Gli studenti del Paladini non ne possono più, e nemmeno i container in cui si ritrovano a fare lezione ormai dal 2018: “Doveva essere una soluzione temporanea di due o tre anni mentre veniva risistemata e messa a norma la sede storica di via san Nicolao, ma sono passati quasi otto anni e la situazione non è cambiata- denunciano i rappresentanti degli studenti- Questi tre container non sono sufficienti ad una scuola in forte crescita, cosa che la provincia evidentemente non vuole capire: ogni anno escono cinque quinte ed entrano otto prime, è inevitabile che non ci sia più spazio per tutti”.
Se infatti gli studenti della sezione moda del Civitali sono già ritornati nella sede di via san Nicolao, e le restanti classi sono state collocate nei leggermente più nuovi container presso la sede del Carrara, le 36 classi del liceo delle scienze umane rimangono tuttora nei container che compiono ormai otto anni, e che si dimostrano del tutto insufficienti sia per gli spazi che per le loro condizioni.
“La preside e i rappresentanti di plesso si trovano spesso a dover fare combinazioni impossibili per trovarci uno spazio in cui fare lezione: già da un paio di anni è stato implementato un sistema a rotazione, con un giorno libero a casa così che ogni classe possa disporre di un’aula”, spiegano infatti gli studenti.
Una situazione sicuramente delicata, che forse però risulterebbe ancora sopportabile se gli spazi riservati agli studenti fossero ben tenuti. Purtroppo, però, è evidente che non sia così: il problema principale è l’acqua, che entra dal soffitto, dalle finestre, dal pavimento. “Dopo la bufera di ieri sera, la situazione questa mattina era al limite del vivibile, con la maggior parte delle aule completamente allagata- dichiarano ancora- Ci troviamo in una situazione di vero e proprio disagio: spesso siamo costretti a spostare i banchi tutti da una parte dell’aula perché l’altra è allagata, e la situazione è resa anche pericolosa dal fatto che piove sui cavi e sulle ciabatte elettriche, e ancora che talvolta si allagano i corridoi”.
“Non ne possiamo più, e neanche i container: poche settimane fa il tubo di uno sciacquone è scoppiato addosso ad una ragazza. Le guarnizioni delle finestre non reggono più, spesso salta la luce, o i bagni diventano completamente allagati. A volte ci ritroviamo persino i topi in classe- ammettono gli studenti esasperati- Dalla provincia continuano a dirci, anno dopo anno, che l’anno prossimo saremo in san Nicolao: i tempi possono allungarsi, certo, ma così è troppo. Ci troviamo in una situazione che non è normale: più di una volta ci siamo ritrovati costretti a cambiare aula perché allagata, e siamo riusciti a trovare un altro spazio solo grazie al lavoro della preside e dei coordinatori di plesso, lavoro che nemmeno spetterebbe a loro. Ma se una classe viene spostata di aula, ne risente tutta la rotazione: è un sistema insostenibile”.
Gli studenti dichiarano di aver più volte fatto presente il problema alla provincia, provvedendo anche a riunioni con la preside dell’istituto Machiavelli e i rappresentanti degli studenti, ma la risposta è sempre la stessa: “Ci dicono che non ci sono i fondi, che alla questione non si riesce a provvedere. Noi siamo arrivati allo sfinimento- concludono gli studenti- Il diritto allo studio vale per tutti, ma a noi non viene garantita una struttura adeguata: ci sentiamo dimenticati”.
Lunedì 24 febbraio si terrà un corteo organizzato dai ragazzi del Paladini e di altri istituti della provincia di Lucca per denunciare i problemi strutturali presenti nelle varie scuole superiori e reclamare un cambiamento nella gestione delle stesse da parte della provincia, nonché un maggiore investimento nelle scuole pubbliche da parte dello stato. Il corteo avrà inizio alle ore 9,45 sulle mura in corrispondenza di porta Santa Maria, con punto d’arrivo in piazza Napoleone.