Sono stati presentati i primi due volumi della collana "I quaderni della Fondazione Ragghianti" ideata e diretta dal direttore Paolo Bolpagni
."Carlo Ludovico Ragghianti e il museo internszionale d'arte contemporanea di Firenze: storia di una visione per una città" e "Contro l'analfabetismo architettonico. Carlo Ludovico Ragghianti nel dibattito culturale degli anni Cinquanta" sono i titoli dei libri scritti rispettivamente da Giorgia Gastaldon e da Lorenzo Mingardi, vincitori delle borse di studio dell'ente culturale.
Hanno analizzato i contenuti degli elaborati Maria Grazia Messina professore ordinario di storia dell'arte contemoranea all'università di Firenze e Davide Turrini, univeristà degli studi di Ferrara.Che cosa si intende per museo, il ruolo tra pubblico e privato, la gestione di una fondazione e l'importanza degli artisti sono stati tra i temi principali affronati nel corso del primo intervento con particolare attenzione al contesto storico e politico degli anni 60' e 70'.
La docente universitaria ha spiegato in maniera sintetica e dettaglita il progetto di Ragghianti, ovvero la proposta di una fondazione autonoma e lontana dal mondo politico. Ludovico si ispira a due modelli: quello americano affidato a iniziative private e al museo di San Paolo.Tra gli aspetti che sono stati messi in evidenza quelli che riguardano la sua personalità, ossia tempestività, lungimiranza, potenzialità e sensiblità dell'arte contemporanea.
Secondo un'attenta analisi della Messina, il volume di Giorgia Gastaldon è "un esempio di filologia puntuale dall'esposizione coerente, ben ragionata e con una cronologia ben documentata".
Per non parlare del lavoro di Lorenzo Mingardi che nel 2018 vince l borsa di studio post dottorato alla fondazione Ragghianti. Egli mette in risalto alcuni temi fondamentali che si riscontrano nella sua opera. Si va dai critofilm ai temi olivettiani oltre a una sere di ricerche e pubblicazioni. Tra esse vale la pena ricordare quelle su Antonio Sant'Elia, Giuseppe Giorgio Gori e l'architettura toscana tra gli anni 50' e 60' per finire con l'architettura metabolista giapponese. Mingardi attualmente è docente a contratto di storia dell'architettura all'università di Firenze mentre nel 2019 riceve un assegno di ricerca sugli studi di architettura, progettazione in generale nello scenario globale.
Ma torniamo a "Contro l'analfabetismo architettonico". Dicevamo delle tematiche affrontate. Occorre aggiungere altri tre punti che caratterizzano lo scritto. Le attività politiche e culturali di Carlo Ludovico Ragghianti all'interno del dibattito architettonico e urbanistico, il rapporto con l'idea di città e l'attenzione di ricerca e di analisi che percorre l'intero tomo.
Fonti provenienti da diversi archivi testimoniano il lavoro preciso che si riscontra nel lavoro.Non solo l'archivio della fondazione Ragghianti di Lucca ma anche l'archivio storico comunale della stessa città,l'archivio di Stato diFirenze, la biblioteca di scienze tecnologiche dell'università di Firenze,l'archivio storico comunale di Venezia e l'associazione di archivio comunale di Venezia.Il libro è suddiviso in tre capitoli che a sua volta sono dedicati a tre città diverse: Lucca, Firenze e Venezia. La prima è il luogo natio, la seconda dove ha vissuto e la terza è stata la sede della biennale di cui il Ludovico ha fatto parte del consiglio direttivo dal 1948. Sono intervenuti anche i due autori.
Entrambi i volumi si possono acquistare alla fondazione Ragghianti oppure sul sito online dell'ente o nelle librerie. Per maggiori informazioni basta chiamare 0583467205 o inviare un'email