie B Interregionale per vedere chi sarà, mutuando dal calcio una sua specifica invernale, chi si potrà fregiare del titolo di campione d'inverno
Altopascio marcia contro la violenza sulle donne: sabato 23 novembre torna la "Woman in Run"
Una marcia per dire no alla violenza sulle donne e per promuovere rispetto e consapevolezza. Sabato 23 novembre, dalle 14 a Spianate, torna la "Woman in Run", la marcia ludico-motoria di 4…
Ancora una vittoria al cardiopalma per Basket Club Lucca: avanti tutta
La serata inizia con un minuto di silenzio per onorare la memoria di Antonio Bertolucci dirigente della Pallacanestro Lucca negli anni 80 deceduto in questi giorni, al termine arriva il fischio e la partita prende il via
Il 2024 di Jasmine Paolini finisce in gloria: battuta la Slovacchia, Italia campione del mondo!
L’incredibile stagione di Jasmine Paolini, la tennista di Lucca, ha avuto la ciliegina sulla torta pochi minuti fa, con la netta vittoria sulla slovacca Rebecca Sramkova che ha sancito il punto decisivo per la vittoria della nazionale italiana nella Billie Jean King Cup
Pugilistica Lucchese: Sasha Mencaroni ai campionati italiani Youth
Dopo il deludente risultato ottenuto ai campionati mondiali Under 19 di Pueblo (Denver), Sasha Mencaroni torna a combattere, questa volta con i colori della Pugilistica Lucchese, ai campionati italiani Youth che si terranno dal 20 al 24 novembre a Loreto (Ancona)
- Scritto da Redazione
- Sport
- Visite: 18
Come un vecchio leone ferito, ma non domato, Ivano Fanini ha lottato e vinto la battaglia contro gli aneurismi, iniziata e combattuta nel dicembre scorso, dopo la morte del fratello Michele. Tuttora sulla via del pieno recupero ma con il solito, proverbiale ottimismo che traspare dalle sue parole, il patron del team Amore & Vita - Prodir ci parla del suo recente passato e dell'incerto futuro nel tragico segno del coronavirus. Accanto a lui il figlio Cristian e il nipotino Andrea: tre generazioni accomunate nel profondo amore verso lo sport del pedale.
- Ci può riepilogare questa vicenda relativa agli aneurismi?
- Da tempo tenevo sotto controllo con visite annuali un aneurisma alla orta addominale. Dopo la morte di mio fratello Michele, la mia famiglia ha voluto anticipare la visita e questa fretta mi ha salvato la vita poiché nel frattempo gli aneurismi erano diventati tre e quello principale, era molto peggiorato e poteva rompersi da un momento all'altro. La convalescenza è risultata assai difficile e solo ultimamente ho recuperato un po' di forze ma, essendo immunodepresso, ora devo stare molto attento al contagio da coronavirus.
- Questo coronavirus sta causando problemi immensi al ciclismo, cosa ne pensa?
- Ribadisco che, almeno dal mio punto di vista, ben difficilmente la stagione 2020 potrà concludersi. Tutto dipenderà da questa fase due, con la speranza che non ci sia una ricaduta ed una nuova fase di lockdown. Purtroppo contro questo coronavirus non abbiamo armi a sufficienza se non il buon senso e l'attenzione nel rispettare i protocolli preventivi di distanza di sicurezza, igiene ed uso delle mascherine. Nel ciclismo gli sponsor non sono molti e tutti, nessuno escluso, sta subendo una grave crisi a causa della pandemia, quindi è presumibile che ci sia una fuga di sponsor. Lo dimostra il fatto che anche team ricchi stanno già attraversando molti problemi ed i mezzi per uscirne sono pochi per tutti.
- Com'è il caso del team Amore & Vita-Prodir?
- Lo sponsor innamorato del ciclismo lo abbiamo, è Giorgio Pagani, il titolare del marchio Prodir, ma i supporti economici sono sempre più difficili da reperire. Sono realista e non mi piace fare del vittimismo ma questa è la situazione che dobbiamo affrontare. Mi resta la soddisfazione di poter affermare che la nostra è la formazione ciclistica professionistica più longeva al mondo. Intanto siamo tra i più vittoriosi del ciclismo virtuale che perlomeno ha dato la possibilità agli atleti di tenersi impegnati in questo periodo: Appollonio ha vinto per 24 volte e Tizza lo segue a quota 11, nella piattaforma Zwift.
