Partirà, in queste ore, l’azione legale collettiva che vede coinvolte centinaia di persone per richiedere il rimborso dei biglietti dei concerti di Paul McCartney in Italia per le date di Napoli e Lucca, entrambe cancellate a seguito dell’emergenza coronavirus.
Affidata agli avvocati Francesca Menconi e Cristina Adducci, la lite avrà luogo innanzi al Tribunale Civile di Lucca nei confronti degli organizzatori, la D’Alessandro e Galli sas.
«La nostra azione collettiva è instaurata nell’interesse di quanti hanno acquistato un tagliando per uno dei due eventi in programma (Napoli, 10 giugno 2020 - Lucca Summer Fest, 13 giugno 2020) e, a seguito dell’annullamento dei concerti per il covid-19, si sono visti proporre come unica soluzione di rimborso quella dei voucher. Intendiamo tutelare gli interessi di ciascun aderente affinché possa essergli corrisposto il rimborso in termini economici del prezzo versato per ogni singolo tagliando acquistato.»
Va ricordato che, a favore delle istanze sostenute dall’azione collettiva, la Commissione Europea ha già minacciato lo Stato Italiano di sollevare procedura d’infrazione laddove continuasse a vietare la restituzione del rimborso economico come previsto dalla normativa europea di settore, già adottata - tra l’altro - in riferimento ai viaggi e pacchetti vacanze.
«La normativa codicistica per i contratti con prestazioni corrispettive - continuano le legali -, all’art. 1463 appare piuttosto chiara: la parte liberata per la sopravvenuta impossibilita' della prestazione dovuta non può chiedere la controprestazione, e deve restituire quella che abbia già ricevuta dunque, il prezzo corrisposto per i biglietti, a fronte dell’impossibilità di ricevere inerente prestazione, deve essere restituito.
Nei giorni scorsi, in seguito alle proteste dei fan sui social network, anche l’ex Beatles, Paul McCartney aveva alzato la voce nei confronti della soluzione proposta dall’Italia: «È veramente scandaloso che coloro che hanno pagato un biglietto per uno show non possano riavere i loro soldi. […] Siamo fortemente in disaccordo con ciò che il governo italiano e Assomusica hanno fatto. A tutti i fan degli altri Paesi che avremmo visitato quest’estate è stato offerto il rimborso completo.»
Il Ministro dei Beni Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, aveva dunque dato ragione all’artista di Liverpool: «È evidente che la ratio della norma è che il voucher valga solo per un concerto dello stesso artista e che se questo non si terrà, lo spettatore avrà diritto al rimborso. Il Parlamento credo potrà intervenire in conversione per togliere ogni dubbio interpretativo sulla norma.»
Toccherà, dunque, attendere che la politica si pronunci a favore delle migliaia di persone che aspettano giustizia? Nel frattempo, anche forti della solidarietà espressa a varie testate giornalistiche dal Sindaco di una delle due città ospitanti, Luigi de Magistris – Speriamo di recuperare questo concerto su cui avevamo tanto lavorato il prossimo anno, ma ora i biglietti vanno assolutamente rimborsati, è giusto restituire i soldi – gli avvocati Menconi e Adducci si faranno portavoce di quanti, già delusi dalla mancata possibilità di prender parte ad un evento storico in compagnia di una delle più grandi leggende vi enti della musica, non si sono arresi alla soluzione dei voucher e ancora aspettano il rimborso completo del costo dei relativi biglietti che, si ricorda, variavano dai 90 agli oltre 220 euro.
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