Anno XI 
Giovedì 31 Ottobre 2024
- GIORNALE NON VACCINATO

Scritto da Redazione
Confcommercio
09 Febbraio 2022

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L'ormai imminente stop del Governo all'obbligo di indossare le mascherine all'aperto offre l'occasione per alcune riflessioni ai presidenti di Federalberghi Confcommercio Lucca e Massa Carrara, Pietro Bonino e Sabrina Giannetti. "Un segnale certamente importante – affermano i due presidenti – e al tempo stesso incoraggiante dal punto di vista sanitario, conferma del fatto che la curva dei contagi stia davvero crollando e che si possa credere in una primavera serena, dopo mesi invernali a dir poco complicati sotto ogni punto di vista".

"Al tempo stesso però – proseguono Bonino e Giannetti –, sottolineiamo con forza come questa misura delle mascherine arrivi a ridosso di un'altra decisione di tenore completamente opposto assunta pochi giorni fa dal Governo. Ed è quella relativa all'obbligo di green pass per i turisti che soggiornino nelle strutture ricettive. Una mossa che è oltremodo penalizzante per la nostra categoria da due punti di vista".

"Il primo – insistono i due presidenti di Federalberghi – riguarda le nefaste ricadute sulla promozione del "prodotto Italia" che vengono provocate dall'obbligo di green pass per i turisti che entrino nel nostro Paese. Ci sono altre mete turistiche tipo Spagna, Portogallo o Croazia, direttamente concorrenti dell'Italia, che stanno lanciando campagne di promozione ai turisti di tutto il mondo, dicendo loro che troveranno porte aperte e accoglienza. Per il nostro Paese invece sta passando il segnale, pericolosissimo, che entrarvi sia complicato e farraginoso dal punto di vista burocratico. Un messaggio sbagliatissimo, in un momento in cui si dovrebbe invece pensare a strategie di ripartenza e accoglienza. Il Governo tolga subito l'obbligo di green pass: la rinascita di un Paese come il nostro passa anche e soprattutto dall'accoglienza turistica. E il tempo stringe, visto che siamo di fatto alle porte della Pasqua e dell'inizio della stagione".

"Il secondo aspetto – chiudono Bonino e Giannetti - è la concorrenza sleale che si è venuta a creare, a tutto svantaggio delle strutture ricettive, nei confronti delle case private in affitto, le cosiddette locazioni turistiche. Per le quali non è invece necessario possedere il green pass. E' inaccettabile che esista una zona franca perché è facile capire che chi sia sprovvisto della certificazione verde, in viaggio, si toglierà dagli inghippi alloggiando in una casa in affitto, anziché in una stanza d'albergo o in un bed and breakfast".

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