Anno XI 
Domenica 13 Aprile 2025
- GIORNALE NON VACCINATO

Scritto da Redazione
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10 Aprile 2025

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Dietro un’opera d’arte si intrecciano tante storie. Quella della sua ideazione, della sua commissione, ma anche della fortuna critica, i passaggi di mano, i restauri. Tutti elementi che compongono una narrazione cui si aggiunge un ultimo capitolo, quello della sua restituzione alla comunità. La Pala Puccinelli, capolavoro del basso medioevo lucchese (1386), da qualche mese tornata sulle pareti della Chiesa di Santa Maria Bianca, è la protagonista di un incontro che si terrà proprio nella basilica domani (venerdì 11 aprile) alle ore 17.

 

A ricomporre i frammenti di questa narrazione ci saranno, oltre a don Lucio Malanca, parroco del Centro Storico, Raffaele Domenici, Vicepresidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca che ha sostenuto il restauro della pala, Ilaria Boncompagni della Soprintendenza APAB Lucca- Massa, il restauratore Massimo Bonino e lo storico dell’arte Alessio Pisani, che illustrerà le caratteristiche e il contesto di realizzazione dell’opera.

 

LA PALA

Firmata a lettere capitali da pittore lucchese Angelo Puccinelli attivo a tra 1380 e 1407, si tratta di uno scomparto centrale di trittico in cui in basso è rappresentata la Deposizione nel sepolcro della Vergine e, in alto, la sua Assunzione in cielo. Un’opera dalla composizione originale e molto elegante, che attrae tanto per la struttura d’insieme quanto per la ricchezza dei dettagli: si guardi ad esempio il bellissimo manto a motivi romboidali che ricopre la Vergine, gli speroni rocciosi sullo sfondo e, in posizione centrale, una palma, cui il fondo oro – uno dei pochi conosciuti a Lucca – regala un notevole risalto.

Nicolao di Ser Pagano della famiglia Serantoni è indicato come committente dell’opera che probabilmente era destinata alla chiesa di San Giacomo alla Tomba, dove la attestano per secoli le visite pastorali. La sua collocazione in Santa Maria forisportam è da ricondurre solo al XIX secolo.

 

IL RESTAURO

Quello del recupero è stato un lungo percorso, intrapreso grazie al decisivo intervento della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca che coprendo tutte le spese ha consentito l’avviarsi di una ‘catena’ di buone pratiche, e dato impulso al lavoro e alla dedizione di molte persone: un circuito virtuoso che ha reso possibile non solo il restauro ma anche la nuova collocazione dell’opera, fino a un paio di anni fa custodita nella sagrestia della chiesa di Santa Maria forisportam.

Ottenuto il permesso dalla Soprintendenza e l’autorizzazione della Diocesi di Lucca per compiere questo restauro, l’opera è stata rimossa e ristorata da Massimo Bonino che si è avvalso dell’esperienza che di altri specialisti per portare a termine l’operazione, decisamente delicata.

La parete del transetto, lato destro, della basilica è stata dunque individuata come la collocazione più idonea alla visibilità e quindi alla fruizione da parte dei fedeli e dei visitatori, sia per la corretta conservazione, lontano da umidità o luce diretta.

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