Roberto Convitto e la Lucchese, storia di un matrimonio annunciato e finalmente celebrato. Già in un caldo pomeriggio dell’agosto 2018, per la precisione al “Buonriposo” di Pozzi, l’ala siciliana vestì i colori rossoneri nel corso di un’amichevole con il Seravezza. A due anni di distanza il classe 1996, vero e proprio pallino del direttore sportivo Daniele Deoma, è a tutti gli effetti un nuovo calciatore della Pantera; Convitto, assistito dal procuratore Casilli, ha firmato un contratto che lo legherà alla Lucchese fino al 30 giugno. Domani sarà la volta, salvo impensabile sorprese, del primo giorno in rossonero di Filippo Scalzi, ala classe 1997 ammirato nella passata stagione con i colori della Sanremese.
“Volevo venire a Lucca già a dicembre ma il Licata non mi ha lasciato andare.” – è il pensiero a caldo di Convitto- “Sono un attaccante esterno e un trequartista, mi piace ricevere la palla sui piedi per poi andare a saltare l'uomo e fare assist per i compagni. Il ruolo che preferisco, forse, è l'esterno offensivo a sinistra, per poter rientrare poi con il destro. Comunque sono praticamente ambidestro e non ho problemi a giocare in tutti ruoli offensivi dell'attacco. Questa è la mia prima esperienza in serie C e la mia prima squadra lontano da casa perché ho sempre giocato in Sicilia. Sinceramente la C penso di essermela guadagnata, sono convinto di poterci stare e fare bene. “
Parole importanti nei confronti dell’esterno ex Licata sono state spese dal direttore sportivo Daniele Deoma, l’architetto di questa Lucchese. “Roberto Convitto è un profilo che seguiamo dal 27 dicembre quando l'ho incontrato all'ingresso dello stadio di Licata.” – ricorda Deoma- “Ringrazio il suo procuratore Casilli perché nel calcio la parola mantenuta per otto mesi è una rarità. Già a Dicembre gli avevo detto che avrebbe vestito la maglia della Lucchese, o in serie C o comunque in serie D. È un ragazzo che arriva in punta di piedi, su di lui c'erano molte squadre importanti. La prima cosa da sottolineare è che lui è un bravo ragazzo. Parlando tecnicamente è una punta esterna che lo scorso anno ha raggiunto la doppia cifra, oltre ad avere ottimi piedi, riesce a fare la cosa più difficile del calcio ossia fare gol. Riesco a fare difficilmente una distinzione fra over e under. Per me Nannelli ha 30 anni, Papini 40, e così via. Io ragazzi di questo tipo li considero over. Sono considerati under per via del minutaggio, ma per me non lo sono.”
Scalzi, il riconfermato Nannelli e Convitto rappresentano una batteria di esterni d’attacco sì alla prima esperienza in C ma che promettono scintille e di fornire tanti assist al futuro centravanti titolare della Lucchese versione 2020-2021.
Foto Alcide