- I pericoli per i team Continental messi in grossa difficoltà dal virus quali sono?
- Team come il nostro contribuiscono allo spettacolo e alla riuscita delle competizioni ma nonostante questo per andare a correre ci dobbiamo pagare tutto. Sono pochissime le organizzazioni che danno una mano in quel senso. E senza un concreto rimborso per le trasferte, con tutti i problemi che ci sta creando questo coronavirus non sarà semplice andare avanti. Inoltre, si corre il rischio di perdere molti giovani atleti per strada, non potendo garantire loro degli stipendi decenti.
- L'UCI ha appena creato il nuovo calendario con Tour, Giro e Vuelta tutti di seguito, e con le classiche monumento quasi tutte a cavallo del Giro d'Italia, cosa ne dice?
- Da sportivo mi auguro che cambiando il periodo di queste corse e non potendo più puntare a molteplici obbiettivi, venga fuori qualche nome nuovo. Una Sanremo o una Roubaix corsa d'estate può essere altrettanto spettacolare e potrebbe regalarci delle sorprese. Peccato però che il Giro ne esca sacrificato. Penso ad un nome come Sagan che aveva confermato la sua partecipazione quest'anno e che invece sicuramente non ci sarà. E questo perché il Tour rimane l'obbiettivo principale per tutti e perciò è stato privilegiato. Poi ci sarà da puntare alle classiche, quindi tanti big saranno per forza costretti a saltare la corsa rosa e questo è un peccato per i tifosi. Però, lo ripeto, magari verranno fuori nomi inaspettati, quindi non è detto che lo spettacolo venga meno. Tuttavia, seppur con il massimo ottimismo, bisogna essere realisti, e quindi credo che ci saranno ostacoli a livello organizzativo, per garantire la sicurezza dentro e fuori gara. Se è vero che è si prevede una seconda ondata del virus ad inizio autunno questo potrebbe essere il de profundis per tutto lo sport 2020. Quindi forse sarebbe meglio per tutti stare al riparo dal coronavirus e puntare tutto su una robusta ripresa nel 2021. Purtroppo il business anche legato allo sport, impone la ripresa, quindi non ci rimane che farci il segno della croce e sperare che tutto vada bene.
- Cosa accadrà alle categorie dilettantistiche e a quelle femminili?
- I dilettanti se la caveranno meglio, c'è più passione tra i giovani e circolano meno soldi nell'ambiente, dove si è abituati a ottimizzare le scarse risorse; inoltre c'è tanta voglia di fare e di affermarsi, insomma, c'è più motivazione. Infine, appoggio in toto l'idea che ha avuto il CT Cassani relativa a queste categorie e a tutte le categorie minori. Il ciclismo femminile era già in un brutto momento prima della pandemia. Ci sono poche squadre solide e serie una di queste la dirige il mio pupillo ed ex d.s. Giuseppe Lanzoni, ma la maggior parte purtroppo ne uscirà inevitabilmente devastata da questa situazione.
- Che giudizio dà della pandemia che ci ha colpiti?
- Ahimé è la natura che ci ricorda chi comanda. E quando si ribella allo sfacelo che compie l'uomo c'è ben poco da fare. La sfruttiamo come ci torna comodo ma poi ciclicamente accade qualcosa che ci ricorda che non siamo noi essere umani a comandare. Quindi abbiamo l'obbligo di cambiare il nostro stile di vita. Troppo spesso sacrifichiamo gli affetti, non abbiamo tempo da dedicare a loro e spostiamo la nostra asticella sempre più in alto; questa emergenza dovrà invece tornare a farci riassaporare la vita e pure lo sport dovrà adeguarsi.
- Ma saremo davvero migliori, nel dopo?
- Il virus ci ha fatto capire quanto sia importante stare con le persone care. Nessuno è invincibile ed è ormai ben chiaro come le cose a cui teniamo ci possano venire portate via in un istante. Quindi dovremo necessariamente imparare da quanto ci sta accadendo e tentare concretamente di essere migliori sotto ogni singolo aspetto.
