Il regista Damiano Impicciché, autore del cortometraggio Marrobbio, giovedì 12 dicembre 2024, ha incontrato gli alunni delle classi terze delle Scuole Secondarie di Primo Grado di Ponte a Moriano, San Martino in Freddana e Pescaglia.
Un’iniziativa promossa dai docenti dell’Istituto Comprensivo Lucca Quinto Pescaglia per confrontarsi sui temi dell’immigrazione e dell’accoglienza. Toccante ed emozionante la trama del film che affronta il tema dell’immigrazione vista attraverso gli occhi di un bambino di 11 anni: il protagonista Mario è un ragazzino vivace ed intelligente, amante del mare e delle passeggiate in bici. Dopo un'esperienza extrasensoriale vissuta durante un bagno nelle acque della città di Marsala, dove abita con la madre e la nonna, trova sulla riva alcuni pezzi di legno che successivamente scopre appartenere ad una barca di migranti affondata. In seguito a questa esperienza, grazie al confronto con la nonna con cui ha un legame molto profondo, individua una sua personale soluzione per "rinfrescare" le anime delle vittime in mare.
Dopo la visione del cortometraggio che ha ottenuto importanti riconoscimenti, gli alunni hanno potuto confrontarsi con il regista il quale ha raccontato che la sceneggiatura di Marrobbio è nata nell’estate del 2022 durante un viaggio in Sicilia: il regista si trovava nella Cattedrale di Noto e rimase molto colpito da un’opera d’arte esposta all’interno, costruita da pezzi di legno di una barca di immigrati affondata. Per questo ha poi deciso di raccontare la drammatica realtà degli sbarchi e delle tante vite a cui è stata preclusa la possibilità di costruirsi un futuro migliore.
La storia offre molti spunti di riflessione che sono stati al centro del dibattito tra il regista e gli studenti:Mario è un bambino
sensibile e fuori dagli schemi, la sua età è una via di mezzo tra l’essere bambini e adolescenti, ovvero il momento in cui la purezza e la semplicità permettono di guardare agli emarginati con maggiore empatia. La nonna Isabella rappresenta la saggezza e l'esperienza ed aiuterà Mario a trovare delle risposte che lo indurranno a cercare una sua personale soluzione. Lo Zio Pino è il falegname che riporta ad una dimensione antica e di valore creativo. C’è poi la figura di Willy (il cagnolino), simbolo di fedeltà dell’uomo che, attraverso la sua purezza ed affidabilità, aggiunge il valore della ricerca di un mondo migliore in cui l'attenzione cura verso il prossimo diventa protagoniste del messaggio.
Il regista Damiano Impiccichè alla scuola secondaria 'Buonarroti' di Ponte a Moriano
Scritto da Redazione
Cultura
13 Dicembre 2024
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