Nel disinteresse di destra, di sinistra e di centro, l’ISTAT ha presentato i dati del gettito fiscale periodo 1/1 > 31/7/ 2024 (circa € 310 miliardi totali). Le opposizioni potrebbero mettere davvero in difficoltà il governo sul terreno fiscale anziché col tramestio dell’onda che da Ventotene si abbatte sulla lotta (verbale) della polifonica sinistra.
In calce offro alla faticosa lettura l’elenco dei 29 tributi (se nel mucchio non ne ho dimenticato qualcuno) che riguardano tutte le attività umane, in attesa che si estendano anche alle funzioni vitali: lo starnuto in luogo pubblico, le deiezioni in luogo privato: tanto per ogni pipi, tanto per ogni po po, gli amplessi sia domestici che clandestini, con esenzione o alleggerimenti fiscali per l’amplesso LGBTeccetera, il bicchiere d’acqua del rubinetto, già gravato dalle tariffe ARERA che legittimano sprechi e incompetenze della gestione pubblica, eccetera.
Si aggiungono le “tasse occulte”: gli autovelox messi per fare cassa e non per dissuadere l’eccesso di velocità, le multe per le insegne, per i prezzi non correttamente esposti, per i colori delle sedie o dei tavolini, per le violazioni alle imposizioni delle intoccabili Sovrintendenze.
Ogni lettore potrà aggiungere episodi di invadenza impropria del pubblico nella sua esistenza.
Ma ci sono altri capitoli della sistematica spremitura.
Chi gestisce anche la più modesta delle micro imprese sa che i bilanci annuali sono due:
il bilancio “civilistico” che testimonia se si perde o si guadagna.
Il bilancio “fiscale” che per miracolo fa andare in utile anche l’azienda più malandata attraverso costi non deducibili o deducibili solo in piccola parte: non paghi le tasse sull’utile vero ma su quello che il marchingegno erariale ha deciso.
Le sanzioni per omessi o ritardati versamenti dei tributi.
Nessuna invenzione: la società xy di cui mi occupo, aveva un debito tributario di € 73mila, è diventato una cartella di € 181 mila in due anni e mezzo.
Neppure il più esoso degli strozzini è capace di tanto, ma ci riesce il “fisco amico”. Amico un corno: quando devi riscuotere un credito ti paga quando vuole e se chiedi il rimborso IVA mettiamo di € 5.000 ti piomba in azienda una verifica che rileva errori formali per € 6.000, così impari a reclamare il tuo.
Su quelli che usano la ricchezza altrui nulla grava, neanche l’obbligo morale di lavorare per chi è sano e vigoroso: tutti soggetti fragili (come i clandestini, ragazzoni che circolano in Italia, tutti fragili, affamati, perseguitati, col diritto del nulla fare e molto pretendere, compresi spaccio, violenze, furti e rapine): qui però è meglio andarci piano altrimenti passo per fascista.
Fu il governo Prodi (D.L. 472/97) a orientare verso il “diritto punitivo” l’intera prassi fiscale che ispirò i famelici governi di sinistra o degli ignobili grillini, ma ispira anche questo governo, che non può fare finta di niente.
Non è per questo che lo ha votato chi la ricchezza la produce con rischio, lavoro, impegno, ansia, stress: in attesa del Messia (la riforma fiscale) deve cominciare ad eliminare inefficienze, sprechi, regole infinite e infiniti guardiani delle regole, deve eliminare da subito le sanzioni e gli aggravi che fanno lievitare il “dovuto” oltre il 50% all’anno.
Se non lo fa perderà valanghe di voti, il mio compreso.
Ci sarà da capire a chi darlo questo voto, ma intanto cominciamo a dire alla Meloni, a Tajani e a Salvini: togliete un po’ di regole e di guardiani delle regole, rivedete gli aggravi indecenti, da strozzini, che avete ereditati ma che per ora non vi è neanche venuto in mente di togliere. altrimenti vi arriva un vaffa fragoroso, non dal viscido Conte, né dalla liquida Schlein occupata nella narrativa retorica, ma da chi vi ha dato il voto per cambiare e poco è sfiorato dalle esegesi del Manifesto di Ventotene.
Per memoria: elenco dei tributi.
imposte dirette: Irpef dipendenti privati e pubblici + ritenute sui lavoratori autonomi + ritenute di acconto + autoliquidazioni + Ires società.
imposte indirette: iva + dazi su import.
imposte su transazioni: imposta registro + imposta bollo + imposte ipotecarie + imposte successioni + diritti catastali + imposta sulle assicurazioni + concessioni governative.
accise: su carburanti + su energia elettrica + su gas naturale + sui giochi + sulle lotterie + sui tabacchi + sugli alcolici.
imposte patrimoniali: canone rai + bollo auto.
imposte territoriali: Irap + IMU + tasi + lPT (imposta provinciale di trascrizione) + addizionali regionali a Irpef + addizionali comunali a Irpef.