Impegnata nei diritti delle donne madri all'interno delle carceri, ma anche in molti altri ambiti, da qualche anno era stata assunta nella UF Salute Mentale Valle del Serchio. Lì aveva ricevuto un incarico professionale che la aveva portata a confrontarsi con l'autismo, un ambito molto complesso, in cui Annalisa si spendeva con molta energia e impegno.
Annalisa non lascia solo la sua famiglia, ma anche le pazienti e i pazienti. Annalisa lascia anche un ricordo vivo in chi l'ha incontrata e ha potuto apprezzare la visione di una psichiatria gentile, sociale.
La sua forza e la sua determinazione, la sua passione per il lavoro, la fiducia che riponeva nel prossimo, superando anche le difficoltà che si presentavano, rappresentano per tutti noi un motivo di profonda stima nei suoi confronti e di orgoglio per averla conosciuta e per aver condiviso con lei la fiducia in un modo migliore. Un mondo fatto di rispetto e sostegno ai più fragili, senza se e senza ma.
Il suo sorriso e la fiducia nella giustizia saranno per noi il suo indimenticabile ricordo.