Era prevedibile che si scatenasse l'inferno e anche qualcosa di più contro il consigliere comunale di Porcari che non ha esitato a criticare l'immigrato marocchino ucciso a Voghera da un assessore leghista. Siamo convinti che a parti inverse nessuno avrebbe alzato un dito. Perfino i componenti della sua lista, la Porcari che vogliamo, lo hanno abbandonato a se stesso dissociandosi dalle sue dichiarazioni con cui aveva decisamente e aspramente sparato a zero contro l'extracomunitario il quale, a dirla tutta, aveva dei precedenti penali piuttosto robusti se li andiamo a leggere con attenzione.
Ora, a prescindere dal fatto che ogniqualvolta muore un essere umano è l'intera umanità che viene privata di una potenziale capacità di accrescere se stessa sotto tutti i punti di vista, per quanto ci riguarda e nella nostra Repubblica ideale coloro i quali, ad esempio, sono responsabili del reato di spaccio di droga, dovrebbero essere sbattuti in galera se non peggio e, possibilmente, gettata la chiave in mare. Ebbene, secondo quanto hanno scritto autorevoli colleghi, la vittima aveva un lungo elenco di precedenti che riassumiamo brevemente:
Oltre ai reati di ingresso illegale nel territorio dello Stato e immigrazione clandestina, figurano anche reati come minacce, danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale. Era stato già arrestato per spaccio di sostanze stupefacenti nell'operazione "Top Up 2" dei carabinieri del Norm della Compagnia di Voghera, e aveva accumulato anche varie altre denunce e arresti sempre per produzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Era finito nei guai anche per il reato di evasione. Ma non solo: sempre tra i precedenti di polizia figurano i reati di falsità in scrittura privata, falsa attestazione, falsità materiale, uso di atto falso e pure truffa. Era stato anche denunciato per guida senza patente. E, ancora, per ricettazione e anche per porto d'armi e oggetti atti a offendere.
Facciamo un esempio. Se alla guida di un'auto e ubriaco avesse investito e, magari, ucciso qualcuno, che cosa avrebbe rischiato? Ve lo diciamo noi: niente perché in questo Paese senza un briciolo di dignità, chiunque, marocchino o italiano che sia, se va in giro senza patente e ammazza qualcuno, si becca un arresto se gli va male e una denuncia se gli va bene dopodiché, chi si è visto si è visto o giù di lì.
Il marocchino ucciso è stato definito un rifiuto umano dal consigliere comunale di Porcari. Parole forti, indubbiamente, ma se l'immigrato non fosse morto e a qualcuno venisse mostrato un pedegree così ricco di precedenti penali, con una persona che va in giro a spacciare, minacciare, danneggiare, usare prepotenza verso la gente normale, voi, questa persona, come l'avreste definita? Di sicuro non un esempio per le generazioni future.
Ora tutti gli ipocriti verniciati di rosso attaccano Massimo Della Nina ed è come sparare sulla Croce Rossa. Non ci risulta che quando viene ucciso un commerciante o un imprenditore o anche un cittadino italiano si facciano tutte queste polemiche. Già, ma noi abbiamo il senso di colpa connaturato di doverci autoflagellare per ogni cosa e guardate che ciò accade ogni giorno.
Vediamo un attimo di essere onesti con noi stessi e con tutti gli altri. Questo è il problema della destra, di non avere la forza interiore di sopportare le critiche di una Sinistra becera e dittatoriale che vuole imporre una società omogeneizzata dove si viaggia e si pensa sempre e comunque a senso unico. E di essere capace di togliersi di dosso i sensi di colpa per una presunta inferiorità che non dovrebbe esistere.
Ripeto: supponete che qualcuno, rosso, bianco, nero o verde che sia vi venga a derubare o rapinare di qualcosa. Che, magari, vi aggredisca per portarvi via quello che avete o anche si accanisca contro di voi o si permetta di dare fastidio alla vostra ragazza o anche offenda e assalisca una coppia, perché no?, di gay o anche un singolo transesssuale prendendolo a schiaffi e approfittando della loro debolezza.
Voi che cosa gli augurereste se dovesse capitare sotto i vostri occhi? Porgereste la vostra guancia? Trovereste delle scuse? Incolpereste la società? Dareste la colpa a Mussolini? O sperereste in cuor vostro che un ipotetico e inesistente Robin Hood emergesse dal nulla e lo massacrasse di botte? Noi non abbiamo dubbi. Sceglieremmo questa ultima possibilità ogniqualvolta qualcuno si approfitta della debolezza di un altro.
Se un rapinatore viene ucciso da un agente o da un carabiniere voi che cosa pensate di primo acchitto? Noi non abbiamo dubbi e siamo convinti che non li avete nemmeno voi e non ne hanno neanche le persone che, indipendentemente dalla loro religione, razza, professione, sono soliti lavorare per vivere e rispettare la libertà di ciascuno cercando di non arrecare danno agli altri.
In Italia e non soltanto, il buonismo dilagante sta producendo il sonno della ragione per cui, alla fine, spesso è il colpevole a diventare la vittima e la vittima a essere il colpevole.
Certo, noi non andiamo in giro armati e probabilmente è meglio così. Non si sa mai come si potrebbe reagire di fronte a un tentativo di rapina o a una aggressione o qualora dovessimo assistere a una ingiustizia.
Non possiamo certo gioire per la morte di un uomo, ma non tutte le morti così come non tutte le esistenze sono uguali. Può dare fastidio a qualcuno, ma è così. Siamo quello che facciamo e questo, a dispetto di una Sinistra che vorrebbe farci tutti eguali, non lo può mettere in dubbio nessuno.
Noi non ci stiamo a questo massacro contro un consigliere comunale al quale rivolgiamo l'invito a restare dov'è e a non dimettersi e ad assumersi le proprie responsabilità senza, per questo, dover chiedere scusa a chicchessia.
Chi non rispetta il buonsenso e la reciprocità che dovrebbero presiedere alle relazioni umane non può pensare di trovare sempre, dall'altra parte, una guancia pronta a ricevere uno schiaffo e a dire grazie.