Eppure, un lucchese come l’attuale assessore ai trasporti della Regione Toscana dovrebbe saperlo bene che per un’ampia tipologia di utenti sono innumerevoli le occasioni per recarsi dalla Città Murata alla Città della Torre e viceversa: universitari impegnati nelle sessioni d’esame che durano sino alla fine del mese di luglio; un flusso turistico sempre più imponente nell’uno come nell’altro capoluogo; la presenza a Pisa del principale aeroporto della Toscana; pendolari appartenenti a diverse categorie di lavoratori: badanti, infermiere/i degli ospedali pisani di Santa Chiara e Cisanello, pazienti degli stessi che si spostano per sottoporsi a trattamenti medici, immigrati con i trolley pieni delle loro povere merci… Ebbene, per tutti quanti loro la mobilità sul territorio, in questa estate 2024, si è ridotta a qualche sporadica corsa (con intervalli di tre ore tra l’una e l’altra), resa ancor più problematica dalla recente e sciagurata divisione in due segmenti della tratta Lucca-Pisa via Ripafratta. A tale preoccupante scadimento del servizio si aggiungano i vettori sempre più sporchi e fatiscenti e una cronica mancanza di informazioni circa orari e coincidenze e avremo un quadro, sempre approssimato per difetto, dell’attuale stato dei trasporti pubblici almeno in quest’area della Toscana. E a chi ha provato timidamente ad avanzare qualche modesta ed educata rimostranza è stato risposto: “Ma cosa aspettate a comprarvi un’automobile?” Con tanti saluti alla transizione ecologica, al rispetto dell’ambiente e a un’idea di sviluppo sostenibile.
COPEMAR (Comitato pendolari molto arrabbiati)