Riccardo Cavirani è il coordinatore provinciale della Lega e, ovviamente, sta seguendo da tempo le vicende relative alla campagna elettorale poer l'elezione a sindaco di Capannori. Dopo aver letto gli ultimi articoli usciti in merito alla possibile candidatura di Elisabetta Triggiani, avvocato in quota Fratelli d'Italia, iscritta tra l'altro al partito di Giorgia Meloni e aver appreso che Fratelli d'Italia le preferisce il candidato civico Paolo Rontani, ha deciso di rilasciare questa intervista che da settimane gli chiedevamo.
Elezioni a Capannori, mancano due mesi e siamo pardon, siete ancora in alto mare. Dopo Matteo Petrini e il suo 'gran rifiuto', sia voi sia Forza Italia avevate convenuto sul nome di Elisabetta Triggiani, esponente di Fratelli d'Italia. E lei, proprio ieri, aveva dato la sua disponibilità. Adesso, però, ecco il comunicato di Ricci coordinatore comunale che ringrazia, ma rifiuta un candidato del proprio partito, per di più donna, e invita tutti voi a ripiegare su Rontani. Ma lei, coordinatore provinciale della Lega, cosa ci sta a fare a questo teatrino della politica?
Caro direttore non le nego che a volte mi sento in imbarazzo, anche perché abituato a parlare chiaro avendola avuta come direttore responsabile, questi mesi di mezze parole, veline e retroscena mi hanno veramente stufato. Voglio però chiarire una cosa: noi su Petrini abbiamo dato il via libera a febbraio. Fratelli d’Italia deve assumersi la responsabilità di questi ritardi nella scelta del candidato sindaco visto che più volte abbiamo sollecitato Fratelli d’Italia e Petrini a sciogliere le riserve.
La Lega ha già ribadito più volte a Fratelli d'Italia che Rontani non è il proprio candidato e che si vuole o uno dei nomi inseriti nell'accordo di programma firmato mesi fa oppure si guardi altrove. E' vero?
È vero in parte. Noi abbiamo sempre detto che i nomi sono quelli del documento. L’apertura a Triggiani era un tentativo estremo di far vedere che non abbiamo preclusioni verso Fdi e che anzi se c’era da fare un passo in avanti per risolvere la situazione noi eravamo disponibili. Abbiamo espresso perplessità sulla scelta di un candidato civico e tra l’altro è in corsa da mesi, quindi, se Fratelli d’Italia voleva appoggiarlo doveva essere chiaro fin dall’inizio senza portare il centrodestra ad un balletto sui nomi che ha stancato tutti. Elettori e addetti ai lavori compresi.
Perché, secondo lei, un avvocato indipendente, ma, allo stesso tempo, militante di Fratelli d'Italia non è stato accettato dal suo stesso partito? Forse perché lo avevate proposto voi della Lega e Bigongiari di Forza Italia?
Le motivazioni interne a Fratelli d’Italia non posso conoscerle e mi piacerebbe che questa domanda fosse rivolta ai loro esponenti comunali, provinciali e regionali. Sono loro che dovrebbero dire perché un nome che poteva mettere tutti finalmente d’accordo non va bene. Non credo e non voglio pensare che sia solo perché è un nome autorevole ed indipendente allo stesso tempo.
Ma lei si rende conto della situazione politica provinciale del centrodestra con Fratelli d'Italia che è lacerato da lotte intestine e non riesce a trovare un punto d'incontro tra le sue due presunte anime?
Le correnti interne sono sempre esistite e sempre esisteranno in ogni partito e movimento. Mi dispiace leggere ogni giorno indiscrezioni giornalistiche riguardanti gli amici di Fratelli d’Italia, non credo sia un buon viatico per il partito che in questo momento dovrebbe guidare il centrodestra.
Si dice che gli 'ordini' provenienti da Roma, per la Lega, siano di non rompere né compromettere la coalizione che governa il Paese anche a livello locale, ma qui mi sembra che i cocci sono così tanti che sarà difficile poterli riattaccare.
Io ho sempre cercato di trovare la sintesi. Ma mi ricordo che un tempo quando c’era Berlusconi a fare da leader, spesso i candidati venivano ceduti alle forze più piccole anche per tenere unita la coalizione. Se faccio un rapido riepilogo, quanto successo alle regionali in Sardegna, ma anche nel corso degli anni a Massa, Bagni di Lucca, Pietrasanta e Massarosa e tante altre realtà della provincia ci spinge a dire che le forzature in politica non sono mai foriere di buone notizie. Con o senza cocci da raccogliere.
Un'ultima, provocatoria domanda: ma cosa vi candidate a fare che tanto, ormai, Giordano Del Chiaro ha vinto a mani basse? Forse perché, tanto, se perde Paolo Rontani si tratta di un civico e, quindi, chissenefrega?
Da quanto mi ricordo, ma dovrebbe chiedere agli esponenti comunali per conferma, il tavolo su Capannori fu fatto per scegliere il candidato a sindaco con l’accordo iniziale che il nome doveva essere un esponente politico e non un civico. Dopo mesi di tira e molla sul proprio candidato Matteo Petrini, fratelli d’Italia non solo non ha rispettato il documento ma adesso ha dialogato e preso accordi con Rontani senza neppure parlare con gli alleati. E se queste sono le premesse di una coalizione ne prendiamo atto come ne dovranno prendere atto i responsabili regionali a cui toccherà decretare l’ultima parola.