Il Consiglio Comunale di Capannori ha commemorato la tragedia delle foibe nella ricorrenza del 10 febbraio, il giorno del ricordo. Una commemorazione doverosa poiché quella delle foibe, afferma il consigliere comunale della Lega Domenico Caruso, è una ferita ancora viva nella coscienza collettiva poiché per tanti anni sul dramma dei confini orientali è stata stesa la vergognosa coltre del silenzio per pregiudizi ideologici e meschini calcoli politici e ancora oggi, purtroppo, si verificano episodi di vandalismo come quello alla foiba di Basovizza e ad altri monumenti che ricordano i massacri compiuti dall’esercito jugoslavo nei territori del Friuli, dell’Istria e della Dalmazia.
Le foibe sono state 5 volte tragedia: l’eccidio di migliaia di civili inermi, l’esodo di almeno 350.000 giuliani, istriani, dalmati dalle loro terre, gli episodi di intolleranza e violenza contro profughi da parte di altri italiani, il silenzio per oltre 50 anni e, infine, talune tesi riduzioniste o negazioniste che vorrebbero giustificare le esecuzioni sistematiche su base etnica compiute dai comunisti jugoslavi come reazione al tentativo di italianizzazione forzata dei territori del confine orientale.
Queste commemorazioni, prosegue Caruso, hanno il merito di tenere viva la memoria di una tragedia comune al popolo italiano e ancora viva nel ricordo dei sopravvissuti molti dei quali sono giunti in lucchesia e vi si sono stabiliti con le loro famiglie.
La ricorrenza del 10 febbraio è utile per pervenire finalmente ad una memoria storica condivisa per rinsaldare il senso di appartenenza alla comunità nazionale e per combattere indifferenza, disinteresse e noncuranza dovuti alla mancata conoscenza della Storia e dei suoi eventi.
Per queste ragioni, nel Consiglio Comunale del 10 febbraio nel corso del mio discorso, conclude Caruso, ho chiesto che anche a Capannori venga istituita una via per ricordare i Martiri delle Foibe così come in tante altre città italiane.