Sembra ormai ampiamente superato il punto di non ritorno nelle contrattazioni tra sindacati ed Essity, e la situazione, vista la ritrosia del gigante svedese ad ascoltare le parti sociali, rischia di precipitare nelle prossime settimane.
La storia è sempre la stessa: il contratto integrativo ancora non si vede, e i disinvestimenti che si vocifera verranno attuati per la neonata divisione “Private label” mettono in discussione la posizione di decine di lavoratori.
I sindacati, nello specifico Slc Cgil e Fistel Cisl, non sono più disponibili a scendere a patti con un’azienda che si sta dimostrando tutt’altro che accondiscendente, e per questo hanno deciso di diramare l’ennesimo comunicato congiunto in cui evidenziano come sia i due stabilimenti di Porcari che quello di Altopascio abbiano già espresso la loro delusione con scioperi lunghi tutta la giornata: il 28 di aprile e il 6 maggio per Porcari e il 24 aprile per Altopascio.
“Scioperi di 24 ore. Questo è ciò che è accaduto nei due stabilimenti di Porcari della Essity, tra il 28 di aprile e il 6 di maggio. Questa la risposta dei lavoratori, per un contratto integrativo che ancora non c'è e anche per l'incertezza nella quale si sono ritrovati tutti quanti, dopo l'annuncio del gruppo Essity del 26 aprile nel quale comunica di aver avviato una revisione dei piani che potrebbe anche comportare disinvestimenti proprio in quella neonata divisione Private label presentata come strategica e ora denunciata in bilico […] A scioperare per l'intera giornata, il 24 di aprile, è stato anche lo stabilimento di Altopascio”.
Il 12 maggio è previsto un nuovo incontro in Confindustria per gli stabilimenti Private label, ma i sindacati stentano a essere ottimisti in previsione di cambi di registro da parte dell’azienda svedese.