Arrivi dalla dalla statale del Brennero e ti accorgi che la strada taglia, praticamente, in due la frazione di Santa Maria del Giudice, quella che molti considerano l'ultima di Lucca e la prima di Pisa. Scarsa illuminazione e la via della Pieve Vecchia che fino a ieri era invasa dalle erbacce che sporgevano sul manto stradale, per magia e grazie al lavoro dei paesani, non certo del comune, è stata completamente tirata a lucido. In fondo, come per incanto, le luci di una festa appese ai rami di un giardino di gelsi dove trovano sede i donatori di sangue del locale gruppo fratres. Questa volta, però, il grande terreno donato da un residente per queste iniziative, ospita lunghissime file di tavoli a cui sono sedute più di 600 persone per celebrare il santo patrono S. Giovanni Battista a cui, tra l'altro, è intitolata la splendida chiesa romanica le cui prime tracce risalgono, addirittura, al 918.
Il comitato di S. Giovanni ha fatto le cose in grande. Un menu di tutto rispetto a cominciare da una farinata che spinge a fare il bis, il ter e anche il poker. Poi delle penne al pomodoro gustosissime e un baccalà alla lucchese con il pomodoro e una mousse, a parte, di ceci. Grande merito alla cucina dove operano Giovanni Baldassari e Rolando Marraccini. Con loro anche il re della Pieve, Pierangelo Del Papa. Presidente del comitato Francesco Giusti affiancato dai consiglieri tra i quali l'amico Renzo Giusti la cui consorte, Iva Polini, detiene le chiavi della chiesa e visitarla, a questo punto, diventa un obbligo e un piacere. Molto bella, semplice, ma capace di trasmettere una sensazione di raccoglimento e di pace non indifferenti.
Una festa incredibile, una affermazione-attestazione di identità e senso di appartenenza che manda a quel paese tutte le boiate portate avanti dall'Unione Europea e dai profeti del nulla che vorrebbero imporci, loro sì, uno speciale e univoco stile di vita dove tutti sono uguali e nessuno è diverso.
Non ci sono solamente gli abitanti della Pieve Vecchia, la zona di S. Maria del Giudice che si distingue dal 'capoluogo' posto al di là della strada. Qui il campanilismo è molto forte e le distinzioni-rivalità pure. Una volta, da queste parti, c'erano il collega Oriano De Ranieri e il pievano don Alessandro Banducci. Oggi il parroco non è parroco solo di una frazione, ma di tante altre nella medesima zona e si chiama Emiliano Lovi.
La cena si conclude con le torte, una trentina, al cioccolato, che le donne della Pieve Vecchia hanno preparato durante tutta la mattina. Tra i presenti, dimenticavamo, anche il consigliere del Pd Gianni Giannini.