Dopo 11 mesi di trattative Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil hanno rinnovato il contratto dell'industria alimentare con le associazioni datoriali Unionfood, Ancit e AssoBirra. E le altre? Ancora assenti ingiustificate.
"Purtroppo ancora tante, troppe realtà nel settore alimentare stanno facendo orecchie da mercante circa l'applicazione del nuovo contratto di lavoro, che assicurerebbe ai dipendenti un piccolo scatto nello stipendio ma, soprattutto, più tutele - premette Amedeo Sabato, responsabile territoriale Fai Cisl Toscana Nord -. Un esempio è il silenzio assordante della Manifattura Tabacchi che a Lucca conta 230 dipendenti, e che non ha ancora aderito al contratto. Il contratto è uno e unico per tutto il settore, i lavoratori non possono pagare le contraddizioni del mondo imprenditoriale. L'intenzione, se non ci sarà uno sblocco a breve, è quello di dar vita a azioni di lotta sindacale con blocco delle flessibilità, degli straordinari e delle prestazioni aggiuntive".
"Proclameremo anche un primo pacchetto di quattro ore di sciopero a partire dal 9 ottobre con modalità diverse per ogni territorio. Il settore alimentare in genere, compresa la Manifattura Tabacchi di Lucca - sottolinea il segretario regionale Fai Cisl Toscana Nord - non ha accusato particolari ripercussioni dal periodo del lockdown. Anzi, a seconda dei settori, sono stati registrati dei picchi di vendite a seguito della corsa agli accaparramenti nei supermercati. Questa rigidità dunque non trova alcun tipo di giustificazione ed è per questo che siamo determinati ad andare avanti se non ci saranno velocemente ripensamenti delle attività del settore che purtroppo risultano ancora 'latitanti' circa l'adesione al nuovo contratto di lavoro".
Sabato (Fai Cisl): "Tante aziende non hanno ancora aderito al nuovo contratto di lavoro"
Scritto da Redazione
Economia e lavoro
15 Settembre 2020
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