Ubicazione: Via Fillungo, 83; Descrizione: composizione formata da cornici di legno e vetri di colore nero con vetrofania a caratteri dorati su fondo nero. Prescrizione: mantenere inalterata la composizione intervenendo, quando necessario, con un restauro conservativo.
Scheda numero 12: è quella riferita alla ex profumeria Ristori inserita nell'elenco di interesse storico-artistico delle vetrine e delle insegne del centro storico. Nonostante questo, il comune di Lucca e, nella fattispecie, la sua amministrazione comunale, non hanno aperto bocca sulla 'deportazione' degli arredi originali dal negozio effettuata l'altra mattina. Gli affittuari del locale, la cioccolateria, che hanno deciso di chiudere l'attività, si sono portati via tutti gli arredi originali che, per chissà quale misteriosa ragione, nessuno aveva provveduto a sottoporre a vincolo da parte della soprintendenza.
Alessandro Tambellini, impegnato a promuovere il progetto inutile e devastante della riqualificazione della ex manifattura tabacchi - ma buttatela giù che è meglio - non ha nemmeno trovato il tempo di spendere una sola parola per il negozio, pezzo storico, di via Fillungo. Se non sbagliamo, stesso silenzio adottò quando il negozio di Umberto Tenucci rischiò di finire chissà dove attraverso un'asta giudiziaria o nella vicenda del Caffè Di Simo, chiuso ormai da secoli o giù di lì.
Quindi, secondo quanto è scritto nel regolamento sul decoro e arredo urbano, vetrina e insegna dell'ex Ristori sono vincolate, mentre gli arredi, assolutamente originali, no. Se non è una contraddizione questa...
Ma non è tutto. La soprintendente Angela Acordon, che è qui da un anno e mezzo e non vuole fare polemiche che potrebbero, in qualche modo, crearle problemi, ha, però, coraggiosamente annunciato che di voler fare qualcosa, lei che di Lucca non è, per salvare quest'altro piccolo pezzo della storia commerciale cittadina.
Lo ha promesso e noi le crediamo. E' giunto il momento di difendere il patrimonio storico della città e se non ci pensiamo noi, sarà duro che ci pensino gli altri, intenti solamente a pensare al vil denaro.