Lo sapete cos'è la comunicazione aumentativa alternativa (C.A.A.)? E' una forma di comunicazione accessibile e inclusiva; questa in sintesi la sua definizione che è stata spiegata in modo dettagliato e attraverso esempi pratici, nei due incontri che si sono tenuti il 27 e il 28 maggio all'interno del "Lucca social arts festival" nella casermetta di San Regolo grazie alla partecipazione di Michela Silvestri, psicologa per l'infanzia, la genitorialità, l'adolescenza e la disabilità. I due appuntamenti sono stati moderati da Michela Panigada.
La C.A.A. è un metodo nato per semplificare e incrementare la comunicazione nelle persone con difficoltà a usare i comuni canali comunicativi: favorisce la comunicazione in persone con disabilità e stranieri, fornendo loro un'alternativa, ma allo stesso tempo può diventare una comunicazione aumentativa per coloro che già padroneggiano le modalità comunicative di letto-scrittura e la comunicazione orale.
"E' un insieme di strategie e strumenti per semplificare e incrementare la comunicazione – ha spiegato Silvestri – nelle persone che hanno difficoltà a usare i comuni canali comunicativi. Questo approccio vuole creare opportunità di reale comunicazione e di effettivo coinvolgimento della persona". E' infatti flessibile e su misura della persona stessa. Con questi obiettivi la comunicazione verbale viene affiancata da altre modalità comunicative come le forme visuo-motorie e grafo- visive. Le prime sono riferite alla comunicazione gestuale, le seconde a simboli grafici.
Ma dove si possono trovare i pittogrammi caratteristici per la C.A.A.? Su software specifici come Boardmaker o SymWriter e scrivendo sotto di essi dei sottotitoli (è consigliato lo stampatello maiuscolo). A tal proposito durante l'incontro di sabato 27 è stata proiettata parte della video – tesi di Marco Del Monaco che è stata fatta utilizzando sottotitoli in C.A.A.
Questo metodo è quindi utile per chi ha problemi nello sviluppo del linguaggio, persone non italofone, ragazzi con disturbi dell'apprendimento o con bisogni educativi speciali, bambini in età prescolare, come precursore della scrittura/lettura, persone che per traumi, abbiano perso momentaneamente l'uso del linguaggio verbale. La comunicazione per definizione è uno scambio che prevede una relazione. Pertanto anche la C.A.A. non è rivolta solo alla persona con problemi di linguaggio; lo strumento risulta efficace se viene condiviso con i suoi interlocutori e il suo ambiente di vita. Ecco perché è importante che questo metodo di comunicazione venga conosciuto e vengano formate più persone possibili nell'utilizzo dello stesso.