È sempre un fiume in piena il consigliere Bruno Zappia quando c’è da parlare della giunta guidata da Luca Menesini. Il politico capannorese, appartenente al Gruppo Misto, non ha infatti mai lesinato le critiche nei confronti dell’amministrazione del suo comune, e non stupisce dunque che il suo ultimo comunicato sia l’ennesimo attacco ad alcune scelte e strategie decise proprio dalla maggioranza di Capannori.
In primis, Zappia getta ombre sul premio in denaro, destinato per l’inno comunale, che sarebbe stato attribuito alla figlia di una dipendente che il consigliere definisce “Schierata”, interrogandosi se a Capannori viga la meritocrazia o piuttosto un “Protezionismo incredibile verso coloro che ubbidiscono e sostengono sempre”.
I dubbi però non finiscono qui, perché Zappia denuncia anche la possibile violazione della privacy legata a “Un controllo di customer satisfaction (grado di soddisfazione) dei cittadini a proposito delle effettive qualità dei servizi svolti, in particolare dallo sportello comune amico”: secondo il politico capannorese, infatti, l’obiettivo vero non sarebbe quello di avere pareri sul valore e il funzionamento della macchina comunale, ma piuttosto di ottenere e acquisire dati personali.
“Cosa si vuol promettere o raccomandare a chi, nel pieno esercizio dei suoi diritti – chiosa Zappia – ha segnalato il pericolo di una buca o protestato per le difficoltà incontrate nell’ottenere un appuntamento o un certificato? Perché invece non si agisce nel modo giusto, cercando di risolvere i problemi? E perché in comune, stracolmo di mutui da pagare, tutti questi soldi invece di darli a una ditta esterna non sono stati impegnati nell'ambito di competenza, al sociale, che ha tante persone in condizioni di bisogno? Oppure, perché non per ulteriori assunzioni di supporto, che sotto la guida di soggetti seri sapesse attuare gli interventi più indispensabili alla salvaguardia del territorio e della sua comunità? Dove sono gli ideali della morale di sinistra in questa confusione?”.