Audi Terigi riparte con lo stesso entusiasmo di sempre. Come ha vissuto, però, questi due mesi di inattività e, soprattutto, che cosa avete fatto durante questo periodo?
Abbiamo vissuto queste settimane di lockdown con preoccupazione, stupore e anche con rassegnazione perché non sapevamo i tempi di riapertura né come sarebbe stata. La ripartenza c'è stata lunedì, per quanto riguarda l'azienda parlare di entusiasmo è troppo, però, è inutile anche piangersi addosso. Siamo partiti convinti e concentrati sul nostro lavoro cercando di mettere in pista tutte le azioni che ci serviranno per riportare la situazione nel più breve tempo possibile alla normalità.
Adesso che avete riaperto, cosa sarà possibile fare per chiunque voglia recarsi presso la vostra concessionaria?
Chiunque ha voglia di recarsi in concessionaria lo può fare. Siamo attrezzati già da tempo. La nostra azienda è assolutamente sicura perché tutti coloro che lavorano da noi sono protetti con le mascherine. Abbiamo protetto le scrivanie con delle strutture in plexiglass fatte su misura molto importanti che fanno sentire sicuro il cliente e sicuro anche il collaboratore. Chiaramente la nostra concessionaria ha degli spazi enormi per cui problemi di distanze non ce ne sono. Abbiamo predisposto delle zone di attesa, qualora ce ne fosse bisogno, ben distanziate tra di loro per cui ritengo che noi riusciamo, per fortuna, a lavorare in un ambiente assolutamente sicuro. Sanifichiamo l'azienda tutti i giorni, abbiamo previsto dei turni sia per quanto riguarda la vendita sia per l'assistenza che possano garantire la continuità del nostro lavoro anche nel caso in cui, malauguratamente, qualcuno dei nostri collaboratori dovesse essere contagiato dal virus.
Da un punto di vista dei prezzi e dei veicoli in vendita, ci sono novità?
I prezzi dei veicoli in vendita sono sempre quelli, però, le offerte commerciali si sono, ovviamente, adeguate al momento e sono molto invoglianti, quindi, con supporti per la vendita soprattutto sul prodotto disponibile e noi ne abbiamo parecchio. Veramente senza precedenti. E anche soluzioni finanziarie adeguate al momento. Facciamo un esempio, ma invito chi fosse interessato a venirlo a scoprire personalmente in concessionaria: c'è la possibilità di fare un noleggio anche a livello di privati e le prime tre rate di noleggio sono omaggiate.
L'usato è per voi un settore importante. Avete modificato l'offerta o, comunque, ci sono occasioni per gli appassionati?
L'usato per noi è un settore importante e i prezzi sono stati riposizionati. Anche qui offerte finanziarie adeguate e c'è la possibilità di venire a scoprire l'usato in concessionaria.
Come deve entrare, da voi, un cliente alla luce della emergenza sanitaria attuale?
Un cliente deve entrare con la mascherina e se non ce l'ha gliela forniamo e comunque troverà il personale protetto con delle protezioni che servono per garantire anche il cliente. E' chiaro che ci siamo attrezzati a livello digitale per cui siamo in grado di ridurre al minimo le visite in concessionaria. Possiamo fare test drive a domicilio, preventivi on line, utilizzare tutti gli strumenti digitali che permettono a noi di raggiungere il cliente anche a casa.
Due mesi di lockdown significa un danno enorme sotto tutti i punti di vista. Come intendete affrontarlo?
Effettivamente siamo preoccupati per questa ripartenza, abbiamo buttato anche noi un po' il cuore al di là dell'ostacolo. Ci sentiamo sicuri e orgogliosi di far parte di un marchio molto forte che ci ha sostenuto sin da subito in maniera importante e non ci ha fatto sentire abbandonati, cosa che ha dato molto morale a me, ai miei fratelli e che abbiamo trasmesso anche ai nostri collaboratori. Affrontare questo momento da soli o affrontarlo facendo parte di un gruppo come Audi-Volskwagen è una consapevolezza che dà una enorme forza siamo nel momento siamo stati fermi, ma, soprattutto, nel momento in cui siamo, oggi, ripartiti. Siamo ripartiti facendo dei turni in tutti i reparti e questo ci permette di garantire continuità alla nostra azienda.
L'officina funziona regolarmente?
La nostra officina è riaperta, lo è stata anche nelle due settimane precedenti alla riapertura ufficiale. Siamo, quindi, in grado di gestire gli appuntamenti ed evitare che i clienti si trovino in concessionaria a fare delle attese nonostante gli spazi siano così grandi che le eventuali attese si fanno, ma senza alcun rischio di contagio. Siamo disponibili ad andare a prendere le vetture a casa del cliente e a riconsegnarla all'interno del comune di Lucca e fare opera di pulizia e digitalizzazione dell'abitacolo.
Quali misure, a vostro avviso, dovrebbe adottare il Governo per aiutare un settore che, da sempre, costituisce una fondamentale fonte di reddito anche per la collettività?
E' fondamentale che le misure del Governo siano adeguate perché in questo momento non possiamo fare delle previsioni su quelli che saranno i numeri del nostro lavoro. Dobbiamo dimenticare quello che abbiamo fatto fino alla chiusura del lockdown e dobbiamo capire che cosa ci riserverà il mondo d'ora in avanti. Secondo me sarà prematuro fare dei bilanci di vendite anche per i mesi di maggio, giugno e forse anche luglio. Si dovrà aspettare settembre per poter capire meglio che cosa ci aspetterà. E' chiaro che il Governo ci dovrà supportare perché se il nostro lavoro dovesse subire dei tagli drastici di fatturato noi dovremmo fare ricorso alla cassa integrazione per non perdere i collaboratori. Il messaggio che mi sento di dare al Governo, anche se non sono un politico, è che ci deve supportare a lungo termine, in particolare, nella gestione degli ammortizzatori sociali. Noi abbiamo bisogno di questi ammortizzatori non per nove settimane, ma per mesi interi perché non credo che fra quattro mesi la mia azienda potrà tornare ai volumi mensili di prima che erano di 80 vendite al mese. Quindi è evidente che fino a quando non riuscirò a farlo lo stato dovrà mettere in condizione l'azienda di poter gestire il personale in maniera on demand ossia quando serve il personale ci deve essere quando non serve deve poter usufruire della cassa integrazione. Questo per evitare di essere costretti ad usare la leva del licenziamento che è una cosa alla quale non voglio pensare perché sarebbe drammatica per me, a livello personale perché questa è un'azienda familiare, ma anche a livello della nostra società. L'appello che faccio, è quindi, di cercare di saper gestire gli ammortizzatori sociali veramente a lunghissimo termine.
Quali situazioni ha stimolato il lockdown?
Oltre alla digitalizzazione del processo di vendita e degli altri servizi così da evitare che il cliente debba per forza di cose recarsi in concessionaria, un'altra situazione che ha stimolato questo lockdown è il discorso dell'elettrico perché lo stare due mesi a casa ha ridotto drasticamente l'inquinamento, quindi, ha creato un focus su questo aspetto che era già predominante prima della chiusura e la nostra casa automobilistica si è mossa e si sta muovendo in questa direzione. Sono usciti modelli ibridi, ma anche completamente elettrici come ad esempio un Suv con un'estetica accattivante con autonomia di oltre 400 chilometri. Quindi, gli investimenti che erano stati fatti prima del Covid-19 stanno subendo accelerazioni per soddisfare una domanda che si annuncia cospicua perché si è sensibilizzata ancor di più in questa direzione.