Lucca, largo Ricasoli. Ovvero, piazza della stazione ferroviaria, i cui lavori di restyling, come i rotoloni Regina, non finiscono mai. Non più luogo di arrivi e partenze, di abbracci e saluti, ma cantiere annoso che offre al “passeggere” un’immagine di sé a dir poco sgradevole: intrichi di tubi Innocenti, precarie e poco igieniche coperture di plastica, camminamenti di fortuna per entrare e uscire. Prodromo ben corrispondente a quanto attende il viaggiatore circa il servizio prestato ai malcapitati utenti della rete ferroviaria locale: ritardi, corse, da e per, soppresse, treni cancellati… Insomma, oggi anno di grazia 2025, raggiungere Pisa, Viareggio, Firenze, Castelnuovo Garfagnana è vicenda problematica e talora avventurosa: non sai mai se e quando parti, né, tantomeno, quando arrivi. Se, oltre a ciò, nell’attesa dell’ennesimo treno in ritardo si manifestasse l’insorgere di qualche esigenza fisiologica - può capitare - niente paura. Puoi sempre ricorrere ai bagni pubblici della stazione appena appena ristrutturati… Che, però, sono a pagamento… E guai a te, se sei sprovvisto degli spiccioli necessari… Come se non bastasse, qualora tu sia una persona anziana, con qualche tipo di disabilità o soltanto appesantita da un bagaglio extralarge e hai necessità di ricorrere all’uso degli ascensori per raggiungere il binario, sappi che due volte su tre sono guasti. Talora non ne funziona nessuno, ma l’altoparlante ti avverte tempestivamente. Anguste le sale d’aspetto e ridotti al minimo i posti disponibili; rari i tabelloni con gli orari di partenza, scomparsi del tutto quelli d’arrivo; bizzose le macchinette obliteratrici, ora fuori uso, quasi sempre in grave deficit d’inchiostro… In tutto questo disastro fa da simpatico e cordiale controcanto la gentilezza del personale ferroviario, ragazze e ragazzi in genere giovani o giovanissimi, che si adoperano, come possono, per “mettere una pezza” a un sistema che sembra preda di un’inarrestabile entropia, un progressivo precipitare nel disordine e nel caos. Ora, è vero che, come scriveva Guido Piovene, “Viaggiare… dovrebbe sempre essere un atto d’umiltà” però non esageriamo! Se poi pensiamo che questa dovrebbe essere la stazione ferroviaria di una città che si appresta, per l’ennesima volta, a ospitare manifestazioni di portata internazionale sempre più affollate di presenze, allora davvero non ci siamo.
Sarebbe facile, ora, a questi chiari di luna, chiamare in causa l’attuale responsabile del dicastero dei Trasporti, a cui competono l’operatività e il decoro del Gruppo Ferrovie dello Stato. Il suo eccessivo protagonismo e i suoi reiterati e conclamati progetti faraonici non ce lo rendono particolarmente amabile… Se anche, però, pensiamo che l’attuale condizione di degrado delle reti locali del trasporto su rotaia sia in primis responsabilità sua, non ci nascondiamo, tuttavia, - a ciascuno il suo - gli obblighi, evidentemente disattesi, dei responsabili regionali e comunali in materia di mobilità sul territorio dei cittadini toscani e lucchesi. Non me ne vogliano gli amministratori chiamati in causa, ma anch’io, imperterrito e indefesso viaggiatore TRENITALIA, alla pari con un grande scrittore del Novecento inglese, vorrei tornare a versare ”lacrime d’orgoglio leggendo l’orario delle ferrovie”.