Se ne è andato in punta di piedi, esattamente come, in fondo, aveva vissuto. Senza clamore, senza polemiche, senza rancori. Era una buona e bella persona Piergiuseppe Lorenzini, da tutti conosciuto come Beppe, titolare della rivendita di tabacchi ed edicola di via Fillungo 16, scomparso nella giornata di ieri a seguito di una brutta malattia. L'anno scorso il vice presidente della Federazione Nazionale Tabaccai, proprio un lucchese, Giovanni Catelli (nella foto), lo aveva premiato con una motivazione che la diceva tutta sulla serietà e professionalità della persona, sulla sua cultura del lavoro: Con spirito di attaccamento al lavoro, si è prodigato per lungo tempo e continuerà a farlo, nella gestione della rivendita, dando prova di una attività apprezzata e meritoria. Porta avanti con professionalità e simpatia la tabaccheria - edicola gestita in precedenza da suo padre Angelo da oltre 50 anni. E con la stessa serietà, il medesimo attaccamento che gli era universalmente riconosciuto, seguiva da sempre i colori della Lucchese, la sua squadra del cuore, quella per la quale non conosceva impegni e della quale era profondamente innamorato tanto da non perdersi, nel tempo, una partita allo stadio Porta Elisa e non solo.
Noi lo avevamo conosciuto molti, moltissimi anni fa. Si era agli inizi degli anni Novanta del secolo scorso mai tanto rimpianto - sia il secolo sia, appunto, il periodo rossonero - e un amico e collega, Alessandro Del Bianco, nel corso di uno di quei consueti giri mattutini che avevano, poi, come punto di sbocco la vecchia pretura o preturina come si era soliti chiamarla allora e che si trovava all'incrocio tra via Buia e via Fillungo, ci introdusse nel suo negozio, così piccolo, così pieno di cose, e ce lo presentò. Era ed è stato un uomo dai toni, almeno per quel che ricordiamo, pacati, e se anche qualche volta li perdeva e li sovrastava, faceva presto a rientrare nella sua abitudine di tenerli abbassati, probabilmente per carattere ancor più che per convinzione. Anche se le sue idee le aveva, eccome e non esitava a manifestarle.
Non era soltanto un tabaccaio e perdonateci l'avverbio, ma anche un ottimo edicolante, uno di quelli che, quando i quotidiani di carta avevano un presente e, anche, si pensava all'epoca, un futuro - sbagliando clamorosamente - vendeva copie su copie di Tirreno e Nazione, tutte le mattine, tenendole le una affiancate alle altre simili a due mazzi di carte dai quali, quasi ogni minuto, se ne toglieva una. Altri evi, evi ed epoche in cui essere giornalisti e fare questo mestiere nei due più forti quotidiani lucchesi e toscani regalava non solo stipendi più alti, ma anche congrue soddisfazioni morali. Poi, almeno per noi, svanite con l'entusiasmo dei primi anni. Da Lorenzini trovavi di tutto, anche quattro chiacchiere che lui scambiava avidamente assetato di conoscenza sportiva. Era, anche se non lo abbiamo conosciuto a fondo, un buono, ma anche un combattente e di questa sua bontà, di questa sua perseveranza nel sostenere le proprie convinzioni, ci dette subito la sensazione in quel primo incontro.
Beppe Lorenzini era e resterà sempre una bandiera della Lucchese e, consentitecelo, dei tabaccai. Come si sa, le vere bandiere non si ammainano mai. Riposa in pace.
Anche Confcommercio Imprese per l'Italia - Province di Lucca e Massa Carrara, l'associazione di categoria a cui era iscritto da tempo, ha espresso il suo cordoglio in una nota appena diffusa: Apprendiamo con profonda commozione la notizia della scomparsa di Giuseppe "Beppe" Lorenzini, storico edicolante di via Fillungo e uno dei commercianti più conosciuti di Lucca. Socio di vecchia data e amico dell'associazione, di Beppe resta – fra i suoi tanti pregi – lo spirito combattivo e la voglia di lottare per sé e per gli altri, a difesa della propria categoria e in generale del mondo del commercio. Alla sua famiglia vanno le più sentite condoglianze e l'abbraccio affettuoso del presidente Rodolfo Pasquini e della direttrice Sara Giovannini, a nome dell'intera struttura di Confcommercio.