- Se lei fosse ai vertici del ciclismo, cosa proporrebbe?
- Varie cose. Intanto avrei proposto la chiusura della stagione 2020 per puntare ad una più sicura ripartenza nel 2021, confermando i contratti in essere degli atleti, per non creare disoccupati senza speranza. Abolizione delle spese per i tesseramenti e altre tasse varie per il 2021. Valutazioni e definizione della trattativa da intraprendere per i diritti TV per le squadre, come accade nel calcio ed in altri sport.
- Un suo auspicio per il bene del ciclismo?
- Manca un anno alla fine del suo mandato ma vorrei proprio che il presidente Renato Di Rocco non lasciasse il suo incarico, lo stimo molto. In una recente intervista ha affermato che la Bike Economy vale 11 miliardi, dunque auspico che intervenga efficacemente presso le istituzioni, che prenda posizione efficace sui diritti TV e su chi gira questi 11 miliardi: è ingiusto che vengano favoriti certi organizzatori e ignorate squadre come la nostra, che fanno comunque parte del business sportivo e che creano campioni. Tutto ciò servirebbe per ridare fiato a questo sport che è il più bello di tutti. Poi vorrei che da vice presidente UCI, Di Rocco combattesse per ridarci un ciclismo più umano, quello di una volta, quello che era quando lui arrivò da giovane alla F.C.I., un ciclismo pieno di passione, con percorsi suggestivi ricavati su strade bianche.
- Prospettive per il team Amore & Vita Prodir?
- I ragazzi soffrono questa inattività è inevitabile. Come già detto si tengono in forma con gare virtuali dimostrandosi fortissimi. Per il resto daremo loro tutto il nostro sostegno confidando di tornare ad essere competitivi se davvero ci sarà la riapertura della stagione. Da quell'ottimista che sono voglio credere che usciremo da questa brutta situazione più forti di prima.
- Pierino Gavazzi, un grande atleta e un grande tecnico nella storia dei team targati Fanini. E' stato contagiato dal coronavirus, ha sue notizie?
- Tutta la famiglia Gavazzi è molto legata alla nostra. Pierino ora sta bene, gli hanno tolto anche l'ossigeno. Adesso aspetta solo di essere finalmente dimesso dall'ospedale di Brescia. Lui è una vera roccia e in questi momenti in cui ha rischiato di morire non l'ho mai lasciato solo. Ci sentivamo via messaggi quotidianamente (quando stava male), e telefonicamente nei momenti un po' meno critici. Cercavo di incoraggiarlo, di motivarlo a lottare perché doveva vincere questa battaglia che era come un "mondiale". E lui che è sempre stato un guerriero dotato di una forza di carattere incrollabile, è riuscito a superare anche i momenti più drammatici, vincendo alla grande anche questa dura battaglia contro il coronavirus, così come fece quando vinse il campionato italiano, la Coppa Placci a Imola, nel 1988, indossando la maglia del team Fanini.
- Scritto da Redazione
- Sport
- Visite: 29
Luisa Colombini Gnutti, presidente del Basket Club Lucca, è persona affidabile? Ce lo domandiamo da tempo, da quando, per ben due volte, l'ultima appena una settimana fa, ci ha chiesto di chiamarla per una intervista nel corso della quale avrebbe voluto togliersi dei sassolini dalle scarpe e, invece, è sparita nel nulla. Glielo abbiamo domandato anche questa volta: "Presidente , ma non è che promette e, poi, come l'altra volta, non si fa trovare e non risponde?". "Ma vuole scherzare? - ha detto - ora che ho scoperto che abitiamo così vicini può chiamarmi martedì prossimo e venire a prendere un caffè da me vedrà che ho molte cose da raccontarle, devo togliermi parecchi sassolini dalle scarpe".
Il martedì fatidico doveva essere ieri l'altro e oggi, che siamo a giovedì, sono state dieci le telefonate con cui abbiamo tentato di raggiungere la presidente. Nessuna risposta.
Ci eravamo incontrati per caso la scorsa settimana, giovedì mattina, ad una delle casse del supermarket Tambellini in via per Sant'Alessio. Indossando la mascherina di rito, non ci aveva riconosciuti, ma noi, mascherina o no, non abbiamo avuto dubbi: "Presidente mi riconosce?". Alla risposta negativa ci siamo tolti la mascherina e, così, Luisa Gnutti Colombini ci ha riconosciuti: "Ah, lei è il giornalista".
