All’inizio del suo pontificato, Papa Benedetto XVI disse “Pregate per me, perché io non fugga per paura davanti ai lupi”. Oggi il lupo più feroce sembra esser proprio colui che ha preso il suo posto, del quale Ida Magli disse: «Vi faccio una profezia, papa Francesco distruggerà la Chiesa».
BENEDETTO XIV ha spiegato chi siano i lupi: «La vera minaccia per la Chiesa risiede nella dittatura mondiale di ideologie apparentemente umanistiche, contraddicendo le quali si resta esclusi dal consenso sociale di fondo. Similmente stanno le cose per l’aborto e la produzione di esseri umani in laboratorio. La società moderna sta formulando una fede anticristica, cui non ci si può opporre senza essere puniti con la scomunica sociale».
IDA MAGLI: «Si può vivere senza simboli, senza segni di appartenenza di nessun genere? I governanti sanno bene che per far diventare “uguali” i cittadini europei bisogna cancellare i più importanti fattori di differenza: il cattolicesimo è il più importante».
La scorsa settimana papa Francesco in persona ha telefonato a un ragazzo autistico che vive a Caravaggio, nella provincia di Bergamo, un tempo religiosissima, dove la fede non è stata ancora cancellata. Andrea segue in TV la messa del papa tutte le mattine e gli scrive per rimproverarlo: non dovrebbe dire “scambiatevi un segno di pace”, dato che è vietato toccarsi per via del virus.
Così il papa gli telefona, e la famiglia emozionatissima per tanto onore filma l’evento e lo mette on-line. «Siamo tutti qui che tremiamo» dice la mamma di Andrea. Il papa spiega al ragazzo che il “segno di pace” è diventato «un piccolo salutino con la testa» e conclude dicendo: «vi mando la benedizione e la papalina, pregate per me».
Quando la madre lo ringrazia dicendo «Santità, lei non ha bisogno di preghiere perché è già un santo» l’incredibile risposta è:
«Ma Dio mio, non me lo dica due volte, forse ci ritroveremo nell’inferno».
Una frase inaudita – inconcepibile in bocca a un pontefice! – e scoppia un putiferio, molti parlano di Anticristo. Non potendo negare l’evidenza del video che circola in rete, i media allineati cercano di minimizzare. Secondo il Corriere della Sera è solo un’infelice battuta scaramantica (chissà, forse Francesco faceva le corna di nascosto, come il presidente Leone). Per l’AGI è invece un segno di modestia, e l’analisi pseudo-teologica (excusatio manifesta) elenca i papi simoniaci che Dante mette all’inferno, come se fossero tutti corrotti al pari dei politici.
La verità è un’altra, molto più triste, e si avvicina molto alla previsione di Ida Magli.
La famiglia bergamasca è composta da veri santi, che l’inferno ce l’hanno in casa tutti i giorni e portano la loro croce con dignità, con l’aiuto di una fede che è rimasta quella di una volta.
Quella fede e quella tragedia sono state sfruttate e strumentalizzate in modo disgustoso, senza scrupoli e con una totale mancanza di rispetto e di pietà per loro.
La telefonata del papa (quello che ha definito ‘postina’ la Madonna di Medjugorie) è semplicemente un’operazione di marketing: un bello spot a favore del “distanziamento sociale” (e la chiusura delle chiese).
Manderà al ragazzo la papalina come se fosse un cappellino da baseball, magari con scritto “Francesco Fan Club”. Un “vero” papa avrebbe inviato a un ragazzo così devoto un rosario, un messale, un Vangelo, veri simboli della fede.
In seconda battuta, la telefonata è uno spot in favore delle messe virtuali, visto che le Chiese sono state chiuse, negando ai fedeli il conforto della fede in un momento difficile e tragico come questo. “Smart working” da casa anche per i sacerdoti, tanto non c’è differenza fra Messa reale e messa virtuale in streaming su Youtube, dove i preti «invece di guardare a Dio guardano in camera».
E infatti persino l’Atto di affidamento alla Madonna di Caravaggio è stato trasmesso in differita, ingannando i fedeli che pensavano di pregare in diretta. Credevano di accontentare anche papa BENEDETTO XVI, che ha detto: «È quindi più che naturale avere paura di questa forza spirituale dell’Anticristo e ci vuole davvero l’aiuto della preghiera di un’intera diocesi e della Chiesa universale per opporvi resistenza».
Perché i supermercati sono aperti e le chiese no? I cristiani non possono stare in dodici in una chiesa dove c’è posto per trecento, nemmeno con la mascherina. Il papa non ha detto una parola in difesa del sacerdote ‘sovversivo’ che ha subito l’inaudita e blasfema interruzione della Messa da parte dei Carabinieri. Con tante belle multe ai presenti, affinché il popolo non si faccia venire strane idee.
