Un volano per le comunità delle aree interne: così è stato definito il protocollo d’intesa sottoscritto oggi da arcidiocesi di Lucca e GalMontappegnino, che per la prima volta ha stretto una simile collaborazione con una diocesi.
“Tutto questo nasce da una visita pastorale condotta nella valle del Serchio, iniziata nel febbraio scorsa e conclusasi in ottobre. Nel corso di questa visita abbiamo conosciuto tante realtà della nostra montagna, piccoli paesi e comunità: sono emerse le potenzialità legate agli immobili delle parrocchie, alla presenza già in sito di piccoli circoli, e alla disponibilità della gente a dotarsi di centri di aggregazione dove tutto ormai viene chiuso- ha spiegato l’arcivescovo di Lucca Paolo Giulietti- D’altra parte, sono emersi i bisogni di queste aree interne e montane, afflitte da problematiche legate a spopolamento, partenza dei giovani, carenza di servizi e declino economico”.
Proprio dalla constatazione di questa compresenza di grandi potenzialità e profonde problematiche è nato l’incontro con GalMontagnappennino: il frutto dell’intenso dialogo che si è sviluppato negli ultimi mesi è questo protocollo d’intesa, che mira soprattutto, mediante la collaborazione di queste realtà, a realizzare progetti che utilizzino il patrimonio immobiliare delle piccole parrocchie per la promozione o lo sviluppo di circoli paesani. L’obiettivo è far incontrare necessità e risorse per la promozione del territorio montano afferente all’arcidiocesi: Mediavalle e Garfagnana (escluso il comune di Barga) e le aree montane dei comuni di Lucca, Capannori e Camaiore (esclusi Stazzema e Seravezza).
“Questo è un momento molto importante, di grande soddisfazione- ha dichiarato Marina Lauri, presidente di GalMontagnappennino, presente in rappresentanza della società insieme alla vicepresidente Simona Girelli e al consigliere d’amministrazione Marco Martorana- L’attenzione posta dal vescovo e dall’arcidiocesi intera al tema di questi territori, del loro depauperamento e della necessità di sostenere progetti di rivitalizzazione per noi è molto importante: è la nostra missione. Gal inizia adesso una nuova programmazione, che ci ha visto scommettere molto sui progetti di comunità: si tratta di un modello che può rispondere bene al protocollo che oggi sottoscriviamo, un progetto che mette insieme più soggetti del territorio per un obiettivo comune, che può essere ad esempio revitalizzare una piccola frazione. Siamo fiduciosi che l’accordo non rimarrà solo sulla carta, ma sarà qualcosa di concreto”.
Fondamentale, in quest’ottica, anche la collaborazione con le associazioni di ispirazione cristiana che operano nell’ambito dei circoli paesani, come Acli, Anspi e Mcl. “Il ruolo delle associazioni è strategico: abbiamo le potenzialità e le risorse, ma spesso le comunità non riescono a portare a termine i progetti se non hanno qualcuno che li accompagni”, ha osservato Giulietti.
Si tratta insomma di un segnale in controtendenza, di prossimità e agevolazione, per le comunità dei territori montani dove ora sarà possibile creare sinergie fra il patrimonio umano e immobiliare dell’arcidiocesi- che può essere messo a disposizione per lo sviluppo di progetti socioculturali e la creazione di opportunità di lavoro- con l’offerta di sostegno economico che il Gal esprimerà mediante i propri bandi.
“Il protocollo non si realizza in ambito strettamente pastorale, legato all’evangelizzazione e alla liturgia: si innesta sulle società- ha chiarito l’arcivescovo- Se i piccoli centri perdono popolazioni e luoghi di aggregazione ne risente anche la vita della comunità cristiana: è nel suo interesse portare avanti progetti che contrastino la tendenza al degrado demografico di tante piccole comunità. Spero che il supporto che il Gal potrà dare dal punto di vista progettuale ed economico farà nascere esperienze di grande interesse e aiuterà quelle già presenti a svilupparsi”.
Il protocollo rientra peraltro nell’ambito di una riflessione sulle aree interne che già da qualche anno la chiesa italiana sta portando avanti, e di cui Lucca è già stata protagonista: due anni fa si tenne proprio nella nostra città un convegno del centro di orientamento pastorale proprio sul tema delle aree interne.
Con la firma del protocollo, entrambi i soggetti firmatari si impegnano a definire un gruppo di contatto e di riferimento e a partecipare alle attività di animazione che saranno attuate sul territorio. Insieme, verificheranno sia la possibilità di partenariato su progetti attinenti altre linee di finanziamento, oltre al regime di aiuti gestito direttamente dal Gal, sia le sinergie possibili tra i bandi del Gal e la valorizzazione dei beni dell’arcidiocesi e delle parrocchie, a sostegno di progetti socioculturali e di lavoro espressione delle comunità locali. Infine, chiariranno le modalità d’interesse di enti terzi, come le amministrazioni locali e l’Istituto diocesano per il sostentamento del clero, a partecipare con il proprio patrimonio immobiliare e le proprie risorse.