E' ancora Domenico Caruso, della Lega Capannori, ad attaccare la maggioranza guidata dal sindaco Luca Menesini stavolta sul tema dell'acqua.
"C’è una parolina magica che i consiglieri di maggioranza di Capannori utilizzano quando non sono in grado di ribattere alle puntuali argomentazioni dei gruppi di opposizione: “politica”! “Parliamo di politica” è uno slogan spesso utilizzato dalla maggioranza sia per esorcizzare la fondatezza delle tesi di controparte di cui mai è stata dimostrata l’erroneità sia per rivendicare una presunta superiore capacità di adottare provvedimenti in grado di risolvere i problemi dei cittadini. Ognuno è libero di credere a ciò che vuole e di circondarsi di pie illusioni- prosegue Caruso - ma è bizzarro che quelle superiori capacità politiche siano vantate da chi ha sottratto alla Lega l’emendamento che prevedeva sconti sulla tariffa dei rifiuti per parrucchieri, barbieri, estetisti malgrado i fondi messi a disposizione dal Governo con il decreto Sostegni".
"Anche ieri sera la sinistra ha accusato l’opposizione di non aver fatto politica in occasione della delibera che prevedeva la costituzione di una Newco per l’acquisto delle quote di partecipazione del socio privato in Acque SPA che gestisce la rete idrica di Capannori e della successiva integrazione della Newco stessa in Acque (non è stato detto come ma è ragionevole presumere una fusione) nell’ambito di una articolata operazione finanziaria di “Merger Leveraged buyout” (acquisto di quote di partecipazione con indebitamento e successiva scomparsa della Newco) per la quale - spiega Caruso, ho espresso preoccupazioni in ordine alla sostenibilità finanziaria vista la mancanza di un dettagliato piano economico- finanziario capace di dimostrare che il costo dell’indebitamento sarà inferiore al rendimento del capitale proprio investito. Ed è spiacevole constatare che nessuno abbia compreso la valenza politica delle mie affermazioni ovvero la preoccupazione per i riflessi che una operazione del genere potrebbe avere su Aquapur che rientra nell’area del bilancio consolidato del Comune di Capannori né, tantomeno la critica dei patti parasociali inidonei a realizzare il requisito dell’influenza dominante dei soci pubblici nelle società miste che svolgono servizi pubblici".
"Ed è del tutto evidente che il tenore del mio intervento - sostiene Caruso - fosse caratterizzato dall’esigenza di riaffermare la gestione pubblica della rete idrica anche in virtù del fatto che nella delibera nulla si diceva in merito all’utilizzo delle quote acquistate che ben potrebbero essere cedute ad altri soggetti privati quando la soluzione auspicabile sarebbe quella dell’accrescimento proporzionale in capo ai soci pubblici di Acque. Nel mio intervento, chiosa Caruso, ho detto che avrei preferito parlare non di operazioni finanziarie ma di implementazione della rete idrica visto che molte frazioni di Capannori non sono allacciate alla rete pubblica e quindi di investimenti necessari e soprattutto fattibili considerati gli enormi utili registrati da Acque che dovrebbero essere riversati sul territorio se tutti ragionassero in una ottica di servizio pubblico. Per la sinistra questa non è politica, peccato! Per loro, conclude Caruso, non era politica nemmeno quando è stato bocciato il mio emendamento al Piano Triennale delle Opere pubbliche che prevedeva l’estensione della rete idrica e fognaria in alcune zone di Capannori".