I musulmani invece possono pregare nelle loro moschee abusive stando uno addosso all’altro senza alcun controllo. Nei paesi musulmani le donazioni alimentari vengono negate ai cristiani o agli indù, così con l’aiuto del virus si fa anche un po’ di pulizia etnica. Come al solito nessuno parla dei cristiani perseguitati, tantomeno papa Francesco.
In una recente intervista, Monsignor Carlo Maria Viganò – che giustamente non ha grande stima di questo papa – ha detto che per legge nessuna autorità può interferire nella celebrazione della Santa Messa e nell’amministrazione dei Sacramenti, augurandosi che finisca «questo indecoroso delirio d’onnipotenza dell’Autorità civile non solo dinanzi a Dio e alla Sua Chiesa, ma anche nei confronti dei fedeli e dei cittadini».
Le chiese sono aperte solo per i funerali, quindi in stretto collegamento coi cimiteri e la morte: ‘servono’ solo per i morti, che notoriamente non possono parlare. Non devono ‘servire’ per i vivi: niente Messe, matrimoni o battesimi, perché simbolicamente sono legati alla Vita. Sono pericolosi assembramenti, i vivi si potrebbero ‘contagiare’! E soprattutto potrebbero ‘parlare’, e non parlerebbero bene né di questo papa né del governo di cui è complice e sodale. Diffonderebbero un virus terribile e contagioso: quello del dissenso!
Anche Monsignor Viganò ha parlato di dissenso:
«Non è questa la sede per esprimere le mie riserve sulla cosiddetta “pandemia”: credo che scienziati autorevoli abbiano saputo dimostrare quello che veramente accade, e quello che viceversa si fa credere alle masse, attraverso un controllo capillare dell’informazione che non esita a ricorrere alla censura per mettere a tacere le voci di dissenso.
Mi pare tuttavia evidente che il Covid-19 abbia fornito un’ottima occasione – voluta o meno, lo sapremo presto – per imporre alla popolazione una limitazione della libertà che non ha nulla di democratico, né tantomeno di buono».
Particolarmente significativo dal punto di vista antropologico un filmato che gira sul web: mostra un signore con mascherina che entra nel supermercato, si bagna le mani col liquido igienizzante e poi... si fa il segno della croce e si genuflette come se stesse entrando in chiesa. Simbolicamente si inginocchia davanti all’unico dio dell’unione europea: il Mercato. Cosa che fa anche la Chiesa con la fede “low cost” di cui parla DIEGO FUSARO:
«La Chiesa sceglie di diventare un “brand” commerciale, di scendere nel mercato, e di ridefinirsi come fede ‘low cost’, disponibile per tutti ad un prezzo basso. La linea attuale della Chiesa è quella di una totale dissacrazione e di una supina accettazione della civiltà dei consumi». Basta guardare la pagina Facebook di Vatimecum, l’unico “sito autorizzato” per i pellegrini durante il Giubileo della Misericordia, altra operazione di puro marketing per lucrare sui fedeli.
Monsignor Viganò ha pronunciato parole chiarissime sulla ‘carità pelosa’:
«Invece di tutelare la sovranità e la libertà della Chiesa, il Cardinale Parolin (Segretario di Stato) ha vergognosamente scelto di schierarsi a fianco dell’amico avvocato. Nemmeno gli interessi economici del cosiddetto volontariato cattolico potrebbero giustificare una tale opzione.
Mi riferisco alla scandalosa spartizione dei fondi pubblici destinati all’ospitalità degli immigrati clandestini, di cui papa Bergoglio e la CEI sono in gran parte beneficiari e, allo stesso tempo, strenui promotori.
Non dimentichiamo che i fondi derivanti dall’8×1000 vanno riducendosi sempre più, confermando l’allontanamento dei fedeli italiani da una Chiesa che pare non aver altro scopo se non quello di favorire la sostituzione etnica fortissimamente voluta dall’élite globalista. Temo che questo trend si confermerà nei prossimi mesi, in risposta al silenzio dei Vescovi».
Dei fedeli non importa a nessuno: che papa è questo, che Chiesa è questa? Quel che conta è celebrare il ritorno di Silvia Romano che ha subito dato il buon esempio: «Mi sono convertita all’Islam» – fruttando 4 milioni di euro ai terroristi che l’hanno rapita. La sua tunica verde islamica è segno della sua sottomissione, proprio come le mascherine mostrano la nostra sottomissione al “pensiero unico virale”.