In vista della imminente scadenza (31 dicembre 2025) della concessione tra Comune di Lucca e GEAL, si apre la questione della posizione di ACEA, socio privato quotato in Borsa, entrata in GEAL e in altre società che in Toscana gestiscono il servizio idrico integrato, come Publiacqua, Acque e altre dopo gli anni 2000. Il partner romano ogni anno riceve da GEAL ingenti dividendi e aumenti di valore della partecipazione azionaria, frutto dei pagamenti delle bollette da parte dei lucchesi, che, anziché reinvestire a Lucca, trasferisce nella cassaforte dei suoi soci pubblici e privati, (Comune di Roma ed altri). Acea ha acquistato nel 2012 il diritto ad essere socio di GEAL fino al 31 dicembre 2025. Importante non consentirle di andare oltre questa scadenza, anche se il Comune di Lucca dovesse chiedere ed ottenere una proroga della concessione Geal oltre quella scadenza (durata della concessione e composizione azionaria sono cose distinte e diverse, come dimostrato dallo stesso ingresso di ACEA nel 2012, senza che la concessione e le condizioni ne risentissero).
Va infatti evidenziato che dopo la pandemia e la conseguente crisi economica che ha colpito moltissime famiglie italiane e anche lucchesi, GEAL (pur ricordando che continua ad avere la tariffa più bassa in Toscana) ha incrementato in un quadriennio le tariffe di oltre il 27% complessivo (circa 6,2% annuo composto) a partire dal 2020. Una strategia del socio privato che, se non rapidamente fermata, potrebbe portare progressivamente al triste primato per Lucca di diventare uno tra i Comuni con le tariffe più alte.
Altro casus belli: GEAL nel 2022 ha avuto un premio a livello nazionale da ARERA per qualità del servizio offerto, consistente in ben 3 milioni di euro; Anche questa cifra, assolutamente rilevante, non ha impedito però di proseguire nell’aumento delle tariffe nello stesso anno 2022 e nel 2023, invece di procedere all’ abbassamento dele tariffe consentito da quei 3 milioni di premio,
Invece queste entrate straordinarie, frutto dei sacrifici dei lucchesi, saranno per il 48% appannaggio del socio privato Acea di Roma.
Ricordiamo che il referendum 12 giugno 2011 con maggioranza favorevole del 95,80% chiese di abrogare il servizio idrico come business finanziario e che il diritto all’acqua potabile e sicura ed ai servizi igienici” - come sancito dalla risoluzione delle Nazioni Unite del 26 luglio 2010 - è “un diritto umano essenziale al pieno godimento della vita e di tutti i diritti umani”). Crediamo siano volontà e pensieri comune quindi alla gran parte dei cittadini, compresi consiglieri comunali, assessori e Sindaco del Comune di Lucca.