Griffatissima, accompagnata dal suo cagnolino al guinzaglio, la presidente è uscita dal negozio insieme a noi e, prima di salire sulla sua Bmw si è fermata a scambiare quattro chiacchiere e anche qualcosa di più. Alla fine, le abbiamo spiegato che avremmo pubblicato quello che ci eravamo detti, ma lei ci ha chiesto di soprassedere per qualche giorno, fissandoci un appuntamento per martedì, proprio per incontrarci e fare una intervista più corposa viste le tante cose che aveva da dire su quello che era successo alla società e quello che dovrebbe accadere in futuro. Abbiamo accettato, ma di fronte alla mancanza di rispetto per il nostro accordo, ci riteniamo slegati da ogni impegno assunto.
Innanzitutto un sospiro di sollievo: "Pochi giorni fa ho fatto l'ultimo bonifico, 40 mila euro e adesso posso dire che non ho più un debito".
Nemmeno con la federazione, ci riferiamo alla iscrizione: "Mai avuto debiti con la federazione e, ripeto, adesso sono a posto. Complessivamente le posso garantire che nella società e nella pallacanestro lucchese ho messo parecchi soldi".
Quanti? Cinquecentomila euro?
"No, di meno, ma non stiamo a specificare, sicuramente alcune centinaia di migliaia di euro".
"Mi dispiace per tutto quello che è successo - confessa - Sono stata lasciata sola nel consiglio di amministrazione e alla guida della società. Prima se ne è andato Giovanni Ricci, poi Florenzo Storelli. Adesso Storelli non lo saluto nemmeno più se lo incontro. L'intervista che le ha rilasciato non l'ho digerita. E pensare che siamo partiti insieme".
Lei si è più volte lamentata di essere stata lasciata sola e di aver fatto scelte che aveva condiviso con altri. Ci perdoni, ma lei ha firmato gli acquisti dei giocatori e non ci sembra che qualcuno le abbia mai puntato una pistola alla testa.
"Sì, ma se una persona dice di essere mio amico io mi fido e non mi aspetto di essere abbandonata all'improvviso come hanno fatto con me".
Diciamo che il Coronavirus le ha dato una mano: tutto finito in anticipo, soldi risparmiati e arrivederci a chissà quando.
"Non è vero. Io non ho debiti, gli ultimi 40 mila euro li ho pagati pochi giorni fa con bonifico e adesso sono a posto. Poi cominciavamo a divertirci e anche io. Se ne erano andati i due giocatori che creavano problemi nel gruppo e che costavano anche più degli altri. E si è visto subito che i nostri ragazzi si sono messi a lavorare con entusiasmo e grinta tanto che stavano andando benissimo. Poi il virus ha fermato tutto".
Dica la verità: ha intenzione di andare avanti?
Lei al posto mio cosa farebbe? Chi me lo fa fare scusi? Non le nego che a volte penso di restituire il codice di affiliazione, sempre lo stesso dall'inizio del basket a Lucca, alla federazione, tanto cosa posso fare da sola?
Scusi, ma ci sono centinaia di ragazzini appassionati, di famiglie che vorrebbero vedere i propri figli tornare ad allenarsi sul parquet.
Lo so. Credo di aver dato qualcosa a Lucca, ma mi sono sentita molto sola nonostante quello che ho fatto per la società e per il basket giovanile. Io ci ho investito soldi, mi creda e passione. Mi hanno detto che qualcuno, anche tra i vecchi dirigenti, ha parlato male di me. Mi dispiace, penso di non meritarmelo.
Scusi, a noi non risulta che qualcuno, vecchi o nuovi dirigenti, abbia parlato male di lei. Piuttosto, sicuramente ci sono persone che vorrebbero mantenere vivo il basket a Lucca.
Allora guardi, dica pure che io sono disponibile ad incontrarli. Non ho preclusioni verso nessuno. Tuttavia, chi me lo fa fare di restare e andare avanti? Il basket riprenderà nel 2021, adesso è tutto fermo. Chissà cosa accadrà...