"Due anni di sorrisi - sempre più nervosi -, festine e lucine. Dove gli unici lavori pubblici avviati sono quelli ereditati della precedente amministrazione. In compenso non si contano più le retromarce, le pessime figure a livello nazionale, il rifiuto di ascoltare, dialogare o far partecipare alla vita della città tutti coloro che sono considerati nemici in quanto non perfettamente allineati all'ideologia dell'attuale giunta comunale".
La posizione è delle consigliere e dei consiglieri di opposizione (Partito Democratico, Lucca Futura, Sinistra con - Sinistra civica ecologista, Lucca è un grande noi, Lucca Civica-Volt-Lucca è popolare, LibDem).
"Un racconto bellissimo, fatto di stelle e lucine, quello della giunta per festeggiare i due anni di mandato - spiegano -. Un racconto che ha molto poco a che vedere con la realtà delle cose, ma che ricalca lo stile di questa amministrazione: raccontare una realtà parallela fatta di selfie e attenzione solo per gli amici, tutta a uso e consumo esclusivo del bengodi".
"Ci fa piacere - continuano - che il primo pensiero del sindaco sia stato rivolto a noi dell'opposizione: segno che quello che facciamo e diciamo non è poi così lontano dal vero, se, come si usa dire, la lingua batte dove il dente duole. D'altronde la narrazione iper festaiola di questi due anni non riesce più a nascondere gli evidenti limiti di un'amministrazione ingessata: negli assessorati, frutto di un equilibrio strutturato a tavolino immutabile pena la perdita della poltrona; nelle partecipate; nella scelta di incarichi e consulenze; nella distribuzione dei contributi; nella visione di città, inesistente; nella programmazione dei lavori pubblici: stiamo solo assistendo all'avvio di cantieri precedenti (a proposito, il sindaco ha dichiarato che quelli Pnrr stanno rispettando le tempistiche previste, ma ci risulta invece che non siano ancora partiti i lavori ai campi dell'Acquedotto), mentre le opere che dovrebbero rappresentare delle novità sono per ora meri annunci, in molti casi neanche ben riusciti (vedi rotatoria di via Salicchi)".
"Forse la città che cresce della giunta Pardini - incalzano le consigliere e i consiglieri - è quella dei tir che dovevano essere tolti dalla Circonvallazione come primo atto del sindaco, ma che sono ancora tutti lì. O quella dell'emergenza abitativa e del caro-affitti con il proliferare delle abitazioni per i turisti e la conseguente riduzione della disponibilità delle case per residenti, lavoratori e studenti. O forse cresce la città come il degrado e il disinteresse totale mostrato nei confronti delle frazioni e delle periferie: totalmente assenti nella programmazione e negli interventi. O cosa dire delle opere pubbliche? Si annunciano date e poi si rimangiano, si annunciano grandi progetti e poi si fanno cadere nel dimenticatoio, ma in compenso pare essere tutto ormai pronto per indebitare la città per 40 milioni di euro per l'inutile, faraonico e costosissimo buco fuori Porta Santa Maria, ovvero il parcheggio interrato. Sicuramente è una città che cresce quella del centro storico e dei quartieri presi d'assalto dai rifiuti abbandonati e da una sporcizia ormai spalmata ovunque, come i bisogni dei cani che invadono ogni angolo della città; oppure quella del sociale, con tagli pesantissimi e nessuna visione per il presente e il futuro".
"Una Lucca che cresce, questo sì, nelle figurette in giro per l'Italia - concludono -. Troppe volte sui valori fondamentali e unificanti, il sindaco e la maggioranza di destra hanno preso posizioni sbagliate e indifendibili - su tutte quella della negazione dell'intitolazione della strada a Sandro Pertini - che hanno messo in cattiva luce il nome di Lucca, città da sempre aperta e solidale. E infine una città che cresce anche in dialogo e trasparenza: sempre più cittadini lamentano che è diventato praticamente impossibile prendere un appuntamento con il sindaco e la sua giunta. Per feste e selfie un buco si trova sempre, quando si tratta invece di ascoltare i problemi dei cittadini, le agende di chi amministra sono pienissime".